MotoGP 2019. GP Austria, Rossi: "Più competitivi del 2018"

MotoGP 2019. GP Austria, Rossi: "Più competitivi del 2018"
Giovanni Zamagni
Valentino è al momento fuori dai 10, ma è sembrato ottimista: “Il lavoro fatto sulla parte elettronica ci permette di far lavorare meglio la gomma posteriore: l’anno scorso eravamo in difficoltà sotto questo aspetto, la stressavano troppo. In gara sarà più complicato: fondamentale fare bene in QP"
9 agosto 2019

ZELTWEG - La pista più temuta si sta rivelando meno ostica del previsto: Valentino Rossi è 11esimo nella combinata dei tempi, quindi al momento fuori dalla Q2, ma è comunque relativamente soddisfatto.

“Sono fuori dai 10 per una piccola differenza: purtroppo nel “time attack” non sono stato perfetto e ho anche trovato un po’ di traffico. Secondo le previsioni, dovrebbe essere asciutto anche nelle FP3, quindi ci dovrebbe essere la possibilità di migliorare. Il mio passo non è male, siamo messi meglio rispetto al 2018”.

Dove siete più competitivi?

“Abbiamo lavorato duro sull’elettronica e anche nelle FP2, con molto più caldo sull’asfalto, siamo stati efficaci. Adesso riusciamo a far lavorare meglio la gomma posteriore: l’anno scorso, la stressavamo troppo. Nel complesso siamo più efficaci”.

 

Con poca potenza e accelerazione, in prova diventa un po’ più facile, potendo fare le proprie linee, ma in gara sarà più complicato per Yamaha tenere questo passo?

“Sì, sarà un po’ più difficile, perché la differenza di velocità è grande, più di 10 km/h, con solo con le Honda e le Ducati ufficiali, ma anche con le altre moto. In gara sarà un problema: per questo diventa ancora più importante la qualifica. Bisogna partire nei primi sei e provare ad attaccarsi a quelli che vanno forte, perché facciamo fatica a superare”.

 

In accelerazione soffrite tanto?

“Sicuramente quello è un punto dove fatichiamo, ma abbiamo più sotto controllo la gomma posteriore”.

 

Il direttore tecnico Takahiro Sumi ha detto che la Yamaha ha cambiato mentalità rispetto all’anno scorso: sei d’accordo?

“Sì. Nel 2017 e nel 2018 non avevamo lavorato nella maniera giusta: per quest’anno sono stati cambiati uomini e organizzazione, siamo più efficaci. Sono ottimista per il futuro, anche se abbiamo bisogno di tempo. Io spingo più che posso perché si faccia più presto possibile, ma ci vuole un po’ di pazienza”.

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