MotoGP 2019 in Austria. I temi del GP

MotoGP 2019 in Austria. I temi del GP
Giovanni Zamagni
Fino a oggi è stato un dominio Ducati, ma qui Marquez vorrà trionfare a tutti i costi. Yamaha rincorre
8 agosto 2019

GP D’Austria, 11esima gara dell’anno: è la quarta volta consecutiva che si corre a Zeltweg, dove si è tornati dopo una pausa di 18 anni. Fino a oggi è stato un dominio Ducati, vincitrice con tre piloti differenti (Iannone, Dovizioso e Lorenzo), mentre il pilota che è partito più volte dalla pole è Marc Marquez, due volte primo in qualifica nelle ultime due edizione (nel 2016, in pole c’era Iannone, l’unico pilota ad aver vinto partendo da quella posizione). Battuto in volata sia nel 2017 sia nel 2018, Marquez è pronto alla rivincita.

MARQUEZ VUOLE VINCERE A TUTTI I COSTI
Quello austriaco è l’unico circuito del calendario dove Marc Marquez non ha mai vinto in MotoGP: ci è andato vicino due volte, ma, alla fine, è stato sempre battuto dai piloti Ducati. Ecco, Marquez qui vorrà trionfare a tutti i costi, anche prendendosi dei rischi: i 63 punti di vantaggio gli permettono di fare quello che vuole. Stargli davanti sarà durissima anche su questa pista.

DUCATI DILANIATA DALLE POLEMICHE
Come accade spesso, purtroppo il clima in Ducati è avvelenato dalle continue voci sulla possibilità di un clamoroso ritorno di Jorge Lorenzo. Quello che colpisce, ancora una volta, è che non ci si fidi mai dei piloti presenti, rincorrendo sempre qualcun altro per arrivare a conquistare il titolo mondiale. Così per Andrea Dovizioso (soprattutto), per Danilo Petrucci e Jack Miller (al quale non è ancora stato rinnovato il contratto) c’è anche l’aspetto psicologico da affrontare, oltre che un avversario già difficilissimo di suo da battere.

Forse a Borgo Panigale dimenticano che nel 2017, Andrea Dovizioso ha letteralmente salvato la Ducati dal fallimento sportivo e che nel biennio 2017-2018 Dovizioso ha sempre battuto Lorenzo. Andrea dovrà essere bravo a isolarsi e trovare la concentrazione per vincere di nuovo su questo tracciato, dove, però, non parte da favorito. Perlomeno alla vigilia.

YAMAHA ALLA RINCORSA
Di tutto il calendario, questa è la pista peggiore per la Yamaha, perché qui il motore conta più che su ogni altro tracciato. Questo è un circuito dove i due piloti ufficiali hanno sempre fatto grande fatica, non salendo mai sul podio: per Valentino Rossi si tratta di un primato negativo, perché è l’unico circuito del mondiale assieme a quello thailandese (dove però si è corso una sola volta, nel 2018) nel quale non è mai arrivato nei primi tre.
L’aspettativa è per una M1 costretta a correre in difesa.

KTM ALLA RISCOSSA
E’ invece la pista di casa della KTM, che qui prova a sfruttare la potenza del suo quattro cilindri a V. E’ chiaro che la moto austriaca non può giocarsi un risultato prestigioso, ma qui dovrebbe fare meglio che su altri circuiti.

MORBIDELLI E BAGNAIA PIU’ VELOCI
Non è un momento facilissimo per Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia: Franco è alle prese con un compagno di squadra scomodissimo; Pecco fatica a essere costantemente efficace con la Ducati. Qui ci si aspetta qualcosa di più da entrambi, in particolare da Bagnaia: deve riuscire a sfruttare al meglio le caratteristiche della sua moto (in versione 2018, ricordiamolo…).