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La situazione tra Jorge Martin e l’Aprilia è sempre tesa, il pilota spagnolo ha lanciato sui social un post in cui ha detto di “voler tornare seriamente”.
Prova ne sia anche l’improvvisata all’Aprilia all stars a Misano, dove è andato frettolosamente in un negozio Alpinestars a comprare tuta, stivali e casco per scendere in pista.
L’accoglienza a Misano è stata ottima e lo stesso Martin ha detto che era teso, prima dell’evento. Durante il GP del Mugello ho cercato di capire meglio la situazione attuale tra Martin, Aprilia e Honda e, riassumendo prima di spiegare, il succo è questo: si è aperto uno spiraglio affinché Martin resti in Aprilia anche nel 2026.
Come stanno le cose: dalla parte di Martin è filtrato che la moto, l’Aprilia, non lo convince del tutto. Da Aprilia sottolineano che l’ha guidata pochissimo, ed è vero: ha fatto il test di Barcellona (dove però aveva detto “bella, bella, bella”, tre volte), pochissimi giri al test di Sepang (dove è caduto subito) e il GP del Qatar, dove ha corso fino quasi alla fine della domenica.
Tuttavia un altro pilota, Marco Melandri, ha detto che secondo lui a Martin non è piaciuta la moto e lo ha detto non per buttarla lì, ma perché prende come esempio un episodio capitato a lui stesso: nel 2008 dopo pochissimi giri con la Ducati scese al box e disse: “date tutti i soldi che vuole a Stoner perché solo lui può guidare questa moto”.
Quando rientra Martin? La data buona sembrava quella del GP di Germania al Sachsenring, 11-13 luglio, ma al Mugello si è capito che è più probabile il rientro nel GP di Brno, 18-20 luglio.
Parliamo della famosa clausola, quella che prevedeva che Martin si sarebbe potuto liberare dopo 6 GP se avesse ritenuto non competitiva l’Aprilia. Il pilota spagnolo e il suo manager hanno provato a svincolarsi utilizzando tale clausola, e hanno specificato che, senza l’inserimento di quella clausola, non c’era la possibilità di firmare il contratto nel giugno del 2024.
Aprilia ha fatto muro, nel senso che è sicura che questa clausola, per come è scritta non è valida e se si arriverà di fronte a un giudice questi confermerà ciò che la Casa italiana pensa: Martin deve rispettare il contratto.
Tuttavia chi è che vuole in casa un pilota scontento? Un pilota scontento è difficile che possa rendere al meglio, perché quando scendono in pista questi atleti mettono a rischio la loro vita, come non succede in nessun altro sport.
Come si risolve questa situazione? Quello che sta emergendo un po’ ovunque riguarda il pagamento di una penale per uscire dal contratto. Pagamento che ovviamente sarebbe a carico di Martin o della Casa che vorrebbe accaparrarsi le prestazione di Jorge, quindi Honda.
Il pilota, secondo quanto ho appreso, vuole Honda, vuole andare in Honda già nel 2026.
Questa è la situazione a oggi.
Tuttavia il ritorno in pista sarà a breve e non credo ci saranno dubbi sulla professionalità di Martin: tornerà e darà il massimo.
Bezzecchi ha dimostrato la competitività della RSGP, vincendo a Silverstone e facendo belle rimonte. Manca il giro secco. Martin ripartirà da qui. Lo spiraglio aperto affinché rimanga in Aprilia è confermato, secondo quanto ho appreso. Al momento la possibilità che rimanga a Noale è in aumento, rispetto a qualche settimana fa, ma siamo sempre nell’ordine, se devo darvi una percentuale di 85% vuole andare via, 15% potrebbe restare.
Se resterà sarà per due motivi, che potranno essere legati o svincolati: il primo è che il pacchetto Martin-Aprilia si dimostrerà abbastanza competitivo da permettergli di giocarsi le prime posizioni nel 2026, leggasi anche “avere ottime offerte anche nel 2027”, il secondo motivo è che non si trovi un accordo sull’uscita di Martin da Aprilia.
Accordo in termini economici: la penale che il pilota o Honda dovranno corrispondere ad Aprilia.
Riguardo alle penali ricordo il caso di Toprak Razgatlioglu dello scorso anno, quando era in testa al mondiale e voleva passare in MotoGP nel 2025. Ricordo che il manager Sofuoglu uscì pubblicamente con una dichiarazione: “Ho già informato BMW che vogliamo passare in MotoGP nel 2025”. La cosa rientrò ben presto perché la penale da pagare per la rescissione era alta, sicuramente ben più alta dello stipendio percepito dal turco.
A proposito, Acosta. Per quanto riguarda Acosta la situazione è molto più rapida, da spiegare: sappiamo che ha rifiutato Honda e il contratto ricchissimo proposto nonché la possibilità di diventare la stella della maggior Casa del mondo. Acosta, anche dopo aver visto cosa fa Aldeguer, vuole solo una moto: la Ducati. E quella Ducati potrebbe essere gialla. In VR46 ci sarebbe da trovare uno spazio per Pedro...