MotoGP 2023. “Il rapporto con Valentino Rossi è cambiato dopo che ho battuto il record della pista al ranch"

MotoGP 2023. “Il rapporto con Valentino Rossi è cambiato dopo che ho battuto il record della pista al ranch"
Abbiamo visto i primi tre episodi della serie di Prime “Marc Marquez: All-in”, in uscita il 20 febbraio. Ecco le nostre riflessioni, perché guardarla e perché no
10 febbraio 2023

La prima stagione di MotoGP Unlimited è stata un flop (al sottoscritto però, al netto di tutto, è piaciuta). Talmente un flop che la seconda stagione è saltata ed è stata sostituita (forse) con una serie su Marc Marquez di cui abbiamo visto in anteprima gli episodi 1, 2 e 3.

I cinque episodi saranno disponibili dal 20 febbraio.

Fare una serie su Marc Marquez ha senso, anche alla luce di quanto visto ieri in questa analisi: il numero 93 è il re dei social tra i piloti della MotoGP, di gran lunga quello con più seguito.

Così Prime Video ha prodotto dapprima una serie sulla MotoGP e adesso questa dedicata esclusivamente a Marc Marquez. Quest’anno, salvo sorprese, dovrebbe essere registrata la seconda stagione di Unlimited.

Perché vedere Marc Marquez: all-in

In primis per conoscere meglio il pilota e l’uomo. Ci sono diversi fatti poco noti o addirittura nuovi. Vediamone alcuni.

La straordinaria villa di Madrid: dove Marquez e il fratello si sono trasferiti a inizio anno, salutando Cervera e il nonno (il rapporto con il nonno rappresenta una linea emotiva della storia).

Interessanti anche i passaggi in cui Marquez, per telefono e nel suo motorhome, si confronta con il medico che poi lo opererà in USA.

Altra scena interessante (e di cui non si sapeva niente) è quando, a Le Mans, Marquez comunica alla squadra che si opererà per la quarta volta: “Ho corso al 70%” dice, annunciando poi l’intervento.

Nella serie c’è anche un momento in cui Marquez si toglie un sassolino dalla scarpa, parlando del rapporto non ottimale con Takeo Yogoyama: il pilota si era legato al dito una cosa che il direttore tecnico gli aveva detto nei primi test del 2013, qualcosa come “rompi troppe moto”.

Adesso? Yogoyama è stato sostituito da Ken Kawauchi.

Un altro aspetto interessante riguarda la diplopia: a Marquez viene fatto vedere un effetto grafico con delle immagini sdoppiate durante una gara, è così la diplopia? “Sì”, risponde il pilota.

Anche la vita privata del pilota finisce dentro la serie così, nella meravigliosa casa di Madrid, lo si vede giocare ai videogame con il fratello oppure prepararsi per un’uscita in bici perché “quando non siamo alle gare c’è la vita” dice Alex.

La fase che precede la decisione di rioperarsi è decisiva, sempre Alex: “Non può andare avanti a forza di antidolorifici”. Mentre Marc spiega che il dolore è costante mentre guida e non riesce a tenere il braccio steso in frenata, mentre in curva deve dividere in due il movimento, non riuscendo ad essere fluido. Insomma, un calvario.

Dopo aver salutato tutte le persone del box al Mugello, la scena si sposta nel motorhome: solo due piloti, a detta di Marquez, vanno a salutarlo: Aleix Espargaro e Quartararo. “Mi ha fatto piacere, anche se sono venuti solo loro due. Per esempio il mio compagno di squadra Pol non è venuto”.

Ovviamente c’è anche Valentino Rossi in questa serie e si parla tanto del 2015. “Per me Valentino è… show! Era il mio idolo” dice il 93.

Mentre la mamma risponde indirettamente a Rossi confermando che l’italiano era davvero il suo idolo “aveva tutti i modellini delle moto”.

Sulla rottura dei rapporti Marquez avanza un’ipotesi precedente al 2015: “Nel 2014 dopo Misano sono stato invitato al ranch. Lì ho fatto il record della pista e da quella cosa il nostro rapporto si è raffreddato, non so perché, forse gli ha dato fastidio”.

Le criticità della serie

Un problema di MotoGP Unlimited e forse anche di questa serie su Marquez può essere rappresentato dalla lentezza: manca ritmo, non è incalzante come quella della serie Netflix sulla Formula 1.

Quest’opera ha un altro grosso punto interrogativo: sembra una serie solo per grandi appassionati.

Si danno per scontate tantissime cose sulla carriera di Marquez, non si sa quando è nato, quando ha iniziato, cosa ha vinto, non c’è traccia di 5 minuti di biografia per farlo capire .a uno spettatore non esperto di MotoGP

E allora, se è una serie per appassionati, dovrà essere piena di aneddoti, finezze, novità, aspetti meno conosciuti: c'è poco, dei primi tre episodi molto è già noto, un po’ perché la storia segue cronologicamente i fatti avvenuti durante l’anno, un po’ perché i media, soprattutto spagnoli hanno spoilerato un sacco di aneddoti che poi si vedono realmente nella serie.

Come una margherita spogliata di quasi tutti i suoi petali, sono pochi i fatti nuovi, svelati nella serie.

In sostanza l’impressione è che questa serie su Marc Marquez sia una toppa alla mancanza di Unlimited. Una toppa che però racconta una che è in divenire e della quale non si sa il finale: Marquez tornerà competitivo già nel 2022? Dovrà operarsi? Sì, si deve operare per la quarta volta.storia

Più che una docu-serie risulta essere una cronaca di quel che avviene al 93 durante l’annata 2022.

Alla fine quello che ci auguriamo per il pilota, per il campione e per questo sport e di non vedere più Marc Marquez volare in aria dopo un high-side e poi andare via con la testa china e la moto distrutta a fianco. O peggio, rimanere per terra dolorante.

Che uno sia suo tifoso o no, tutti vogliamo vederlo correre e stare bene. E vogliamo serie che raccontano le avventure dei motociclisti in pista e poi anche fuori, ma non dentro gli ospedali.