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Al via il decimo Gran Premio dell'anno, che si terrà ad Assen, la "Cattedrale della velocità", nei Paesi Bassi.
Il motociclismo era già nel DNA degli olandesi ben prima della nascita del circuito vero e proprio, progettato appositamente per le due ruote: i lavori iniziarono nel 1925 e l’inaugurazione avvenne l’anno successivo, nel 1926. Fino al 1924, anno in cui le competizioni su strada vennero vietate, le gare si disputavano su strade aperte al traffico.
In omaggio a quella tradizione, il tracciato conserva ancora oggi la storica sigla TT – Tourist Trophy, riportata anche in molte edizioni del Gran Premio, in riferimento diretto alla leggendaria corsa su strada dell’Isola di Man.
La prima versione del tracciato, utilizzata solo per l’evento inaugurale, era un anello sostanzialmente triangolare di 28,4 km che collegava Rolde, Borger e Schoonlo, nelle campagne a est di Assen. Il percorso venne però subito modificato a causa delle precarie condizioni del fondo stradale – in molti tratti ancora sterrato – e della presenza di ponti troppo stretti, che costringevano i piloti a passare uno alla volta.
Quando le autorità di Borger si rifiutarono di finanziare i lavori di asfaltatura, gli organizzatori decisero di spostare la sede della gara nella periferia sud di Assen. Anche il nuovo tracciato, lungo circa 16,5 km, era caratterizzato da lunghi rettilinei e curve veloci, ma offriva un fondo stradale decisamente migliore e una carreggiata di almeno tre metri di larghezza.
Nel 1955, in soli quattro mesi, furono completati i lavori che diedero vita al circuito moderno: la lunghezza venne ridotta a 7705 metri, ma fu mantenuta la storica zona del traguardo. Nel corso dei decenni, il tracciato è stato oggetto di numerosi interventi e migliorie. L’ultimo aggiornamento di rilievo risale al 2006, anno in cui il circuito ha assunto la configurazione attuale, poi ulteriormente affinata con alcune modifiche minori, l’ultima delle quali significativa nel 2012.
Nel 2006 fu eliminata l’intera parte iniziale del tracciato, giudicata troppo veloce per gli standard di sicurezza moderni, e furono costruite nuove tribune più ampie per accogliere un pubblico sempre più numeroso. La progressiva riduzione della lunghezza complessiva del circuito – 16,54 km nel 1954, 7,7 km nel 1955, 6,1 km nel 1984, fino agli attuali 4,5 km dal 2012 – è stata guidata dalla costante esigenza di aumentare la sicurezza per i piloti, senza però snaturare il fascino e la tradizione del tracciato di Assen.
Quest'anno ricorrono il primo centenario dalla nascita dell'impianto sportivo.
Assen è l’unica pista ad aver ospitato un Gran Premio ogni anno dalla stagione inaugurale del Motomondiale nel 1949, con la sola eccezione del 2020, quando la gara fu cancellata a causa della pandemia. Una svolta storica arrivò nel 2016, quando la gara si disputò per la prima volta di domenica, rompendo con una tradizione che la aveva sempre prevista il sabato.
Il tracciato olandese è stato spesso teatro di episodi memorabili. Nel 1975, la gara della classe 500cc fu l’unica nella storia della MotoGP in cui ai primi due classificati venne attribuito lo stesso tempo di gara. Barry Sheene e Giacomo Agostini tagliarono il traguardo talmente vicini che, con il cronometraggio manuale dell’epoca – preciso solo al decimo di secondo – fu impossibile stabilire chi avesse preceduto l’altro.
Assen detenne anche un altro record: nel GP d’Olanda del 2018, i primi 15 piloti tagliarono il traguardo in appena 16.043 secondi, il distacco più ridotto mai registrato nella top class fino ad allora. Quel primato è stato poi battuto nel GP di Doha 2021, con soli 8.928 secondi tra il primo e il quindicesimo classificato. Il GP di Assen 2018 è ora al quinto posto nella classifica delle gare più ravvicinate.
Nell’albo d’oro dell' "Università del motociclismo", Valentino Rossi svetta con 8 vittorie, seguito da Giacomo Agostini con 6 e Mick Doohan con 5. Tra i piloti attualmente in griglia, il più vincente ad Assen è Pecco Bagnaia, con 3 successi consecutivi (2022, 2023 e 2024). Solo due piloti sono riusciti a vincere per due anni consecutivi nella classe regina sul tracciato olandese: Bagnaia (che in realtà ne ha vinti tre) e Rossi (2004 e 2005). Nella classe 500cc, Agostini e Doohan condividono un primato ancora più impressionante: cinque vittorie consecutive al Dutch TT.
Tra gli altri vincitori recenti: Marc Marquez si è imposto due volte (2014 e 2018), mentre Fabio Quartararo (2021), Maverick Viñales (2019) e Jack Miller (2016) hanno raccolto un successo ciascuno.
Il tracciato è lungo 4.542 km, con 12 curve a destra e 6 curve a sinistra.
Marc Marquez è sempre più leader del campionato: il numero 93 domina la prima posizione con ben 270 punti. Indietro di 40 unità, in seconda posizione, suo fratello Alex. Terzo Pecco Bagnaia, con 160 punti.