MotoGP 2022, GP di Indonesia, Pecco Bagnaia: “Ducati non mi deve chiedere scusa, lavoriamo insieme”

MotoGP 2022, GP di Indonesia, Pecco Bagnaia: “Ducati non mi deve chiedere scusa, lavoriamo insieme”
Giovanni Zamagni
Inevitabilmente, Pecco torna sulle dichiarazioni del dopo Qatar: “Ero molto nervoso, avevo commesso un brutto errore, coinvolgendo un altro pilota. È passato un messaggio sbagliato: so che un pilota ufficiale deve provare materiale. Ma con la squadra è tutto chiaro”
17 marzo 2022

Pecco Bagnaia è stato uno dei protagonisti del GP del Qatar ma, suo malgrado, non per quello fatto in pista, ma per quanto detto a fine gara. Uno sfogo dettato dalla frustrazione del momento, compreso perfino dagli uomini Ducati, che hanno in qualche modo giustificato il loro pilota.

“Ma Ducati non si deve scusare: siamo una squadra, lavoriamo insieme. Ci siamo parlati nel box, è tutto chiaro quello che è successo: adesso c’è un’altra gara, inizia un’altra storia. A casa ho potuto rilassarmi con la mia famiglia, la mia fidanzata, il mio cane, ho potuto allenarmi bene con l’Academy al Mugello e al Ranch”.

 

Inevitabilmente, però, si torna sulle dichiarazioni del dopo gara: Pecco ci tiene a precisare un aspetto importante.

“Ho detto di aver provato troppo materiale o assetti differenti, ma il messaggio che è passato non è veritiero: non è che non voglio provare, so che è uno dei lavori da fare quando sei in una squadra ufficiale. Ero un po’ nervoso dopo il GP per tutto quello che è successo, avevo fatto un brutto errore perché avevo coinvolto un altro pilota… Qui sarà molto differente: bisognerà capire bene le gomme (la carcassa è differente rispetto ai test e anche rispetto a quella degli ultimi due anni, NDA) e l’elettronica, ma per il resto possiamo lavorare come nel 2021, perché nelle FP4 in Qatar abbiamo trovato un buon assetto”.

Quindi lavorerete in modo differente rispetto al Qatar?

“Credo che dovrò adattarmi più io alle condizioni della pista, piuttosto che modificare la moto. Bisognerà fare più giri possibili per capire le gomme, cercando di fare bene in qualifica, che ormai è sempre più importante”.

 

In Qatar hai avuto problemi in partenza e in velocità massima: sei preoccupato per questo?

“No, non credo sia un problema: dobbiamo ancora capire bene questa moto, trovare la giusta messa a punto. Il problema è stato avere pochi giorni a disposizione nei test, ma per la gara avevamo trovato la 'quadra', stavo recuperando con una buona velocità. Già nel 2021, Yamaha e Suzuki erano più efficaci di noi in accelerazione, ma arriveremo anche noi a quel livello”.

 

La moto sarà la stessa del Qatar?

“Certo. E’ solo nuova, va capita per sfruttarla al 100%”.

 

Questa pista è adatta alla Ducati?

“Intanto c’è l’incognita della carcassa della gomma: bisognerà vedere come gestirle per la gara, credo sia l’aspetto più importante: il time attack, l’attacco al tempo deve essere l’ultimo dei pensieri. Sulla carta è una pista adatta a noi, con tante curve da raccordare: nei test, Yamaha e Honda erano andate forte, ma questo fine settimana sarà differente”.

 

Cosa pensi dell’entusiasmo del pubblico?

“C’è una grandissima passione, bisogna aver molto rispetto per loro”.

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