MotoGP 2019. Dovizioso: “Pochi stimoli, ma bisogna provarci”

MotoGP 2019. Dovizioso: “Pochi stimoli, ma bisogna provarci”
Giovanni Zamagni
Non è un Andrea in grandissima forma: “E’ stata una stagione tosta e lunga e non abbiamo più niente di importante da giocarci, ma un buon risultato può fare bene a tutti. Marquez e Vinales più veloci, poi un groppone di piloti: puoi fare terzo come 13esimo…”
15 novembre 2019

VALENCIA - E’ un Andrea Dovizioso non troppo motivato.

“E’ stata una stagione tosta, quest'anno non è volato come altri, è stato abbastanza complicato. Non avendo niente di importante da giocarti, non hai grandi stimoli. Ma voglio comunque finire con un buon risultato, farebbe bene a tutti”. 

Come è andata la giornata?
“Sono contento di essere nei primi 10, ma non abbiamo lavorato al meglio, rallentati da qualche problema elettronico che ci ha costretto a cambiare moto e a modificare la messa a punto. Per questo, nelle FP2 non ho nemmeno tentato il “time attack”; ma, al di là di questo, dobbiamo fare un passo in avanti”.

Chi sono quelli con il passo migliore?
“Al momento Márquez e Viñales sembrano avere un bel margine, anche se Marc ha usato le soffici e Maverick le dure: non è facile capire i veri valori, comunque sembrano avere qualcosa in più. poi c’è un gruppone di tantissimi piloti, tra i quali noi: è un attimo fare terzo o 13°…”.

Perché Miller riesce sempre a essere più veloce di te nel giro secco?
“Spesso, non sempre! Io credo che ci sia anche una spiegazione tecnica: per essere più efficaci e costanti in gara, abbiamo scelto un assetto che ci fa faticare meno con le gomme usate ed essere più efficaci in frenata, ma non puoi essere troppo aggressivo nella guida. Quando però devi sfruttare l’extra grip delle gomme morbide nuove, fatichi di più a portare la moto al limite. Inoltre, Miller ha una guida più lineare della mia, nel senso che usa di più il freno posteriore, con meno trasferimento di carico”.

Caricamento commenti...