MotoGP, Fernandez: “Fantastico potermi confrontare con Pedrosa”

MotoGP, Fernandez: “Fantastico potermi confrontare con Pedrosa”
Giovanni Zamagni
Il viceiridato della Moto2 si dice molto soddisfatto dopo i tre giorni di test: “Ho fatto un passo in avanti importante, abbiamo lavorato molto bene. E’ un sogno chiedere suggerimenti a Dani, il mio idolo quando ero ancora più giovane. Non guardo gli altri, penso solo a me”
2 febbraio 2022

A volte si dice: l’aspetto inganna. Non è il caso di Raul Fernandez, 21 anni, al debutto in MotoGP, dopo solo due anni (completi) in Moto3 e uno, devastante, in Moto2: lo guardi in faccia e capisci tutta la sua determinazione, la sua grinta, la sua voglia di arrivare. Per certi versi, mette paura. In senso positivo, naturalmente. Poche volte si è visto uno così sicuro dei propri mezzi. Conosco ancora poco Raul, non ho avuto la possibilità di andare più in profondità, ma di primo acchito mi viene da dire che se la KTM sarà all’altezza della situazione, Fernandez sarà uno di quelli che faranno la differenza. Perché, come ha detto Marco Lucchinelli nell’intervista a Nico Cereghini pubblicata su moto.it: “Chi ha talento ci mette poco a prendere confidenza e andare forte…”.

 

Raul, qual è il bilancio di questi primi tre giorni di test?

“Sono molto contento, abbiamo fatto un lavoro incredibile, sono migliorato continuamente, sono cresciuto costantemente nei tre giorni. Abbiamo una buona moto”.

Si possono fare paragoni con la Moto2?

“Mah, qui è tutto differente e anche il circuito non lo conosco (in realtà, Raul corse qui nel 2019 con la Moto3, 14esimo al traguardo, NDA). In questi giorni ho solo cercato di capire la moto, di concentrarmi su di me e sul lavoro dentro al box, senza guardare gli altri: sono contento di quello che abbiamo noi, dobbiamo pensare di fare bene con la nostra moto, senza preoccuparsi dei rivali, non mi piace seguirli”.

 

Fisicamente come stai?

“A Jerez, quando avevo provato la MotoGP per la prima volta, ero distrutto. Durante l’inverno abbiamo lavorato bene sotto questo aspetto: qui sto decisamente meglio, nonostante il caldo e il circuito molto faticoso, mi sento bene. È tutta un’altra cosa, è dura, ma all’inizio è così con tutte le moto: anche quando sono salito sulla Moto2 ero in difficoltà, ma quando ho preso più in mano la moto, è diminuita anche la fatica fisica. Con la MotoGP cambia molto il modo di frenare, ma mi sento bene: ho solo qualche problema di vesciche alle mani”.

 

Chi ti sta dando più una mano in KTM?

“Sicuramente Dani Pedrosa. Per me è come un sogno potermi confrontare con lui: quando ero molto più giovane di adesso, lo vedevo vincere in MotoGP. È qualcosa di speciale averlo nel box, lo ascolto molto, per me è importantissimo per migliorare”.

 

Quali suggerimenti gli chiedi?

“Di guida, non sulla moto. Questa pista è lunga, complicata, tosta: Dani qui ha vinto due volte in MotoGP, mi confronto con lui quando non mi viene una curva, quale traiettoria fare per essere più efficace”.

 

In definitiva, qual è il giudizio su questi tre giorni?

“Positivo: ho fatto un passo in avanti importante come esperienza generale”.

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