MotoGP 2022. GP d'Australia. I temi alla vigilia: Fabio Quartararo ultima spiaggia, Pecco Bagnaia può gestire

MotoGP 2022. GP d'Australia. I temi alla vigilia: Fabio Quartararo ultima spiaggia, Pecco Bagnaia può gestire
Giovanni Zamagni
Si disputa il GP d’Australia per la 32esima volta: tra Eastern Creek e Phillip Island si è corso ininterrottamente dal 1989, tranne nel 2020 e 2021 per il Covid. L’ultimo GP d’Australia, nel 2019, è stato vinto da Marc Marquez: da quando c’è la MotoGP, dal 2002, la Honda ha conquistato nove volte il gradino più alto del podio, mentre l’unico pilota Ducati ad aver vinto qui è Casey Stoner, imbattuto dal 2007 al 2012 (gli ultimi due anni con la Honda). Ecco quali sono i temi alla vigilia del 18esimo appuntamento stagionale
13 ottobre 2022

Le quattro stagioni

Da quando si corre a Phillip Island a ottobre, il GP è soprannominato “la gara delle quattro stagioni", perché dalla mattina alla sera si può passare dall’estate all’inverno, dalla primavera all’autunno in meno di un’ora. Da mercoledì, piove ininterrottamente a Phillip Island e il meteo prevede acqua anche per venerdì, giornata di prove libere. Poi, da sabato, dovrebbe migliorare, ma, come detto, qui tutto può accadere.

Il problema, più della pioggia, potrebbe essere il freddo, come ha spiegato Zarco: “Non c’è un limite di sicurezza se ci sono 20 °C sulla pista, ma può diventare pericoloso quando ce ne sono meno di 15 °C”.

Non si può più sbagliare

A tre GP dalla fine, ogni errore può diventare decisivo: questo può creare qualche tensione ai piloti in lotta per il titolo, sanno che uno sbaglio può compromettere il titolo. L’aspetto psicologico, quindi, è ancora più importante del solito.

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Bagnaia: pronto al sorpasso

Dopo aver recuperato 89 sui 91 punti di svantaggio, Pecco Bagnaia ha la possibilità di superare Fabio Quartararo e portarsi in testa al campionato: psicologicamente sarebbe qualcosa di grande valore.

Qui, nel 2019, Bagnaia era andato molto forte al suo primo anno in MotoGP, nonostante una stagione complicata, mentre nel 2018, quando si stava giocando il titolo in Moto2, era stato inaspettatamente in difficoltà. La Ducati può andare molto bene anche su questa pista e Bagnaia ha la consapevolezza che questo non è un GP per lui decisivo.

Quartararo: gara decisiva

Al contrario, probabilmente, lo è per Fabio Quartararo: delle tre piste rimanenti, questa è l’unica che, sulla carta, non svantaggia la Yamaha. In altre parole: Fabio, teoricamente, sa di dover assolutamente guadagnare punti qui per continuare a sperare nel titolo. Diciamo che la pressione più grande è sulle spalle del pilota della Yamaha.

Aleix Espargaro: deve vincere

A -20 da Quartararo e a -18 da Bagnaia, il pilota dell’Aprilia non ha calcoli da fare: se vuole il titolo, deve vincere. Qualsiasi altri risultato - a meno di prestazioni disastrose dei due rivali - sarebbe quasi del tutto inutile.

Miller: cosa farà?

Fresco di matrimonio - auguri Jack! –, in grande forma, Miller arriva nella sua Phillip Island naturalmente super carico. L’australiano è molto fedele tanto a Bagnaia quanto alla Ducati, ma chiedergli qui di fare gioco di squadra, potrebbe essere complicato.

Cosa farà Jack in caso si trovasse davanti a Pecco? Sicuramente non rinuncerebbe mai a una possibile vittoria, ma a un podio, come ha fatto Zarco in Thailandia? Può diventare una variabile importante sul GP (e non solo).

Bastianini: teoricamente ancora in gioco

A -39 dalla vetta, Enea Bastianini è teoricamente ancora in gioco per il titolo: un'impresa molto difficile, ma non impossibile. Ecco, a lui, teoricamente, non si può certo chiedere di aiutare il futuro compagno di squadra. E, come visto nelle gare precedenti, non sembra proprio che Enea abbia intenzione di farlo (giustamente).

Marquez: può togliere punti importanti

Phillip Island è una delle (tante) piste sulle quali Marc Marquez va fortissimo: 4 vittorie, 3 in MotoGP, 5 pole consecutive dal 2014 al 2019. Quanto sarà competitivo qui? La sua velocità può diventare decisiva (in negativo) per uno dei rivali in lotta per il titolo.

GP indimenticabili (per me) a Phillip Island

Sono troppi, qui si sono vissute gare indimenticabili. Come, per esempio, quando Mick Doohan nel 1999 vinse la gara e il suo quinto titolo mondiale consecutivo in 500 davanti ai suoi tifosi; o come quando, nel 2007, Casey Stoner trionfò con la Ducati per il primo dei suoi sei successi di fila su questo tracciato, già da campione del mondo; o ancora, i tanti successi di Valentino Rossi (8 in totale: 5 in Motogp, 1 in 500, 2 in 250) su questo tracciato; il titolo conquistato da Marco Melandri in 250 nel 2002. Troppi per elencarli tutti. Allora, ecco il mio podio (nel bene e nel male).

  1. 2001, classe 500: Valentino Rossi trionfa davanti a Max Biaggi (a 0”013) e a Loris Capirossi (a 0”581) in una gara pazzesca, conquistando anche matematicamente il titolo della 500

  2. 2004, classe MotoGP: Rossi batte in volata Sete Gibernau e conquista il primo titolo con la Yamaha. Un’impresa che trasforma Valentino in una leggenda

  3. 2015, classe MotoGP: Marc Marquez decide che Rossi non deve vincere il titolo trasformando una delle gare più spettacolari di sempre nella più brutta, sportivamente parlando, della storia del motociclismo. Non si era mai vista una cosa simile.

Favorito al titolo

Ecco, dopo 17 GP, come cambiano le mie percentuali di vittoria per il titolo: Bagnaia 60%; Quartararo 30%; A.Espargaro 10%.