MotoGP 2020 a Brno. Andrea Dovizioso: "Bisogna cambiare completamente lo stile di guida"

MotoGP 2020 a Brno. Andrea Dovizioso: "Bisogna cambiare completamente lo stile di guida"
Giovanni Zamagni
Andrea, che non ha montato la gomma morbida, spiega le difficoltà: “L’asfalto è in pessime condizioni e con queste gomme la moto “pompa” tantissimo: non solo la Ducati, anche le altre. Non è facile adattarsi, ma è così per tutti”
7 agosto 2020

Andrea, sembra che ormai si parli solo di gomme: troppo?

Il lavoro adesso è diverso per tutti: devi adattarti alla gomma, non scegliere quella più giusta per la gara. Poi cambia molto da moto a moto, c’è chi lo deve fare di più e chi di meno. Quindi sì, purtroppo si parla tanto di gomme ed è abbastanza normale che condizionino tantissimo tutto.

Credo anche che sia un insieme di circostanze: la Michelin 2020 ha una carcassa più morbida e reagisce in maniera differente. Non riusciamo a gestire i movimenti in un modo lineare, sono molto altalenanti. Di solito aumentando la potenza, il controllo di trazione e altri sistemi riesci un po’ a gestirla, mentre oggi non ci siamo riusciti.

Fortunatamente, guardando le immagini, non lo hanno fatto nemmeno gli altri. C’è anche da tenere in considerazione l’asfalto, davvero “bucato”. Come al solito, però: quando le regole sono uguali per tutti, bisogna adeguarsi e basta. A volte possono essere un vantaggio, altre uno svantaggio, bisogna solo adattarsi.

Sinceramente in frenata mi sono sentito molto meglio oggi rispetto a Jerez: vediamo se basterà. Oggi il calo della gomma è stato importante per tutti nel pomeriggio: questo fa più la differenza rispetto alla velocità. Se sarà così anche domenica, si dovrà andare piano. Ma è solo venerdì”.

Tanti infortuni: è una casualità o c’è qualcosa da rivedere?

Sinceramente, dare la colpa a qualcosa non è proprio giusto: quando cadi e arrivi nella ghiaia può succedere di tutto. Ci vuole anche un po’ di fortuna: io credo sia un po’ una casualità che ci siano tutti questi incidenti finiti male. E’ vero che c’è sempre un motivo, bisogna capire come son avvenute le cadute: diciamo che la gomma posteriore, per come funziona, non aiuta.

Puoi fare sia un “high side” come è successo a Marquez a fine gara, sia perdere il davanti: non è colpa delle gomme, ma tutto influenza, dobbiamo essere noi bravi a gestire. Ma credo che tutti questi incidenti siano casuali.

Domani può migliorare la situazione?

Noi lo speravamo già per il turno del pomeriggio un miglioramento, invece non c’è stato. Ho paura che l’asfalto, che ha 12 anni, sia troppo vecchio: la reazione in frenata non ti fa stare tranquillo”.

Com’è il morale, peggio adesso o dopo il Sachsenring 2019?

Sinceramente in questo momento non sono giù di morale: sto vivendo situazioni particolari, nuove. Ma ho esperienza e cerco di dare importanza solo a quello a cui voglio dare importanza, non puoi mettere d’accordo tutti, sia nella vita sia a livello sportivo.

Non avendo l’intenzione di voler mettere d’accordo tutti, cerco di concentrarmi solo su quello meglio per me. Siamo umani e ci fa effetto tutto, ma cerchiamo di considerare solo quello che possiamo controllare. A volte ti viene da dire, “ma dài, veramente”, meglio andare avanti senza pensarci.

Qual è il livello della Ducati 2020?

Valutare la moto è sempre difficile ed è troppo presto: abbiamo corso in una sola pista, con temperature improponibili. E adesso siamo a Brno in una condizione mai trovata, questo condiziona tutto.

Abbiamo una gomma completamente diversa a livello di carcassa che sta condizionando tutto, tanti hanno cambiato il modo di guidare. La gomma reagisce molto velocemente, per questo si vedono tanti “pompaggi”: questo condiziona il lavoro. Io ancora non ho in mano la moto in uscita, la mia Ducati pompa troppo, non puoi guidare come abbiamo fatto negli ultimi due anni. Ci sono tanti fattori da gestire.

Bagnaia a Jerez2 frenava meglio, io ho un’idea su questo: la gomma, in tutta la parte della frenata, richiede uno stile differente che è andato nella sua direzione. La nostra moto ti richiede di fare una serie di “scivolamenti” che non possiamo fare più come prima. Bisogna cambiare la taratura elettronica e il pilota deve cambiare come frena: è difficilissimo.

Noi a Jerez2 siamo andati in una direzione opposta di bilanciamento, che non ha funzionato in gara, ma che ci ha fatto capire tante cose. Sarebbe troppo bello capire tutto in quattro turni: le condizioni erano estreme e io non ho guidato meglio, non riuscivo a gestire lo scivolamento in frenata”.