MotoGP. Cecchinello: “Siamo pronti a qualsiasi soluzione”

Giovanni Zamagni
Lucio fa il punto della situazione: “I team hanno dato massima disponibilità a Dorna per fare delle gare. Spero solo non si facciamo più GP nello stesso circuito, potrebbe essere troppo penalizzante in caso di infortunio”. Su Rossi: “bisognerebbe fargli un monumento”. Su Stoner: “Il più grande talento. Ma Márquez è più completo”
22 aprile 2020

Oggi, con Skype, vi porto a casa, anzi al reparto corse di San Marino di Lucio Cecchinello, proprietario del team LCR. Con Lucio abbiamo iniziato a parlare dei tempi della Sport Production, per poi passare a Valentino Rossi, a Marc Márquez e Casey Stoner, quindi della situazione attuale.

SPORT PRODUCTION
“Ho corso 10 anni nel motomondiale, 15 anni in tutto: dai 19 anni fino a 33. Ho iniziato nell’epoca in cui le minimoto non erano ancora una realtà. Ai miei tempi c’erano le 125 Sport Production, con le moto di serie andavi a correre, al di là di qualche piccola modifica. Manca un po’ un campionato così, non ci sono più quelle moto: vorrei fare una collezione di quelle 125 che hanno fatto la storia degli anni Ottanta. Adesso ci sono delle formule diverse, che funzionano anche bene, ma manca forse una formula iniziale che costi poco”.

VALENTINO ROSSI
“Era già fortissimo ai tempi dell’Europeo: non vinse il campionato perché cadeva spesso e perché io avevo una Honda del team Pileri con il team HRC, era nettamente superiore alla sua Aprilia. Ma lui recuperava in curva, mi faceva fare la lingua lunga. La sua storia è una bellissima poesia: a Valentino andrebbe fatto un monumento in tutti i circuiti dove si va a correre, ha portato il motociclismo a un livello di popolarità mai conosciuto prima, coinvolgendo anche chi non ne fosse appassionato”.

STONER/MÁRQUEZ
“Prenderei Márquez perché è più completo. Se parliamo di talento puro, Stoner non ha rivali: credo che nella storia del motociclismo moderno ce ne siano pochi come Casey. Forse c’era John Kocinski, ma Stoner è un’altra cosa. Comunque sia Marc è più completo, e come team manager sceglierei lui, perché non conta solo andare forte in moto, e poi ha anche più voglia di essere pilota. Il papà di Casey aveva deciso che suo figlio dovesse fare il pilota: di conseguenza lui ha vissuto questa cosa come una imposizione, un dovere...E appena ha potuto, dopo aver raggiunto risultati eccezionali, ha deciso di andare a pescare”...

2020
“Noi non abbiamo più informazioni di voi: al momento attuale, c’è una grande volontà da parte di tutti, anche delle Case costruttrici, di tornare il più presto possibile in pista. Noi siamo pronti a qualsiasi soluzione, anche a correre con il numero minimo di persone, ovvero 25 invece di 40. Il problema, però, sono i governi che non hanno ancora dato delle linee guide precise per lo sport. Come team abbiamo dato la massima disponibilità per qualsiasi soluzione, con la speranza di non dover fare tante gare sullo stesso circuito: potrebbe essere un problema in caso un pilota si dovesse fare male. Non credo ci sia una opzione perché corra solo la MotoGP”.

FUTURO
“Non credo ci saranno grandi cambiamenti, perché quando ci sono, si aumentano i costi. Mi aspetto dei “congelamenti” con grandi problemi per il 2021, quando tutti saranno in grandissima difficoltà: sarà impossibile che i nostri sponsor confermino le cifre del 2020. Spero che le Case costruttrici siano più collaborative con i team satellite, magari spostando un po’ di soldi destinati allo sviluppo alle loro squadre, anziché allo sviluppo”.

PILOTI
“Necessariamente subiranno anche loro questa situazione: il mercato subirà un contraccolpo importante. Mi auguro che Crutchlow e Nakagami saranno ancora piloti LCR nel 2021, ma non dipende da me, perché entrambi hanno un contratto diretto con la HRC. Cal ha iniziato a parlare con loro, ma è ancora troppo presto”.