MotoGP 2022. GP d'Australia. Marc Marquez: "Un secondo posto per essere pronti nel 2023”

MotoGP 2022. GP d'Australia. Marc Marquez: "Un secondo posto per essere pronti nel 2023”
Giovanni Zamagni
Ha provato in tutti i modi a vincere, rischiando anche la gomma soffice al posteriore: “Con questa Honda devi rischiare per essere competitivo. Un risultato che dà fiducia a me, alla squadra, ai medici, a chi mi è stato vicino: tutti stiamo dando il massimo per la prossima stagione”. È il 100esimo podio in MotoGP
16 ottobre 2022

Phillip Island Ci ha provato a vincere, fino alla fine, ma non ci è riuscito. Ecco perché Marc Marquez, nonostante la grandissima gara, non è comunque completamente soddisfatto.

“Mi sono sentito forte fino alla fine, rischiando la gomma soffice posteriore: con questa Honda devi fare qualcosa di differente dagli altri. Il mio obiettivo era quello di amministrare all’inizio, per attaccare alla fine. Sinceramente mi sentivo forte, ma Rins nell’ultimo giro è stato perfetto. È stata una bella gara, con un risultato importante per me: non dimentichiamo da dove vengo, cosa mi è successo negli ultimi anni, la quarta operazione. Sapevo che qui a Phillip Island potevo avere una buona occasione, come probabilmente ci sarà a Valencia, mentre a Sepang so già che farò più fatica. Adesso sono distrutto, ma non fisicamente, piuttosto mentalmente: prima della gara ero nervoso, per me questo GP era come una finale, volevo sfruttare questa opportunità per me, per chi mi è stato vicino, per la Honda”.

Che significato ha questo podio?

“Enorme. Fisicamente mi sento sempre meglio ed è bello vedere che la Honda sta lavorando duro per il 2023: questo podio dà motivazione”

Chi ha scelto la soffice posteriore?

“Io. Tutti la sconsigliavano, mi sono preso la responsabilità: è stata la scelta giusta, era l’unico modo per rimanere lì. Con la Honda è così: ho sfruttato la mia esperienza, so che a volte bisogna rischiare per essere competitivi. Ho aspettato fino al termine per attaccare, ho provato anche a vedere se c’era la possibilità di cambiare il modo di affrontare l’ultima curva, ma Rins è stato bravissimo a tenere l’interno, a non sbagliare nulla. Avrei anche potuto provarci alla 4, ma lì è un punto dove con la Honda devi essere super preciso, non puoi sbagliare, come conferma l’errore commesso da mio fratello (ha travolto Miller, NDA)”

Ti sei divertito?

“Tanto ed era un bel po’ che non succedeva: l’ultima volta era stata a Jerez 2020, quando poi mi sono fatto male. Ma prima della caduta era stata la gara migliore della mia vita, per quanto riguarda le prestazioni. Ma bisogna essere realisti: qui c’erano anche delle condizioni particolari”

Perché su questa pista si vedono sempre così tanti sorpassi?

“La scia conta tanto, come avevo spiegato anche ieri durante le qualifiche, e chi è davanti fa molta più fatica rispetto a chi sta in mezzo al gruppo. Poi, quando il ritmo non è così alto, perché bisogna gestire le gomme, diventa più facile superare”

Si può dire che è tornato il vero Marquez?

“Non ancora. Ma ci stiamo preparando per un buon inverno, per essere pronti nel 2023”