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La sua superiorità al Sachsenring era stata ampiamente prevista: trasmette la sensazione che avrebbe potuto andare molto più forte. Bruttissima notizia per gli avversarie e per lo spettacolo: si arriva in pista e si sa già che si lotterà per il secondo posto. Un dominio totale dovuto anche, in questo momento, alla mancanza di avversari. Per vari motivi. Altro livello.
Nella sprint, con il bagnato, si limita a seguire le raccomandazioni di mamma e medici: “Vai piano, non cadere”. In gara, con il sole, torna lui nonostante il dito rotto due settimane fa. Ormai è una certezza: va forte. Applausi.
Per la prima volta, ho visto un po’ di scoramento dentro al box Ducati. Come dice il suo capo tecnico, Cristian Gabarrini: “Nessuno molla”, ci mancherebbe altro, ma la situazione è quasi incomprensibile. “Siamo un po’ preoccupati”, ha ammesso sabato l’AD Claudio Domenicali. Lui, il pilota, prova a tenere botta, ma non è semplice. Sensazione negativa.
Venerdì l’ho visto frustrato, smanioso, giustamente, di avere finalmente una moto competitiva. Quando però c’è da fare il tempo e da raccogliere quello che si può, non si tira indietro, torna il pilota in grado di fare la differenza. E’ un fuoriclasse. La fortuna della Yamaha.
L’errore è grave quando hai il secondo posto ormai in tasca, ma il fine settimana rimane positivo e convincente: una sprint da protagonista e una gara solida, fino a quel momento. Anche in Germania la coppia moto/pilota ha funzionato bene. Sensazione positiva.
Mi ripeto: l’errore è grave quando hai il secondo posto in tasca… Ha raccolto poco, ma, a sprazzi, ha fatto vedere una grande velocità: un tempo pazzesco il venerdì (nuovo primato assoluto al Sachsenring), una discreta velocità sul bagnato, un’ottima prestazione sull’asciutto. E’ sempre più vicino, bisogna iniziare a raccogliere. Sto arrivando.
Continua il suo apprendistato con la MotoGP tra alti e bassi: è normale che sia così. Velocità e talento non gli mancano. Futuro assicurato.
E’ il miglior pilota Honda al traguardo: un rientro oltre ogni aspettativa. Sta provando a tenersi stretto quel posto in HRC, che ormai sembrava perso, ma la rinuncia di Martin ha riaperto un piccolo spiraglio. Dentro al box è molto apprezzato, anche se stanno cercando un pilota di punta. Bravo.
In qualifica fa un capolavoro, nella sprint sbaglia la scelta della gomma posteriore e in gara cade forse per troppa generosità. Finché sta in sella, è sempre, nettamente, il migliore pilota Honda. A me piace.
E’ intristito e innervosito dalla situazione KTM: soltanto in qualifica sembra fare la differenza. In gara diventa un pilota “normale” che sbaglia molto. Brutta situazione.
Adesso ce ne sono due che vanno e una che fa fatica: la moto è competitiva.
E’ sempre stata competitiva…
Personalmente non ho visto grandi differenze con Ducati: la differenza l’ha fatta Marquez. Molto competitiva.
Senza Quartararo, il voto sarebbe ben più basso
Sono convinto che con Maverick Viñales in pista, sarebbe stata ben più competitiva.
E’ ancora lontana.