MotoGP 2021, Sahara (Suzuki): "Orgoglioso di questa squadra"

MotoGP 2021, Sahara (Suzuki): "Orgoglioso di questa squadra"
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Il team Suzuki è rimasto compatto in Qatar per oltre un mese al fine di evitare i rischi. "Affrontiamo le difficoltà tutti insieme, come una famiglia"
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19 marzo 2021

La pandemia di COVID-19 condizionerà anche il Mondiale 2021, nonostante il fatto che tutta la MotoGP abbia preso tutte le precauzioni per limitarne al massimo le ripercussioni. Rigide regole per creare una "bolla" di sicurezza, ma anche il vaccino inoculato a tutto il circus presente, grazie a Dorna e allo stato del Qatar. Ma per portare davvero quasi vicino allo zero le possibilità di imprevisti, il team Suzuki ha deciso di rimanere per cinque settimane a Doha.

Dal primo test alla seconda gara: trentacinque giorni lontano da casa per tutto il team: una scelta sicuramente dura - perché le possibilità di spostarsi al di fuori di albergo e circuito, come da protocollo della "bolla" di cui sopra, sono praticamente nulle - a cui però il team ha aderito di buon grado. Compresi i piloti, unici fra tutte le squadre della MotoGP: Alex Rins e Joan Mir sono rimasti a Doha, assieme al resto della squadra.

"Questo mi ha reso molto orgoglioso del nostro gruppo" ha dichiarato il Project Leader Shinichi Sahara, "perché abbiamo dimostrato una volta di più di essere un team molto unito. Affrontiamo le difficoltà tutti insieme, come una famiglia."

Uno spirito di gruppo contagioso: i piloti hanno sottolineato come abbiano aderito sia per una questione morale che per salvaguardare la sicurezza degli altri componenti. "Non sarei stato sereno se fossi rientrato a casa sapendo che invece tutto il resto del team era qui a Doha con tutte le limitazioni che doveva affrontare" ha dichiarato Mir. E Rins ha fatto eco. "Così facendo, creiamo una bolla per tutto il personale Suzuki, senza fare eccezioni."

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