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Intervista da Manuel Pecino su motosan.es Alex Barros ha parlato dei rookie del 2026 cioè il suo pupillo Diogo Moreira e Toprak Razgatlioglu.
Barros ha raccontato di quanto ha capito che Diogo avesse molto talento: "L'ho visto in motocross da bambino. Nella prima curva è caduto, è ripartito ultimo e ha chiuso secondo. Ho capito che aveva uno sguardo diverso, di quelli che dicono "Non mi arrendo mai". Quel giorno ho capito che aveva un vero talento".
Barros è il talent scout di Moreira. D'altronde il Brasile non ha mai prodotto troppi piloti di moto: "È iniziato da zero. In Brasile non c'erano strutture, non c'era un percorso. Ho creato una scuola, poi un programma per bambini e, in seguito, un ponte per portarli in Europa. A 12 anni ho detto a Diogo che doveva venire se voleva crescere. È stata molto dura, però doveva farlo".
Pecino ha ricordato a Barros come lui non abbia avuto una scuola per piloti da frequentare: "Mi hanno buttato in acqua senza saper nuotare. Per questo sapevo che, se volevo che il Brasile tornasse in MotoGP con vere possibilità, dovevo creare un modello che a me è mancato".
Poi l'argomento su cui questo articolo è intitolato: perché secondo Barros Moreira sarà rookie dell'anno 2026...
"Ci arriva preparato. Talento, velocità, testa, capacità di adattamento... E un percorso fatto un passo alla volta. Non è un salto nel vuoto, ma un pilota formato da dieci anni per questo momento"
Quindi Moreira davanti a Toprak?
"Sì. Non per mancanza di rispetto a Toprak, che è un pilota incredibile, ma Diogo arriva più preparato e in MotoGP vuol dire tanto"
Infine Barros ha parlato dello stile di Moreira: "Aggressivo, tecnico, veloce. Sa leggere le gare e sa quando rischiare. Ha qualcosa che non si può allenare: audacia. Diogo sarà rookie dell'anno, e sarà solo l'inizio sia per lui che per il motociclismo brasiliano"