MotoGP, Marco Bezzecchi: “Qui è tutto esasperato”

MotoGP, Marco Bezzecchi: “Qui è tutto esasperato”
Giovanni Zamagni
Marco felice dopo il primo giorno di test: “Abbiamo lavorato soprattutto sulla posizione di guida, non facendo troppi giri per risparmiarci per i prossimi giorni. Non ero mai andato così forte in rettilineo: incredibile!”. Fabio Di Giannantonio: “Non potevo più aspettare di salire sulla Ducati”
31 gennaio 2022

La faccia di un debuttante in MotoGP è sempre quella: gioia immensa e fatica si miscelano perfettamente. Prima o poi, ci si abitua a certe potenze, ma l’impatto è impressionante.

“È incredibile quanto si va forte in rettilineo, oggi ho raggiunto non tanto, credo i 330 km/h, comunque una velocità mai fatta prima in moto. In ogni caso, la MotoGP qui è meno impressionante che a Jerez, qui la pista è più adatta, è più larga, più grande. Fisicamente mi sento a posto, ci siamo allenati bene a casa, ma è solo il primo giorno, vediamo cosa succede più avanti”.

 

Proprio perché è solo il primo giorno, Bezzecchi non ha fatto troppi giri, 38.

“E’ stata una giornata positiva, mi sono sentito bene con la moto, mi sono divertito con la Ducati, ma ho cercato di risparmiare forze per i prossimi giorni”.

Rispetto a Jerez, il Bez ha provato anche alcune novità sulla sua DesmosediciGP.

“Abbiamo lavorato tanto sulla posizione di guida: durante l’inverno, Luca (Marini, NDA) mi ha spiegato quanto è importante sulla Ducati. Abbiamo anche ricevuto qualcosa di nuovo, abbiamo lavorato di più sulla moto rispetto a Jerez”.

 

La MotoGP è tutta un’altra cosa, non solo come moto, ma anche come lavoro dentro al box.

“Intanto - sottolinea quasi con stupore - fa strano avere due moto! Naturalmente, c’è molto più da fare rispetto a una Moto3 o a una Moto2, è più complicato per i dati e per l’elettronica, in una MotoGP è tutto esasperato all’ennesima potenza. Ma alla fine è sempre una moto, le gare sono quelle: per il momento c’è poco stress dentro al box, l’importante sarà rimanere tranquilli anche quando saremo più sotto pressione”.

 

Infine, la motivazione sul nome “Marianna” affidato alle sue moto.

“Avendo due moto, volevo un nome composto, con la mia ragazza abbiamo fatto un po’ di ricerche e riteniamo che Marianna sia quello giusto”.

Fabio Di Giannantonio: “Non ho dormito per il fuso”

Ecco le parole del pilota del team Gresini al termine del primo giorno di test.

“E’ bellissimo tornare in moto: come sempre, l’inverno è troppo lungo, specie se devi aspettare di salire su una MotoGP. E’ pazzesca, meravigliosa. Quest’anno ho lavorato veramente tanto, ho collaborato anche con un nutrizionista, ho curato qualsiasi dettaglio per arrivare qui prontissimo, ma stanotte, a causa del fuso, non ho dormito nemmeno un minuto. Avevo poche energie, ma ci abbiamo messo una pezza. Non siamo stati veloci, ma non era quello lo scopo del primo giorno di test: per oggi, solo belle sensazioni”.