MotoGP 2015 Mugello. Rossi: "Indietro, ma non lontano"

MotoGP 2015  Mugello. Rossi: "Indietro, ma non lontano"
Giovanni Zamagni
Valentino non troppo preoccupato, al di là di un nono posto certamente non esaltante. "Dobbiamo migliorare la frenata, senza perdere agilità. Dovizioso veloce, ma Lorenzo è stato più costante". Jorge: "Devo migliorare nel passo"
29 maggio 2015

SCARPERIA – Ancora una volta non è stato un venerdì esaltante per Valentino Rossi, nono assoluto a 0”732 da Andrea Dovizioso. Ma non è stato neppure troppo deprimente, stile Le Mans per intenderci.

«Avevo finito abbastanza bene le FP1 e ho iniziato allo stesso modo le FP2: il passo non era male, sempre nei primi tre. Ma avevo qualche problema in frenata e in entrata di curva, così abbiamo provato a fare delle modifiche, che però non mi sono piaciute. Alla fine, ho anche montato la gomma dura anteriore, ma non avevo abbastanza grip, ho fatto un errore e in tanti mi hanno passato. Non sono lontano, ma dobbiamo lavorare sulla frenata, senza però perdere agilità nei cambi di direzione. Poi bisognerà decidere la gomma per la gara, valutare bene se si potrà montare la dura posteriore».

Secondo la tua analisi, chi è stato più veloce oggi?
«Lorenzo è stato quello più costante, ma anche Marquez non è andato male. Dovizioso è sempre stato al nostro livello, poi, nell’ultima uscita, ha fatto tre giri velocissimi. Ha montato la gomma morbida?

No, ha utilizzato la media posteriore. Nuova, ma media.
«Ah, allora ha fatto dei buoni tempi, è andato forte. Ma Lorenzo è più costante».

Fa impressione, come avevate detto ieri, la velocità con la quale arrivate in fondo al rettilineo alla staccata della San Donato?
«Per la verità noi andiamo più piano dell’anno scorso e non capiamo perché… In ogni caso, alla San Donato si arriva fortissimo: è vero che adesso le moto sono più stabili e schiacciate, ma arrivarci a 340 e passa km/h fa paura».

LORENZO: “NON SIAMO ANCORA A POSTO”

Sia Rossi sia Dovizioso l’hanno indicato come il pilota con il passo migliore. Ma Jorge non è troppo soddisfatto.
«Credo che il nostro potenziale sia migliore di quello di oggi e per vincere la gara non basta girare in 1’48”0. Oggi non c’era Forcada al box (ieri è morto il padre, il capotecnico è tornato in Spagna, ma domani sarà di nuovo a fianco di Jorge, NDA), abbiamo fatto un po’ di confusione, ma siamo comunque andati un po’ meglio rispetto al 2014. In frenata non siamo messi male, dobbiamo migliorare nella gestione elettronica».

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