MotoGP 2021. GP di Aragon. Cal Crutchlow: "Nella mia carriera ho fatto il massimo"

MotoGP 2021. GP di Aragon. Cal Crutchlow: "Nella mia carriera ho fatto il massimo"
Giovanni Zamagni
Il britannico si gode la soddisfazione della prestazione di oggi ma non ha rimpianti. "Non tornerò a fare il pilota, ma sono contento di essere qui"
10 settembre 2021

Alcaniz - Secondo dopo le FP2, con un giro fenomenale a pochissimo da Jack Miller. Una prestazione che galvanizzerebbe chiunque, ma Cal Crutchlow è un ex pilota, e ci tiene a sottolinearlo. Non ha rimpianti, è qui per aiutare Yamaha e Quartararo. Per svolgere il suo lavoro di collaudatore, ruolo in cui si vede alla perfezione. Tanto da iniziare l'analisi della giornata proprio dai progressi della sua M1. Progressi che può commentare a ragion veduta, anche perché viene dalla A-Spec di Morbidelli, rimasta di fatto ferma al 2020 se non addirittura al 2019...

"Sono molto contento, il team Yamaha ha fatto un ottimo lavoro. Ci sono stati diversi aggiustamenti sulla moto. Ho un buon feeling in sella, anche se in effetti non ho un grande passo. Per oggi, comunque, va va bene così: ho fatto una prova con la gomma morbida e ora posso dare tante informazioni alla Yamaha a questo proposito, in merito a quanto si possa spingere. Ho fatto anche altri piccoli esperimenti durante la sessione: il mio lavoro è rendere Fabio più veloce, e sono contento di quanto fatto."

 

Ma dopo un giro del genere, l'indole del pilota potrebbe tornare fuori. Non è che ti sei ritirato troppo presto?

“E’ chiaro che quando fai un buon giro provi una bella emozione, ma non sarà questo che mi spingerà a tornare sui miei passi. Nella mia carriera sono arrivato al massimo delle mie potenzialità: ho vinto delle gare in MotoGP, non potevo fare di più. No, non tornerò a fare il pilota, ma sono contento di essere qui assieme agli altri."

 

Anzi, Crutchlow spiega, fosse stato per lui non sarebbe stato qui.

"All’inizio in realtà non volevo correre, fosse stato per me non avrei fatto questa scelta, ma mi è stato chiesto e ho accettato perché alla fine era una cosa sensata per tutti: per me e per la Yamaha. Posso spingere dove è necessario spingere, ma non devo più dimostrare niente a nessuno...” 

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