MotoGP 2022. Carletto Pernat: “Il ritiro Suzuki è un danno per tutta la MotoGP”

MotoGP 2022. Carletto Pernat: “Il ritiro Suzuki è un danno per tutta la MotoGP”
Giovanni Zamagni
La 66esima puntata di #atuttogas, online da domenica 8 maggio, è dedicata alla Suzuki, ai perché di un ritiro che non è ancora stato ufficializzato, alle conseguenze su tutto il motomondiale. Una decisione improvvisa quanto inaspettata, anche se… E adesso come cambia il mercato piloti?
6 maggio 2022

Lunedì 2 maggio, mentre i piloti erano in pista a Jerez per la giornata di test, ecco l’anteprima di una notizia sconvolgente per il piccolo mondo del motomondiale: la Suzuki si ritira a fine 2022, anche se ha un contratto con Dorna per correre in MotoGP fino al 2026. Carletto Pernat, manager esperto e sempre molto informato, assicura che nessuno sapeva nulla. 

“Lunedì mattina, Alberto Valera, manager anche di Jorge Martin, si è incontrato con Livio Suppo e alle 16 la situazione era ancora “normale”, si operava come se nel 2023 si continuasse a correre. Poi, Sahara San ha riunito tutti e ha comunicato la decisione presa in Giappone. Ma Ezpeleta ha ragione, Suzuki non può rompere unilateralmente un contratto di quel genere. Nessuno sapeva nulla, neppure Suzuki Italia”.

Con il senno di poi, Pernat dice che qualche segnale, però, c’era stato. “Offrivano un contratto di un solo anno ai manager per sostituire Brivio: forse avevano un sentore di quello che stava succedendo”.

Sulla decisione presa dal CDA Suzuki: “Sicuramente dietro a questa scelta ci sono motivazioni grosse: non credo sia solo una questione economica, c’è dell’altro. E credo che la mancanza di un manager tra Davide Brivio e Livio Suppo abbia creato un vuoto determinante sulle decisioni per il reparto corse. E forse non è stato neppure casuale che non abbiamo subito sostituito Brivio: fa pensare che avessero già in mente qualcosa”.

Sul futuro si possono fare due ipotesi. La prima, molto improbabile: Suzuki fa marcia indietro e continua a correre. “Credo che Mir andrà comunque in Honda - Pol Espargaro, per quanto ne so, sia già stato avvertito che non fa più parte dei progetti HRC per il futuro -, mentre Rins rimarrebbe lì. Ci sarebbe quindi un posto libero”.

Se invece la Suzuki, come è praticamente certo, smetterà veramente, secondo Pernat le Case avranno più potere dei piloti: “Non ci sono posti, se vai a fare una trattativa, il coltello dalla parte del manico ce l’avranno i costruttori. A maggior ragione è molto probabile che Mir vada in Honda con l’incognita di dove andrà Rins. Potrebbe finire in Aprilia, perché non credo che Vinales venga confermato: il suo manager lo offriva a tutti fino a settimana scorsa. C’è in bilico anche Oliveira (che è legato a KTM fino a fine maggio, NDA). Diamo per scontato che Quartararo rimarrà in Yamaha”.

Ma La Suzuki verrà sostituita? Si fanno i nomi di Leopard, Pons, VDS, ma nessuno di questi sembra averne le possibilità, perlomeno in questo momento. Anche Pernat ha molto dubbi: solo Marc VDS potrebbe subentrare in qualche modo. A rischio anche il futuro di Razali con Yamaha: si parla di un possibile accorso con Aprilia per gestire il team satellite. Carletto racconta anche cosa sta succedendo in Yamaha e con il team VR46. “Tutto portava a pensare che VR46 si sarebbe accordata con Yamaha, ma Albi (Alberto Tebaldi, amministratore delegato di VR46, NDA) ha smentito queste voci, dicendo che verrà rispettato il contratto con Ducati”.

Quanto incide il ritiro della Suzuki sul motomondiale? “Sicuramente è un danno, Dorna deve valutare tutti questi aspetti”.

L’episodio completo, numero 66, di #atuttogas, il podcast di Moto.it, si potrà ascoltare da domenica prossima, 8 maggio, su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast.

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