MotoGP 2020. Le pagelle del GP di Aragon

MotoGP 2020. Le pagelle del GP di Aragon
Giovanni Zamagni
Alex Marquez 9,5 e 9 a Rins; 7 a Nakagami, Mir, Dovizioso e Vinales; 4 ai fratelli Espargaro, Bagnaia e Petrucci
19 ottobre 2020

Alex Rins voto 9

Bravo in partenza: ha recuperato sei posizioni in due curve. Bravo a reagire a una situazione scomoda: dopo la caduta di Le Mans e con il compagno di squadra sempre più protagonista, avrebbe potuto perdere il controllo. Bravo nei sorpassi: deciso e pulito. Bravo negli ultimi giri: ha impedito a Marquez perfino di provarci. Insomma, una gran gara, con solo la solita incertezza in qualifica. In definitiva: bravo.

 

Alex Marquez 9,5

Per me è lui il pilota del giorno, al di là di qualifiche anche nel suo caso non eccezionali, ma comunque le migliori della stagione. La rimonta è stata imperiosa, ma senza eccessi, con uno stile di guida molto bello da vedere, simile a quello del fratello, ma con meno funambolismi. Chiamarsi Marquez può essere a volte un vantaggio, ma più spesso è un macigno pesantissimo da sopportare. Lui lo sta facendo al meglio: sembrava essersi infilato in una situazione complicata, invece ne sta uscendo alla grande. Pilota vero, non fratello di.

 

Joan Mir 7

Conquista la vetta del mondiale, ma non riesce a sfruttare una superiorità che in prova era parsa netta. Fino a oltre metà gara sembrava avere la situazione sotto controllo, ma nel finale è andato in affanno. Nel dopo gara era piuttosto arrabbiato: i campioni non si accontentano. E lui è un campione.

 

Maverick Vinales 7

La gara si era messa come piace a lui: primo al via, in fuga nei primi due giri. Ma è stato un fuoco di paglia: quando è stato passato dalle Suzuki, si temeva che potesse affondare, come è successo in altre occasioni, ma questa volta ha reagito bene. Gara più che dignitosa.

 

Takaaki Nakagami 7

E’ sempre lì, vicino ai primi, con una costanza da sottolineare. Ma non è solo un “taxista”, è anche un pilota veloce, in crescita, uno che fa pochissimi errori. Nel 2021 avrà una moto ufficiale a tutti gli effetti: se l’è guadagnata in pista. Sempre a punti.

 

Franco Morbidelli 6,5

E’ uni di quelli che subisce molto il cambio di rendimento della Yamaha tra sabato e domenica. Si difende come può, resta a galla, ma le ambizioni prima del via erano ben differenti. Guida bene e sa gestire, questo è una certezza. E la sua Yamaha è la meno competitiva in pista.

 

Andrea Dovizioso 7

E’ stato un fine settimana difficilissimo, ma alla fine, è lui il primo pilota Ducati al traguardo. Al di là di come la si pensi sull’episodio con Petrucci in qualifica, la sua gara è stata condizionata dalla partenza dalla 13esima posizione, anche se alla prima curva era ottavo e davanti a Marquez. Ma qui la Ducati non era competitiva come la Honda: è stato bravo a gestirla e a sfruttarla al meglio. Nonostante tutto, ancora in corsa per il titolo.

 

Cal Crutchlow 6

Arriva al traguardo, ma è forse l’unica cosa positiva, perché ha preso paga dai suoi compagni di Marca.

 

Jack Miller 6

E’ ripetitivo nel bene e nel male: in qualifica è quasi sempre il miglior pilota Ducati, in partenza è sempre efficace, nei primi giri va forte, ma poi cala alla distanza. Deve crescere ulteriormente.

Johann Zarco 5

La sua gara è pesantemente condizionata dalle qualifiche e dalla partenza, ma poi con la gomma morbida al posteriore fa una buona rimonta. Strano che abbia sbagliato così il giro secco: fosse partito più avanti, avrebbe potuto fare decisamente meglio.

 

Pol Espargaro 4

Prende paga da Brad Binder e sportella Danilo Petrucci nel finale. Brutta gara.

 

Aleix Espargaro 4

Continuo a pensare che non sfrutta al meglio il potenziale della moto.

 

Danilo Petrucci 4

E’ vero che ha perso quattro posizioni non per colpa sua, ma la sua è stata comunque una gara complicata. 

 

Fabio Quartararo 4

Una gara disastrosa causata probabilmente da un problema tecnico alla gomma anteriore, che la Michelin, ne sono sicuro, non ammetterà mai. E quindi, purtroppo, la colpa ricade sul pilota. Senza potere.

 

Pecco Bagnaia 4

Quando fa freddo, sembra il più in difficoltà tra i piloti Ducati a far lavorare la gomma anteriore. Non è un bel segno, considerando che si va verso l’inverno. La caduta non ci voleva.

 

Suzuki GSX-RR voto 9,5

Fosse anche esplosiva sul giro secco - anche se, per la verità, non sembra esserci un motivo perché non lo debba essere - sarebbe la moto quasi perfetta. Bravi tutti, dentro al box e gli ingegneri a casa.

 

Honda RC213V voto 9

La pista di Aragon è sicuramente “amica” della Honda, ma il passo in avanti rispetto all’inizio del campionato sembra evidente e al di là del singolo tracciato. Mancava la Honda in questo campionato così equilibrato: ben tornata.

 

Yamaha M1 voto 7

Se i GP finissero sabato pomeriggio, sarebbe da 10 e lode. Purtroppo per la Yamaha, però, iniziano la domenica mattina… Una metamorfosi dovuta, soprattutto, alla cronica mancanza di potenza del motore.

 

Ducati DesmosediciGP voto 6

Qui in grandissima difficoltà, ma soprattutto per il freddo: certo, vedere tutte le Ducati in Q1 è qualcosa di inusuale e allarmante. E in rettilineo non fa più la differenza che faceva in passato.

 

Ktm RC16 voto 5

Conferma le difficoltà a essere competitiva sulle piste dove Pedrosa non ha provato prima: un’altra conferma che queste gomme richiedono tempo per trovare la giusta messa a punto.

 

Aprilia RS-GP voto 6

Direttamente in Q2, competitiva a sprazzi: la sufficienza è perché, a mio parare, al momento il potenziale non viene sfruttato al meglio dai piloti.