MotoGP 2022. GP di Valencia. Bagnaia/Quartararo: chi merita di più il titolo? #lanotiziainprimafila [VIDEO]

Giovanni Zamagni
Domenica si decide il campionato: al pilota della Ducati bastano due punti per essere cam-pione del mondo. Ma al di là di come andrà a finire, chi merita di più tra Pecco e Fabio? En-trambi hanno fatto gare strepitose ed errori grossolani. Alla fine, però, sarebbe giusto che a vincere fosse…
3 novembre 2022

Francesco Bagnaia, 25 anni, contro Fabio Quartararo, 23 anni: sono rimasti loro due a giocarsi il titolo della MotoGP. Bagnaia è nettamente favorito, avendo 23 punti di vantaggio: con almeno un 14esimo posto, indipendentemente dal risultato del rivale, sarà campione del mondo. Al di là di come andrà a finire, chi merita di più il titolo?

Analizziamo la stagione, iniziando dai numeri: dopo 19 gare, Bagnaia ha 258 punti, Quartararo 235, con Fabio che ha nettamente peggiorato il suo rendimento rispetto al 2021, quando a fine stagione aveva totalizzato 278 punti, in 18 gare, mentre Pecco ne aveva messi insieme 252.

Nella passata stagione, il francese aveva trionfato cinque volte, per un totale di 10 podi, con un solo zero in classifica, quando ormai aveva conquistato il titolo; nel 2022, i successi sono tre, gli zero quattro.

L’italiano aveva ottenuto quattro successi, nove podi e due zero; nel 2022, i trionfi sono sette, i podi dieci, gli zero ben cinque. Nettamente a favore di Bagnaia le qualifiche: cinque pole e undici prime file, contro una di Quartararo e cinque prime file.

Insomma, i numeri sono chiaramente a favore del pilota della Ducati. Non si può, però, non tenere in considerazione la differenza di prestazioni tra la DesmosediciGP e la M1: Quartararo ha fatto una grandissima differenza rispetto a tutti gli altri piloti Yamaha, riuscendo a volte a metterci una pezza, nonostante evidenti difficoltà in rettilineo. Questo è un punto a favore di Fabio.

Ma anche Pecco ha fatto qualcosa di straordinario, facendo molto meglio rispetto agli altri piloti Ducati: i quattro trionfi consecutivi, la capacità di mantenere la calma quando tutto sembrava perduto, resistere alla pressione di essere un “condannato a vincere”, sono qualità da grandissimo campione.

Ecco, secondo me, al di là del valore della moto, Bagnaia quest’anno ha dimostrato una velocità maggiore in assoluto. E l’errore commesso in Olanda da Quartararo è, a mio modo di vedere, più grave dei tanti fatti da Bagnaia: quando Fabio è caduto ad Assen, aveva 91 punti di vantaggio in classifica: con il senno di poi il suo forzare così tanto per superare velocemente A.Espargaro è stato inconcepibile.

Lì ha perso il campionato, anche perché a seguito di quel tentativo di sorpasso andato a male è arrivata l’ingiusta penalizzazione per il GP successivo, che ha compromesso totalmente le sue possibilità di vittoria. Fabio è stato per certi versi strepitoso in molti GP, ma in altri è stato troppo al di sotto delle sue possibilità, pur avendo mille giustificazioni per i problemi della sua Yamaha. In definitiva, chi merita di più il titolo? Secondo me Bagnaia.

E’ questo l’argomento de #lanotiziainprimafila di oggi. Qual è la vostra opinione?

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Marini ha detto che avere dietro Bastianini a Sepang ti è servito da stimolo: è vero?

“Sì… (sorride, NDA). Diciamo che è stato sicuramente una spinta: Enea voleva la vittoria, ma noi abbiamo fatto un gran lavoro negli ultimi giri quando ho riconosciuto che avevo un passo migliore. Per questo l’ho passato il prima possibile: non è stato facile, ma la vittoria è stata fondamentale per questa gara, arrivare qui con 18 o 23 punti di vantaggio fa molta differenza”

Se domenica ti dovessi trovare in una sfida con Quartararo per la prima posizione, proveresti a giocartela fino al traguardo o ti accontenteresti del piazzamento?

“Credo che dovrò discutere con gli uomini Ducati di questa cosa… L’obiettivo del pilota è sempre di fare il massimo: se riconoscerò la possibilità di poter vincere, ci proverò, senza andare a rischiare chissà cosa. In questo GP possiamo risparmiarci quello che abbiamo fatto in Malesia”

Dicono che conquistare il titolo, vincendo anche la gara è più bello, così fa il grande campione…

“Sicuro. Ma l’importante è il campionato, poi si vedrà”

Come hai detto, bisogna finire il lavoro, ma quando hai cominciato a crederci veramente?

“Credo sia più giusto dire che c’è stato solo un momento in cui ho pensato di non poterlo vincere: appena dopo la gara del Sachsenring (Bagnaia era a -91 da Quartararo, NDA). Dal giorno dopo in poi ho creduto che fosse ancora fattibile, perché aritmeticamente la possibilità c’era. Sapevo che se avessi fatto tutto al 100%, se avessi fatto tutto bene, si poteva recuperare, anche se non mi aspettavo tanti errori anche da parte di Fabio. Però è vero che abbiamo fatto un lavoro incredibile, non solo in pista, dove la mia squadra è stata eccezionale, ma anche a casa”

Qual è l’aspetto più difficile che hai dovuto affrontare in questi giorni: chi ti dà già per vincitore, gestire la pressione, o cosa?

“Ho toccato ferro un sacco di volte… Sappiamo che non è una situazione facile mentalmente: a me ha aiutato molto parlare di altre cose, riguardare le gare, come faccio sempre, ma con il pensiero che ci si gioca veramente il massimo. Questo fa la differenza”

È una buona pista per giocarsi il mondiale?

“L’anno scorso eravamo arrivati qui con il pensiero che sarebbe stata difficile, ma io ho vinto e Ducati ha fatto primo, secondo e terzo, facendo la differenza sul quarto. Credo che la GP22 sia più competitiva, su questi circuiti la carena piccola ci aiuta molto. Possiamo essere competitivi”

È in arrivo (domani sera) Valentino Rossi: cosa gli chiederai?

“Mi potrà dare una mano a livello visivo in pista, ma anche mentalmente per calmarmi”

Ti ricordi la prima volta che hai lottato con Quartararo nel mondiale?

“Sì, è stato nel 2015 in Qatar. Non è finita benissimo: eravamo in lotta per la seconda e terza posizione, ci siamo toccati e io ho finito nono…”

Qual è la migliore qualità di Fabio?

“È forte mentalmente e lo ha dimostrato soprattutto in gare come in Austria e in Malesia, dove la Ducati era sicuramente più competitiva. Se è qui a giocarsi il titolo, è per la sua forza psicologica”