MotoGP 2019. Dovizioso: "Devo essere più dolce nella guida"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Devo essere più dolce nella guida"
Giovanni Zamagni
Andrea analizza le libere: “Per essere venerdì, siamo veloci, ma devo migliorare sia io sia la moto come assetto. C’è grande equilibrio: anche se non fai grandi errori, puoi perdere tanti punti. E’ tutto un po’ più complicato”
17 maggio 2019

LE MANS - Il quinto tempo conquistato nelle libere dice che Andrea Dovizioso e la Ducati possono essere veloci e competitivi, ma sembra anche dire che non c’è un vantaggio da gestire.
 

«Siamo migliorati sul passo e siamo già veloci per essere venerdì, ma non sono riuscito a guidare in maniera dolce, come si dovrebbe fare per rendere al meglio su questa pista. Dobbiamo fare un passo in avanti sia io sia la moto come assetto: ogni anno sono sempre di più i piloti che vanno forte. In tanti oggi girano in 1032”4, anche se poi quelli che si giocano la gara sono pochi».

 

Ma la Ducati è migliorata rispetto all’anno scorso?

«Negli ultimi anni la Ducati è sempre progredita. Nel 2017 abbiamo capito come sfruttare certi aspetti (le gomme, NDA), nel 2018 pensavamo di essere più a posto , ma solo da metà campionato siamo riusciti a fare un buon progresso, giocandocela in tutte le gare. Nel 2019 abbiamo fatto altri passi in avanti, ma li hanno fatto anche gli altri, forse anche di più: è più facile perdere dei punti, anche se non fai errori grandi. E’ tutto un po’ più complicato, anche stare nei dieci nelle libere: non è facile preparare bene la gara, sapendo che a un certo punto devi comunque fare un “time attack” per stare in Q2».

 

Marquez dice che sei quello che lavora meglio per preparare la gara.

«Negli ultimi anni siamo stati bravi a lavorare in questo senso, la Ducati ha un buon metodo per sfruttare le gomme, trovare la messa a punto; abbiamo tanti parametri per gestire certe cose, si lavora in un modo più scientifico e ingegneristico e questo a volte ci ha dato dei vantaggi. Negli ultimi 2 anni e mezzo abbiamo trovato un buon metodo, ma a me piacerebbe lavorare ancora di più per preparare il GP, ma per come è fatto il regolamento adesso non lo puoi fare. Può darsi che Marquez abbia ragione, ma ci sono altri piloti che sono a posto la domenica…».

 

Ti stupisce che Marquez nelle ultime gare sia sempre stato in testa dal primo all’ultimo giro, al di là della caduta di Austin?

«Marc è un pilota molto, molto furbo, sa leggere tutte le situazioni: non è un caso che abbia preso del margine in questi GP, rischiando meno per vincere. Ha messo in crisi gli altri: non mi ha certo sorpreso, ha solo fatto una strategia differente rispetto al passato».