MotoGP 2025. GP di Valencia. Nicolò Bulega: "Con l'aerodinamica sorpassare è molto difficile"

MotoGP 2025. GP di Valencia. Nicolò Bulega: "Con l'aerodinamica sorpassare è molto difficile"
Il pilota classe 1999 alla vigilia di Valencia: "Con l'aerodinamica sorpassare è molto difficile, soprattutto a Portimao, dove in fondo al rettilineo c'è quella frenata con lo scollino, lì è veramente difficile sorpassare. Ma quello che mi ha bloccato ancora di più a sorpassare in frenata è stata la caduta che ho avuto nella sprint"
13 novembre 2025

Valencia - Nicolò Bulega è serio e concentrato: "Voglio rimanere con i piedi per terra". Lo fa ormai da anni ed è così che ha ricostruito, insieme alle sue persone, una carriera veramente interessante. Poi ci si sono messi anche i numeri a renderla particolare: andato via triste dal motomondiale con 99 GP tra Moto3 e Moto2 è tornato per fare il 100° in MotoGP: che storia.

A Portimao è migliorato costantemente e ha ottenuto il primo punto in gara.

Hai avuto qualche giorno a casa per ripensare al tuo primo weekend in MotoGP. A freddo, hai pensato qualcosa di diverso? L'hai visto in un modo diverso?

"Sì, dai qualche ragionamento a mente fredda l'ho fatto. Secondo me se analizzo un po' tutto il weekend ho fatto un sacco di cavolate che solitamente magari non faccio, ma sono dovute al fatto che non avevo esperienza a fare tante cose, come usare gli abbassatori, come il feeling con delle gomme completamente diverse da quelle che uso io di solito. La moto comunque in sé risponde un po' diversamente rispetto alla Superbike, molto più rigida"

Come è andata la domenica?

"Tutto sommato poi alla fine domenica a fine gara sono andato abbastanza bene, che comunque a fine gara andavo bene, ma purtroppo non sono riuscito a mettere secondo me tutto bene insieme appunto per questi motivi che ho detto, che tante cavolate da uno che voleva cercare di fare velocemente il più possibile, ma che ancora non riuscivo a andare dietro a tutto no? E penso che sia abbastanza normale. Comunque di solito i piloti in MotoGP, i rookies quando fanno la prima gara hanno fatto tutto l'inverno facendo i test, preparandosi anche l'ergonomia. Invece io in una settimana abbiamo deciso di andare a fare la gara della MotoGP. Siamo stati buttati nella mischia alla ventesima gara dove tutti sono fortissimi"

Quali erano gli obiettivi?

"E tutti vanno al limite, conoscono tutto perfettamente. Quindi alla fine fare dei bei tempi a fine gara per me non è stato così male tutto sommato, ma sei migliorato in tutto il weekend no, in tutte le sessioni eccetera. Ma due cose un po' un obiettivo era non arrivare ultimo e l'altra era riuscire a fare qualche sorpasso"

Sei riuscito a fare qualche sorpasso?

"Allora secondo me i primi due giri qualcosa ho fatto, però dopo mi sono messo dietro Oliveira, con l'aerodinamica sorpassare è molto difficile, soprattutto a Portimao, che in rettilineo in fondo c'è quella frenata con lo scollino e lì è veramente difficile sorpassare, ma quello che mi ha bloccato ancora di più a sorpassare in frenata è la caduta che ho avuto nella sprint, dove appena ho toccato il freno mi si è chiusa la moto davanti completamente da dritto. Lì il giorno dopo per me era molto importante finire la gara e non ho mai voluto andare un po' sopra quello che mi sentivo in quel momento, perché per me finire la gara domenica era molto importante. Non volevo arrivare qui avendo fatto due cadute, sarebbe stato un po' brutto. Quindi un po' per l'aerodinamica, un po' per prudenza dopo la caduta.. comunque ci tenevo a venire qui, avendo fatto un bell long run come ho fatto in gara. Quindi un po' per l'aerodinamica, un po' perché non mi fidavo a frenare, bello, aggressivo, forte come faccio io magari con la Superbike, Oliveira non l'ho passato. E poi a un certo punto mi sono impappinato sia con l'abbassatore, che mi si è incastrato il piede nella leva del cambio, non ho scalato bene alla 5 e sono andato dritto, ho perso tre secondi e da lì ho iniziato ad andare un po' meglio. Sono andato a prendere Oliveira, Miller, Rins, quelli lì che avevo davanti, ma ormai la gara era finita. Però sono arrivato su abbastanza, cioè ho recuperato tre secondi e qualcosa e li sono andati a prendere, quindi alla fine non andavo male"

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Di queste cose che hai visto il weekend scorso, quali sono secondo te le più utili per il Mondiale Superbike?

"Ma guarda, in realtà sono due cose talmente diverse... poi soprattutto in Superbike ormai tutte le cose che facevo mi venivano sempre abbastanza bene, perché comunque erano due anni che guidavo con la moto, le gomme le conoscevo già dalla Supersport, quindi non è che avevo troppi automatismi da imparare con la Superbike. Il metodo di lavoro è diverso. Credo che col metodo di lavoro della Superbike fai fatica in MotoGP e viceversa"

Tu hai Rigamonti come capo tecnico e Tommy come supporto o sono due capi tecnici entrambi?

"No no, il capo tecnico è Rigamonti. Tommy (Raponi, ndr) è venuto, siccome mi conosce molto bene, è venuto diciamo per fare un po' da intermediario, da filtro, visto che mi conosce. Così magari poi quando fanno le riunioni, quando hanno un dubbio, magari Tommy che mi conosce glielo può dire"

Tipo un traduttore?

"Esatto, tipo un traduttore"

Tu ci hai detto tante volte che senza un test vero non saresti andato in un GP perché non te la sentivi. Alla fine hai fatto mezza giornata, però sei comunque venuto qua, hai fatto bene. Sei un po' sorpreso in positivo da te stesso?

"Ma no, rimango sempre coi piedi per terra non cioè comunque io lo valuto positivo, ma valuto anche che se mi andava diciamo tutto bene durante il weekend potevo avevo il potenziale per fare anche meglio. Quindi prima vorrei provare a far meglio e poi vediamo. Ho deciso di andare a far la gara comunque, perché comunque Ducati ha fatto un grande sforzo a farmi fare un test a Jerez loro ci contavano tanto e anche io per me era il sogno di una vita venire a fare le gare qui, soprattutto con questi colori. È vero che inizialmente avevo detto vado solo se faccio un bel test"

E poi cosa ti ha convinto?

"Poi ho fatto 30 giri, non sono andato male a Jerez e ho detto vabbè, tanto non è che devo andare lì e vincere, devo andare lì e fare esperienza anche per il ruolo che farò il prossimo anno. È vero che il prossimo anno lo farò con le Pirelli, il tester, però comunque avere delle informazioni anche con le Michelin non era male e allora ho fatto così"

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