MotoGP. Dall'Igna: "Punti di vista differenti, ma solo per il bene di Ducati"

MotoGP. Dall'Igna: "Punti di vista differenti, ma solo per il bene di Ducati"
Giovanni Zamagni
Il direttore generale di Ducati Corse, come Dovizioso, preferisce non entrare nel dettagli dei motivi che hanno portato alla separazione: “Insieme abbiamo fatto sognare, entrambi abbiamo cercato di fare il meglio”. Lorenzo? “E’ una opzione, ma molto rischiosa”
15 agosto 2020

Il direttore generale di Ducati Corse, l’ingegnere Gigi Dall’Igna, ha rilasciato una lunga intervista a SKY: ecco la trascrizione integrale.
“Sono particolarmente orgoglioso del lavoro fatto insieme ad Andrea in questi anni, abbiamo fatto sognare tantissime persone e tifosi: credo che ognuno, dalla sua parte, abbia fatto tantissime cose. Come diceva giustamente Andrea è impossibile non sbagliare qualcosa, fare tutto giusto: anche noi li abbiamo fatti lungo il percorso e questi sbagli ci portano a fare delle scelte dolorose, ma a volte bisogna farle”.

Era già stato tutto deciso, c’era una possibilità per Andrea se avesse fatto bene qui, o no?
“Abbiamo deciso insieme ad Andrea di non parlare troppo dei dettagli della decisione che, alla fine, ha preso lui. Dobbiamo restare focalizzati su un obiettivo importante che ancora abbiamo, al quale crediamo io, tutta la Ducati e Andrea Dovizioso. Sarà un obiettivo difficile: dobbiamo mantenere un sufficiente equilibrio tra le parti, per finire il lavoro che ci resta”.

In questo momento passa un po’ il messaggio che voi avete tenuto appeso Dovizioso, finché non si è sfinito e ha preso lui la decisione. Legittimo avere un progetto alternativo, ma perché non fare come la Yamaha che, a un certo punto, ha detto a Rossi: prendiamo Quartararo. Secondo noi è mancato questo aspetto.
“Le cose successe le conosciamo solo noi e Andrea. Dire che avevamo scelto o no, sono tutte “illazioni” che fanno parte di questo mondo e io le lascio fare. La realtà è che non siamo riusciti  a trovare una soluzione giusta per entrambi”.

Casey Stoner ha fatto un tweet abbastanza significativo: “Ducati non dovrebbe perdere un pilota come Dovizioso e capire che è il pilota e non le gallerie del vento che fanno i risultati”. Cosa ne pensi?
“E’ fuori discussione che nelle corse di moto il pilota abbia un ruolo determinante: sostengo la stessa teoria. Per essere d’accordo bisogna esserlo in due e a volte trovare l’accordo non è semplice”.

Dovizioso ha detto che avete litigato tanto: su cosa, sulle questioni tecniche?
“E’ normale che le persone abbiano due punti di vista differenti: è sicuramente vero che io e Andrea la pensavamo diversamente su qualche caso, ma sono altrettanto sicuro che abbiamo litigato solo per migliorare le prestazioni complessive del gruppo, c’era una voglia comune di fare le cose meglio. Vale per me, ma sicuramente anche per Dovizioso. Avevamo punti di vista differente, ognuno era convinto che seguendo il proprio punto di vista avrebbe potuto migliorare il sistema Ducati”.

Adesso cosa succede in Ducati? Zarco, Bagnaia, Lorenzo? Si fatica a capire qual è la linea, mentre immagino che voi ce l’abbiate ben chiara.
“Se fosse stata ben chiara, probabilmente non saremmo arrivati a discutere fino a qui con Andrea. Abbiamo delle ipotesi, dei ragionamenti iniziati a fare quando abbiamo capito che la trattativa sarebbe stata complicata: è ancora un po’ presto per parlarne. Abbiamo già confermato che ci interessa continuare il rapporto sia con Bagnaia sia con Zarco, che stanno facendo molto bene. Per il resto abbiamo qualche idea, ma è ancora presto”.

Lorenzo?
“La ritengo un’ipotesi molto rischiosa. E’ sul tavolo e la valutiamo”.

Sistemati tutti i piloti, è rimasto fuori solo Dovizioso: questo è il messaggio che arriva a noi. C’è stata una mancanza da parte di Ducati, tenerlo accantonato, quando avrebbe dovuto essere il primo dei vostri pensieri?
“Le cose sono spesso diverse da come appaiono: per fare un matrimonio bisogna essere in due”.

E’ però evidente che ci sono delle difficoltà di rapporti tra i piloti e la Ducati.
“Sicuramente ci sono state delle circostanze che hanno portato a delle decisioni difficili e che hanno fatto sì che Ducati abbia questo alone. E’ una sensazione che avete, la rispetto. Ma non voglio parlare di questo, non vogliamo creare della tensione che in questo momento non serve all’interno del nostro team, perché abbiamo un obiettivo comune. Spero di avere il problema di avere un pilota campione del mondo che non è più con noi”.

Chiuso il capitolo Dovizioso, la strada giusta per Ducati è partire con una nuova generazione di piloti, o qualcuno con un passato storico sulla MotoGP?
“Parlare dei giovani è interessante: in passato abbiamo fatto delle scelte importanti e Pecco è una di queste. E ne faremo altre”.

C’è stato un episodio specifico ultimamente che ha portato alla rottura?
“Con l’obiettivo comune di trovare la migliore soluzione possibile, qualche volta avevamo delle divisioni differenti. Questo è risaputo. Ma non è successo qualcosa di particolare nell’ultimo periodo”.

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