MotoGP 2019. Dovizioso: "Non capisco perché Marquez mi ha seguito"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Non capisco perché Marquez mi ha seguito"
Giovanni Zamagni
Andrea dice la sua sul comportamento di Marc: "Tutto quello che ha fatto è legittimo e non mi ha infastidito, piuttosto non so perchè abbia voluto starmi dietro". Sulla gara: "Bisognerà gestire"
1 giugno 2019

Andrea Dovizioso parla della sua qualifica, soprattutto dopo gli episodi odierni che lo hanno reso protagonista con Marc Marquez. 

 

E' aumentata in maniera esponenziale la concorrenza qui al Mugello. Marquez si è messo nella tua scia e non ti ha mollato un attimo. Gli hai permesso tu di attuare questa strategia?

«In realtà che Marc sia primo o terzo cambia poco, lui il tempo lo fa comunque. Io ero dodicesimo in quel momento, la prima gomma era la media e non ho fatto un buon giro e poi c'è stato anche il sorpasso con Marc. Mi sono concentrato al meglio, non ho fatto un giro perfetto ma sono riuscito a rifare un 46.2 che non è male. Lui riesce a fare dei gran numeri quando ha questo gap, infatti ha registrato un tempo esagerato». 

 

Cosa ti aspetti in gara?

«Non è chiaro per niente cosa succederà domani in gara. Tutti hanno girato forte, ognuno con la propria strategia. C'è chi ha messo le gomme nuove nella seconda uscita e ha girato veloce, un passo che domani non si vedrà in gara. Il vero passo lo vedi dopo 7 o 8 giri. Non so cosa aspettarmi sopratutto per il consumo delle gomme. C'è stato un grosso calo nella seconda uscita un pò per tutti, cosa anomala per il Mugello ma non è sempre veritiera questa cosa. Bisogna cercare di arrivare in gara più precisi possibile per gestire la corsa nel migliore dei modi. A volte si dà importanza solo alla velocità e invece dopo la paghi alla lunga». 

 

Marc azzecca sempre la strategia giusta... 

«Non è una questione di azzeccare la strategia. Lui ha delle caratteristiche che gli permettono di essere molto forte su tanti aspetti, ancora di più quando deve combattere con gli altri. Lui gioca su queste cose, lo sa e questo è il motivo per cui spesso si creano delle situazioni. Faccio un esempio: a tre quarti del mio ultimo giro, lui non era vicino a me, era abbastanza lontano ed è riuscito a prendermi e a mettersi nella posizione giusta. Pochi sarebbero riusciti, quindi non è una questione di strategia giusta». 

 

C'erano però 4 Ducati a lottare per la pole e lui in mezzo, probabilmente serviva una strategia. Vi fate influenzare dalla sua presenza? 

«Riuscire a fare delle strategie a tavolino è molto difficile. Io faccio il mio senza pensare a Marquez. Se avessi dato importanza a lui non avrei fatto il giro. Ho cercato di sfruttare al meglio le mie potenzialità per mettermi nella posizione giusta. Oggi è stata una qualifica particolare, sono arrivati sotto il record in tanti. Per un decimo e mezzo può cambiare tutto». 

 

Il sorpasso del primo giro, quanto ti ha dato fastidio a livello psicologico?

«No assolutamente. Non ero nel mio giro migliore e avevo la media. Il fatto che Marc sia forte non è una novità e quando succede non ti sorprendi. Sono rimasto molto più sorpreso per il suo voler stare dietro di me a tutti i costi. Non ho capito perchè ma se viene fatto probabilmente c'è un motivo. Ci guarda particolarmente, altrimente farebbe la sua strada». 

 

Tu a parti opposte, avresti fatto lo stesso? 

«No non farei lo stesso ma perchè io sono diverso. Ma secondo me la questione è un'altra: lui è veramente forte, riesce a fare questi "tira e molla" e quindi ci gioca, è furbo, sfrutta le caratteristiche che ha. Per quanto mi riguarda avrei potuto fare meglio, non mi aspettavo di essere nono con quel tempo, alla fine del giro. Possiamo fare una buona partenza, cercherò di mettermi in una buona posizione ma il problema sarà la scelta delle gomme e il consumo». 

 

C'è il rischio che la vittoria di Marquez chiuda il mondiale dal punto di vista psicologico?

«Assolutamente no, sicuramente se dovesse vincere al Mugello sarebbe inaspettato. Non farebbe bene al campionato ma è tutto aperto».