MotoGP 2019. Rossi: "Conta solo la gara"

MotoGP 2019. Rossi: "Conta solo la gara"
Giovanni Zamagni
Valentino soddisfatto delle qualifiche, ma non si sbilancia in pronostici. “Spesso la Yamaha è competitiva in prova, ma poi fatica la domenica”
15 giugno 2019

MONTMELO’ - E’ tutto un altro Valentino Rossi quello visto dopo le QP, rispetto a quello cupo, avvilito, lento visto al Mugello. Questo Rossi è allegro, veloce, a suo agio con la M1, convinto di poter fare bene.

“Bisogna vedere domani: la gara non è la cosa che conta di più, è l’unica cosa che conta! Spesso le Yamaha sono andate forti in prova, poi in gara abbiamo fatto più fatica. Durante questo fine settimana tutti sembrano soffrire di più con il caldo: la mattina viene tutto più facile, puoi girare con le morbide, mentre nel pomeriggio tutti hanno provato a mettere quelle più dure e bisogna stare attenti all’accoppiamento tra anteriore e posteriore. Dietro si possono usare le tre mescole, la scelta sarà importante. Il caldo cambia proprio questo aspetto: magari qualcuno rischia la soffice, altri vanno con la gomma più dura, ma magari farai più fatica. Diciamo che l’aspetto cruciale sarà proprio l’accoppiamento tra anteriore e posteriore”.

 

Quanto cambia il grip dopo la gara della Moto2?

“Se ne parla moltissimo di questo aspetto: a volte sembra che la gomma della Moto2 rovini un po’ il grip della gara. Ma sono tutte supposizioni, non ci sono certezze: bisognerebbe fare dei test sulla pista e anche questo rende la scelta delle gomme complicata per tutti”.

 

Da quanto si è visto in prova, domani potrebbe essere una gara “ciclistica”: gruppone e volata finale.

“Speriamo che sia una gara di gruppo, con cambi di ritmo: si fa meno fatica. Se stiamo tutti insieme è anche più divertente. Ma non sono sicuro che sarà così: magari qualcuno ha il ritmo per andare via “.

 

La Yamaha è difficilissima da decifrare: al Mugello è stato un mezzo disastro, qui ci sono quattro Yamaha nei primi cinque (poi diventati nei primi sei con la penalizzazione a Vinales); tu come la spieghi?

“La M1 è difficile da valutare, abbiamo più alti e bassi degli altri. Credo sia dovuto al fatto che noi il tempo lo facciamo di più in curva, mentre Honda e Ducati lo fanno di più nei pezzi dritti e cambia  poco se fa più caldo o più freddo. Invece in curva, quando sei molto piegato e c’è poca gomma sull’asfalto, avere più o meno grip cambia tanto la situazione. Io credo sia per quello, ma anche noi non ne siamo sicuri”.

 

Morbidelli spesso davanti è un orgoglio per l’academy o un fastidio?

“Franco oggi è stato bravissimo: nelle FP3 ha fatto una bruttissima caduta a 190 km/h. Fortunatamente non si è fatto niente di che, ma non è facile tornare in moto e riprendere fiducia, anche perché in cadute così, in realtà ti fai sempre male. E’ stato molto bravo, gli faccio i complimenti. Con lui c’è più che rispetto, c’è amicizia, stiamo insieme tutti i giorni. Ma domani saremo rivali: è più essere avversari che la soddisfazione di vederlo lì davanti”.

 

Marquez sembra sempre seguire qualcuno, oggi lo ha fatto con te: è una tattica ben precisa?

“Non so perché Marquez fa così. Sicuramente se sei bravo ad attaccarti è più facile fare un giro in qualifica, siamo tutti veramente vicini, togli due decimi che ti possono far partire in prima fila invece che in terza. Lui è molto bravo a farlo: adesso le prove sono all’ultimo sangue, siamo tutti molto vicini e se non sei nei dieci nelle FP3, non dico che la gara è rovinata, ma quasi. Il gioco è un po’ cambiato”.

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