MotoGP. GP d'Argentina, lo sapevate che...?

MotoGP. GP d'Argentina, lo sapevate che...?
Giovanni Zamagni
Che le Yamaha satelliti sono più veloci delle ufficiali? Che il team HRC ha sfiorato l'incidente aereo? Che Miller ha distrutto una moto nell'evento promozionale in un lago salato? Che Marquez ha segnato 350,5 km/h?
20 aprile 2015


APRILIA: TENSIONI E DIFFICOLTA’

C’è tensione dentro al box Aprilia: inevitabile quando le difficoltà sono così evidenti e accentuate, ma il malumore tra tecnici e meccanici è evidente. I risultati sono deprimenti e molti uomini della Casa di Noale, così come Marco Melandri, ritengono sbagliata, dal punto di vista tecnico, la strada intrapresa. «Per entrare nei dieci, come è stato dichiarato alla presentazione di Milano, la RS-GP deve cambiare radicalmente» ha detto Melandri in un'intervista a Moto.it e in tanti dentro al box la pensano allo stesso modo, anche se non lo possono dire ufficialmente. Da parte sua, Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia, ammette: «Le difficoltà sono superiori al previsto: questa categoria è davvero difficilissima, il livello delle moto è altissimo. Noi fatichiamo soprattutto a far lavorare la Bridgestone posteriore, completamente differente dalle gomme “tradizionali”. In questi tre GP abbiamo lavorato soprattutto a livello elettronico, ma a Jerez dovrebbero essere pronte novità di ciclistica». Albesiano, comunque, difende la scelta di anticipare il rientro in MotoGP. «Stiamo sbattendo il muso contro le difficoltà, solo così puoi capire i problemi. Ci son anche degli aspetti da migliorare a casa, perché il doppio impegno MotoGP e SBK mette allo stremo le forze».
 


YAMAHA: MISTERO SULLE PRESTAZIONI

Anche in Argentina, come era già successo in Qatar e in Texas, le Yamaha “satellite” del team Tech3 sono state mediamente più veloci in rettilineo della M1 ufficiali di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Perché? Al momento, non c’è una risposta, gli ingegneri giapponesi non riescono a farsene una ragione, non c’è nessuna giustificazione tecnica che giustifichi la velocità più alta in fondo al rettilineo di Pol Espargaro e Bradley Smith. Qualcosa di anomalo, però, c’è di sicuro, considerando anche la differenza di prestazioni dei piloti.

 

CHE PAURA PER IL TEAM HRC

Raggiungere Termas de Rio Hondo è tutt’altro che semplice, così la Dorna ha organizzato dei voli charter – ovviamente costosissimi – da Austin alla piccola cittadina nel nord dell’Argentina. Molti team, però, si sono “arrangiati” diversamente e la Honda-HRC ha optato per dei voli di linea fino a Buenos Aires, per poi raggiungere Rio Hondo con un charter per tutti gli uomini Honda. Bella idea, peccato che il maltempo abbia creato grossi problemi in atterraggio ed è stato consigliato al Boing di atterrare a Tucuman, a circa 80 km di distanza. Non c’era, però, sufficiente carburante e così è stato forzato l’atterraggio, con grande paura per tutti. «Ce la siamo vista davvero brutta» ha raccontato Marquez, piuttosto spaventato.

 

ROSSI ANCORA SULLA DUCATI

Molti i cartelloni pubblicitari a Rio Hondo, - ma più in generale in tutta l’Argentina, anche a Buoenos Aires, distante un paio d’ore di aereo – per lanciare il GP, vero e proprio evento in questa zona del Sud America. Per farlo, non si è andato troppo per il sottile: su uno dei cartelloni c’era ancora una foto con Valentino Rossi sulla Ducati, con la scritta: “Un evento da non perdere”.
 


BOX E MUSEO

Anche se isolato dal mondo, a Rio Hondo si investe sul circuito, che a gennaio aveva ospitato anche una tappa della Parigi-Dakar e a marzo una prova del mondiale turismo WTCC: ecco quindi che sono stati costruiti nuovi box ed è stato ultimato un piccolo ma interessante museo, con anche qualche cimelio di Manuel Fangio.

 

ALEIX ESPARGARO: “TEAM UFFICIALE: TUTTA UN’ALTRA COSA”

Alla vigilia del GP, Aleix Espargaro ha spiegato la grande differenza tra essere pilota per una Casa ufficiale o per un team satellite, come lo era fino alla passata stagione. «Non c’è paragone: adesso è tutto meglio e più professionale rispetto al 2014».

 

ROSSI AL RANCH DI EDWARDS

Dopo il GP del Texas, Valentino Rossi ha passato un paio di giorni al Ranch di Colin Edwards. «Ha fatto un bel lavoro – ha raccontato il campione della Yamaha -, anche se è un po’ differente rispetto al mio. Lui ha tre piste, una anche indoor, che è quella che abbiamo usato noi perché pioveva: dato che servono anche per la scuola sono più adatte alle moto piccole da 100-125 cc. Mi sono divertito molto, anche perché c’erano alcuni piloti americani forti della specialità». Rossi ha anche provato a sparare, uno dei grandi divertimenti di Edwards. «Ma non è che mi piace granché». Bravo Valentino!
 

MILLER, DANNI INCALCOLABILI

Invitato dalla Dorna a partecipare a un evento in Bolivia, per fare un po’ di spettacolo sul lago salato, Jack Miller ha guidato una Honda CBR1000, dapprima con prudenza, poi con sempre maggiore spregiudicatezza. Galvanizzato dall’inedita superficie, Miller ha cominciato a dar gas, esibendosi in derapate di ogni tipo, finché non è stato sbalzato di sella. Pilota incolume, moto distrutto, con danni da parecchie migliaia di euro, perché non si trattava di una normale CBR, ma allestita con pezzi inediti, alcuni anche della Honda “Open” con la quale Jack corre in MotoGP. Una moto che sarebbe dovuto servire anche per eventi promozionali per l’ultima gara a Valencia: deve essere ricostruita completamente.

 

HERNANDEZ, IDOLO LOCALE

Yonni Hernandez, 26 anni, è nato a Medellin, in Colombia, ma a Termas de Rio Hondo viene considerato come un pilota locale. Un affetto ricambiato dal pilota della Ducati: in omaggio a quello che considera come il GP di casa, Yonni ha corso con un casco con i colori dell’Argentina.
 


ROSSI: “QUANDO HO INIZIATO LA TV ERA IN BIANCO E NERO”.

Spesso viene chiesto a Valentino Rossi se e come ha cambiato il suo stile di guida: in tipico “valentinese” la risposta al giornalista argentino. «Inevitabilmente ho dovuto cambiare modo di correre: quando ho iniziato io, le gare ero in bianco e nero…Sicuramente è diversa la posizione sulla moto, sia per l’elettronica sia per le Birdgestone, perché con le Michelin si guidava in modo diverso. Tutto in evoluzione: non sono l’unico a pilotare in un altro modo, tutti i piloti hanno modificato il loro stile».

 

ARRIVA IL MOTOMONDIALE, I PREZZI RADDOPPIANO

Per Termas de Rio Hondo il motomondiale rappresenta l’evento dell’anno: ovvio, quindi, che venga sfruttato commercialmente. Alberghi e ristoranti costano almeno il doppio di qualsiasi altro periodo e anche in circuito non si fanno sconto: uno stanzino di 20 metri quadri viene affittato alle squadre a 4.000 euro, mentre per un frigorifero – dati in uso da uno sponsor – vengono chiesti 800 euro. Va bene sfruttare l’occasione, ma così è esagerato.

 

KTM LAVORA SUL TELAIO

La KTM sta lavorando duro per cercare di recuperare competitività nei confronti della Honda. Il problema – come peraltro aveva ben spiegato l’ingegnere Giulio Bernardelle a “DopoGP” – è soprattutto nella ciclistica, troppo rigida: a Jerez dovrebbe arrivare una nuova ciclistica.
 


MARQUEZ: “350 KM/H: IMPRESSIONANTE”

I giornalisti argentini sono rimasti molto colpiti dal nuovo primato di velocità massima – 350,5 km/h – della MotoGP fatto registrare da Marc Marquez in Qatar: molte le domande fatte al campione della Honda su questo dato. «Ovviamente la sensazione in pista è molto differente che su strada: in sella non è che cambi così tanto essere più o meno veloce in fondo al rettilineo. Sicuramente per lo spettacolo non serve andare tanto forte e quando i miei tecnici mi hanno fato vedere il dato sul computer sono rimasto anch’io impressionato».

 

AGGIORNAMENTO PER REDDING A JEREZ

Ad Austin, la Honda aveva consegnato al team LCR la nuova ciclistica per Cal Crutchlow e a Jerez farà lo stesso con Scott Redding: dal prossimo GP, Redding disporrà del telaio “ufficiale”, del tutto simile a quello di Dani Pedrosa.

 

PIRRO GIUDICA DOVIZIOSO E IANNONE

In una bella intervista pubblicata sulla Gazzetta dello Sport di sabato 19 aprile, il collaudatore della Ducati Michele Pirro ha detto la sua su Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. «Dovi è un gran professionista. E’ aggressivo quando serve e molto regolare: fa sempre il massimo che può. Iannone è un grande talento. E’ molto istintivo e adesso anche costante, sbaglia poco».

 

BAZ ANCORA ALLA RICERCA DEL MIGLIORE ASSETTO

L’altezza di Loris Baz (193 cm) sta inevitabilmente creando qualche problema: dopo aver spostato le pedane al limite massimo, a Jerez si proverà ad alzare la sella di un centimetro per permettere al 22enne francese di stare più a suo agio sulla Yamaha “Open”. In ogni caso, in Argentina Baz ha conquistato i primi punti iridati (2).

 

CONFRONTO 2015/2014

Dopo tre gare, Rossi ha 25 punti in più del 2014, Dovizioso 26, Iannone 15, Lorenzo 15. In debito i piloti Honda: Marquez ha ben 39 punti in meno, Pedrosa 46.

 

IO L’AVEVO DETTO

Marc Marquez (giovedì): «I mondiali si conquistano sapendosi accontentare di un piazzamento quando non si può vincere». GP Argentina: 1. Rossi 2. Dovizioso 3. Crutchlow, Marquez a terra al 24esimo giro nel disperato tentativo di resistere al sorpasso di Rossi.