MotoGP 2023. KTM, a che punto siamo?

MotoGP 2023. KTM, a che punto siamo?
Giovanni Zamagni
Come sono andati i test in Malesia? A guardare i numeri, non troppo bene. E’ così? Lo abbiamo chiesto a Francesco Guidotti, team manager della squadra austriaca: “A Sepang abbiamo provato tantissimi materiale, a Portimao dobbiamo mettere tutto insieme. Ed è cambiato anche il metodo di lavoro”
21 febbraio 2023

C’era grande attesa a Sepang per la KTM con tanti tecnici italiani al box, ma il risultato finale non è stato entusiasmante: il migliore è stato Pol Espargaro, 13esimo, con Brad Binder 14esimo, Jack Miller 18esimo e il debuttante Augusto Fernandez 22esimo. Insomma, se si guardano i numeri, c’è un po’ da preoccuparsi. Francesco Guidotti, team manager della squadra austriaca, fa una analisi più dettagliata.

“Sono andati come ci si aspettava: davanti c’è chi ha già le moto a posto, era chiaro che si riprendesse da dove si era finito. Per quanto riguarda KTM, siamo in una fase di esplorazione: avevamo tantissimo materiale da provare, non era facilissimo farlo in soli tre giorni. Abbiamo cambiato tanto: inevitabile perdere tempo per capire cosa va bene e cosa no e perché. A Portimao proveremo a mettere insieme il miglior pacchetto possibile a disposizione dei piloti”

Non ci sono solo tante novità tecniche è cambiato anche il metodo di lavoro

Il gruppo si è ingrandito, ci sono dei meccanismi da sistemare, ci sono persone nuove che devono capire la moto e il sistema. Inoltre sono cambiati anche i piloti: Jack Miller arriva su una moto diversa e sicuramente meno facile, perché i nostri ex piloti che sono andati in Aprilia sono stati subito più veloci. Questo è un aspetto che dobbiamo valutare bene.

Ma le scelte per Portimao sono state fatte?

In linea generale sì, ma sfrutteremo fino all’ultimo secondo per essere veramente sicuri. Un’idea ce la siamo fatta, ma dobbiamo avere anche dei piani alternativi e dare la possibilità ai piloti di uscire sempre con la stessa moto, non fare continui cambiamenti come è successo a Sepang.

Su cosa avete lavorato?

Abbiamo un nuovo telaio, un motore diverso, un’elettronica aggiornata, diciamo semplificata per accelerare gli interventi. Oltre, naturalmente, all’aerodinamica. Abbiamo girato solo su una pista: tra l’altro, Sepang storicamente non ci è favorevole.

A proposito di motore: sembrava suonare in maniera differente rispetto a quello del 2022.

Il suono è diverso, ma non è dettato solo dagli ordine degli scoppi, ma anche da altri fattori. Comunque sì, è un motore diverso, che suona in modo diverso: al 99,9% useremo questa configurazione. Era stato fatto per esplorare delle dinamiche differenti, ma Dani Pedrosa, quando l’ha provato a fine 2022, è rimasto subito impressionato e a Sepang ha confermato le sensazioni positive. Ai piloti ufficiali è bastato un giorno per promuoverlo, ma nessuno ha provato tutte le novità in un solo “pacchetto”: speriamo nel meteo a Portimao.

Quali sono stati i primi commenti di Jack Miller?

Ha detto che la nostra moto è più maneggevole, ma paga in stabilità. Lui ha guidato per 5 anni la Ducati, che adesso è davvero una moto a posto. Gli è piaciuta l’ergonomia, non ha trovato particolari criticità. E’ chiaro che ce l’aspettavamo più veloce, ma vanno fatte un po’ di valutazioni: il terzo giorno ha fatto soprattutto test di telaio e aerodinamica, tornando al motore del primo giorno, quindi quello “vecchio”, lasciando quello evoluzione provato il sabato.

E Binder?

Lui è un animale da gara: nei test difficilmente riesce a concentrarsi, un po’ si perde. E’ un professionista che ci mette l’anima, ma deve migliorare per quanto riguarda lo sviluppo. E’ sicuramente veloce e la nostra punta di diamante, l’unico che ha esperienza di KTM.

Pol Espargaro, dopo due anni complicati con la HRC, come è tornato in KTM?

Molto carico, ha una grande motivazione: è stata una bella sorpresa, è un bel personaggio. Sicuramente ci può dare una mano nello sviluppo. Anche se… Vi racconto un aneddoto: quando è tornato sulla nostra moto a Valencia ha detto: “Finalmente ho ritrovato la connessione del gas con la ruota posteriore”. Miller, invece, quando è tornato al box, sempre dopo i primi giri a Valencia ha detto: “La connessione del gas non va bene”… Pol è sempre disponibile, ci dà sempre il gas: per noi è oro.

Naturalmente si parla anche di SprintRace.

Saranno avvantaggiati moto e piloti che vanno forte in qualifica: non c’è tempo per un eventuale recupero da dietro. Ma non ci sono certezze: ci vorranno un po’ di gare per capire come gestirla.

Farete un serbatoio dedicato di 12 litri per la gara del sabato?

Sì, sicuramente, siamo stati tra i primi a percorrere questa strada.

C’è un problema di premi dei piloti per la SprintRace come sostengono tanti manager?

Non abbiamo ancora delineato tutti i dettagli, ma siamo d’accordo che andranno pagati dei primi sia ai piloti sia ai meccanici. Quanto ancora non lo sappiamo: si parla del 50%, ma non è propriamente corretto, ci sono tanti parametri da valutare. Ricordiamo che le Case non hanno introiti maggiori per la SprintRace, anzi abbiamo più spese di prima: non mi sembra giusta questa crociata dei manager… anche se è corretto parlarne.

Qual è il ruolo di Alberto Giribuola?

Dare un supporto ai capi tecnici: è una persona di grande esperienza, può analizzare i dati nel dettaglio.