MotoGP 2025. ESCLUSIVO - A Pedro Acosta frega solo di fare il pilota: "Mio sogno come pilota? Essere campione del mondo di MotoGP, come uomo? ... lo stesso!" [VIDEO]

MotoGP 2025. ESCLUSIVO -  A Pedro Acosta frega solo di fare il pilota: "Mio sogno come pilota? Essere campione del mondo di MotoGP, come uomo? ... lo stesso!" [VIDEO]
Intervista con il talento classe 2004: "Viviamo in una generazione in cui è veramente importante mostrare a tutti quello che fai o quello che non fai. Per quello quello non mi piace tanto"
14 novembre 2025

Pedro Acosta ha 21 anni e da quando ne aveva cinque pensa solo alle moto.

Non gli interessano i social, non gli interessa mostrarsi, non sa nemmeno cosa farebbe se non facesse il pilota. Suo padre è un pescatore professionista che esce di notte con le reti, lui invece frena più forte di tutti e guida come Kevin Schwantz.

Ha vinto il mondiale in Moto3 e in Moto2. Adesso è in MotoGP con una KTM, che non è la moto migliore della griglia, ma lui continua a dare il 100%, aspettando il suo momento.

Gli abbiamo chiesto qual è il suo sogno come pilota e come uomo. La risposta è stata la stessa per entrambe le cose: vincere il mondiale.

Ecco l'intervista, sia trascritta che video.

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Ciao Pedro. Parto con una domanda che riguarda te ma riguarda anche tuo padre. Tuo padre è un pescatore, ma anche tu hai detto che a volte sei andato a pesca. Hai fatto anche delle pesche con lui? Sei stato delle notti con lui a pescare oppure no?

"Ah, ne ho fatte qualcuna, ma è vero che era un periodo in cui stavo per diventare pilota professionista qua al mondiale, per quello ho fatto uno o due giorni e via, perché alla fine qua devi prendere tutta seriamente"

Lo sai che c'è anche un altro pilota che va a pesca in MotoGP? Bastianini è un altro pescatore...

"Sì, ma a lui piace. Ma boh, alla fine penso che è anche diverso, quello che fa Enea è divertente, ma la pesca che faceva il mio papà era un po' diversa"

Venendo al tuo stile di guida, parlavo con Kevin Schwantz e gli ho chiesto di descrivere il suo stile di guida e se c'è qualche pilota che è venuto dopo di lui a cui assomigli e lui ha fatto il tuo nome. Ti ci rivedi?

"Boh, è possibile, alla fine sono aggressivo un po', il punto forte del nostro stile penso che sia la frenata, per quello può essere simile. Sì"

Pensando a un paragone con altri sport, a me viene in mente che tu potresti essere un po' tipo Max Verstappen in Formula 1, perché anche Max Verstappen è arrivato in Formula 1 molto giovane, molto forte fin da subito, però ha dovuto aspettare qualche anno prima di vincere il suo mondiale, perché anche lui, come te, aveva un mezzo che non era performante come quello di Hamilton, nel suo caso. Ti ci rivedi un po' in questo paragone?

"Ah, boh, non avevo pensato a quello, ma è una possibilità, ma alla fine non posso pensare che non vinciamo perché la moto non è pronta. È vero che abbiamo qualche difficoltà, qualche punto da migliorare, ma stiamo facendo il 100%, che è quello che conta alla fine del giorno. Penso che sono migliorato tanto come pilota questo anno, che è il primo anno che veramente ho avuto difficoltà, comparato a quando sono arrivato alla Moto3 o alla Moto2. Per quello boh"

Però, per esempio, il tuo primo anno di Moto2, cioè almeno a vederlo da fuori, sembra che sia stato un po' più difficile del tuo primo anno in MotoGP, o no?

"Non veramente, ho avuto un po' un inizio difficile perché sono caduto tanto, ma dopo alla fine ho vinto la gara del Mugello e fatto altri podi al Sachsenring e vinto ad Aragon, ho vinto Valencia, ho vinto tre gare, ho fatto sei podi. Ok, non una consistenza grandissima, ma penso che ho fatto delle gare che erano belle"

Una cosa che ho capito è che voi piloti pensate molto al futuro e poco al passato, però senza quell'infortunio che hai avuto nel 2022 (rottura del femore) forse il mondiale di Moto2 poteva arrivare anche al primo anno?

"Ah, boh, è vero che all'inizio abbiamo fatto tanta fatica, nelle prime cinque gare, penso che sono caduto quattro. È vero che dopo Portimão ho iniziato a fare delle belle gare e ho migliorato tanto, ma boh"

Ci sono due canzoni che ricordano il tuo nome. Una la conosci, è quella di Raffaella Carrà, "Pedro Pedro Pedro Pedro-Pe" e poi c'è anche l'altra di Madonna, non so se la conosci, quella che dice "San Pedro", si chiama "La Isla Bonita", la conosci?

"Quella di Raffaella sì, l'altra no"

Avere una canzone dedicata ti diverte o non te ne frega niente?

"Ah, all'inizio quella di Raffaella era un po' divertente, ma dopo un mese che tutti i giorni l'ascoltavo è diventato un casino. Ricordo quando abbiamo fatto l'annuncio che andavo in KTM Factory, hanno portato quella canzone e ho detto 'per favore, non facciamo così'"

Tu stai lavorando con Carmelo Morales, giusto?

"Sì"

Sono sempre di più i piloti che si affidano a coach e a psicologi. Tu come descrivi questo percorso e in cosa pensi che ti aiuti?

"Alla fine mi ha aiutato tanto a capire le gare in una forma diversa, no? Non avevo mai affrontato una situazione di difficoltà vera come questo anno, per quello all'inizio l'ho preso più da niente, per giocare un po', perché alla fine prima di tutto è amico mio e prima di venire a lavorare con me... ho iniziato così, per fare un po' ridere. Dopo mi ha dimostrato che ha fatto tantissimo lavoro anche in pista, perché penso che ho migliorato tanto le mie linee, migliorato tanto come pensare sulla moto. È un miglioramento generale con lui"

Invece c'è un'altra cosa che ho letto in una tua intervista che mi ha incuriosito molto: tu hai detto che ti consideri un hippie, non ti piacciono i social. Puoi spiegare meglio cosa significa per te?

"Penso che viviamo in una generazione che è veramente importante mostrare a tutti quello che fai o quello che non fai o quello che prendi o quello che non prendi. Per quello non mi piace tanto. Preferisco essere in silenzio e fare una bella gara sportiva qua al Mondiale, ma anche avere una vita tranquilla fuori del circuito"

Ma cos'è che ti emoziona fuori dal mondo delle moto o che ti fa ridere?

"Niente davvero. Mi piace andare a fare le gare, dopo a casa faccio enduro, faccio motocross o faccio qualcosa, ma non lo so. Alla fine quando ho iniziato a girare in moto avevo solo 5 anni e pensavo a quello. Per quello, anche se mi fai la domanda di cosa farò in futuro con la mia vita ti dico che non lo so, perché alla fine da 15 anni vivo solo con quell'obiettivo in mente, per quello è un po' difficile pensare ad un'altra vita"

Al tuo rivale generazionale Aldeguer, che ho intervistato qualche settimana fa, ho chiesto: "Qual è il tuo sogno come pilota e come uomo?" E lui mi ha risposto: "Come pilota essere almeno una volta campione in MotoGP e come uomo avere una famiglia e tre figli". Che cosa dici tu?

"Eh, come pilota, ok, andare a vincere, perché è vero che sono stato fortunato ad aver vinto un mondiale della Moto3, e anche uno della Moto2, ma alla fine penso che per finire questo circolo devo vincere un campionato di MotoGP. E dopo, ti dico la verità, come uomo... vincere un mondiale della MotoGP anche"

Bello. Tra l'altro, dei veri campioni che ci sono stati negli anni, tu saresti il terzo dopo Valentino Rossi e Marc Marquez ad aver completato il percorso: vittoria nella classe minore, vittoria nella classe di mezzo e vittoria in MotoGP: se guardi tutti gli altri campioni, Lorenzo non ha vinto nella classe minore, Stoner ha vinto solo in MotoGP, insomma anche quello può essere bello, no?

"Boh, prima devo vincere poi vedremo. Alla fine le statistiche così non mi piace troppo vederle, perché la generazione è diversa, la MotoGP di oggi è diversa da quella di 10 anni fa, per quello penso che dobbiamo fare il 100% e dopo pensare a quello che abbiamo fatto"

Grazie Pedro. Io penso che intitolerò questa intervista: "Il mio sogno come pilota è vincere il mondiale, e come uomo... vincere il mondiale"

"Bello. Grazie capo"

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