MotoGP 2022. GP del Giappone a Motegi. Pecco Bagnaia: “Giornata difficile, ma positiva”

MotoGP 2022. GP del Giappone a Motegi. Pecco Bagnaia: “Giornata difficile, ma positiva”
Giovanni Zamagni
Il pilota della Ducati ha iniziato con un piccolo intoppo su una moto, poi ha finito in crescendo: “Questo potrebbe essere l’unico turno asciutto: per questo abbiamo lavorato subito in configurazione gara, preoccupandoci soprattutto dei consumi. Il turno unico non mi piace: se hai un inconveniente, può essere un guaio”
23 settembre 2022

L’inizio è stato difficile, complicato, non solo per la “naturale” propensione di Pecco Bagnaia di prendere le FP1 con calma, ma anche per un imprevisto sulla sua Ducati. Poi, Bagnaia ha preso il ritmo e lui e la DesmosediciGP hanno confermato di essere in grande forma.

“Abbiamo iniziato a lavorare sui consumi: sapendo che questo era probabilmente l’unico turno asciutto, era fondamentale affrontarlo già in modalità gara, pensando appunto ai consumi (soprattutto di benzina, ma naturalmente anche di gomme, NDA). All’inizio è stata abbastanza dura: c’è stato un piccolo intoppo alla prima uscita, ho perso un po’ di tempo. Poi è iniziato a gocciolare: era difficile capire quanto spingere. Ogni entrata in pista abbiamo migliorato, anche con la gomma soffice usata alla seconda uscita siamo stati più veloci: alla fine è andata bene. Tempo fa, quando partivo in difficoltà, era veramente difficile raddrizzarla, mentre adesso riusciamo a trovare abbastanza in fretta la strada giusta”.

È cambiato il comportamento della moto tra la prima e la seconda metà della sessione?

“Siamo partiti con la soffice anteriore, che era abbastanza al limite per la mia guida. Poi siamo passati alla dura e mi sono trovato nettamente meglio. È cambiato un po’ il bilanciamento della moto: questa è una pista molto particolare, la messa a punto va sempre un po’ “arrangiata”. Ci sono tantissime frenate particolari, devi portare dentro alla curva velocità: è atipico e bisogna sistemarsi con il bilanciamento. Dalla terza uscita in poi abbiamo fatto un bel passo in avanti in termini di velocità, abbiamo trovato maggiore equilibrio”

Cosa pensi del turno unico da 75 minuti invece dei due tradizionali da 45 minuti ciascuno?

“Per quanto mi riguarda, se non fossimo riusciti a risolvere subito il problema - anzi, più che un problema era come adattare questa moto a una pista dove non si corre da tre anni - sarebbe stato complicato: con una sessione sola, se hai un inconveniente è più difficile. Se uno è come me, abbastanza agitato quando scende dalla moto se c’è un problema, il turno unico è negativo”