Márquez provoca Dovizioso. Come Rossi con Biaggi...

Márquez provoca Dovizioso. Come Rossi con Biaggi...
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Marc butta lì che Petrucci è più veloce di Dovizioso e sembra una strategia per innervosire l’avversario. Niente di nuovo: la storia della moto è piena di provocatori. E forse si può fare anche meglio di così
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
6 giugno 2019

Márquez stuzzica Dovizioso: "Petrucci va più forte di te"... La dichiarazione provocatoria rimbalza dal sito Motorsport.com, raccolta dal giornalista spagnolo Oriol Puigdemont.

«Se analizzi bene le cose – sono le parole del 93 riportate tra virgolette - ti rendi conto che Petrucci è più veloce di Dovizioso. Ed è a soli 33 punti, quindi è un altro rivale per il mondiale».

Per dire che considera pericolosi entrambi i ducatisti, Marc ha scelto un modo piuttosto malizioso, e rincara la dose quando precisa che questa maggior velocità di Petrux si vedeva anche prima della vittoria del Mugello: «Già a Le Mans Danilo è stato più veloce di Dovi, anche se alla fine non è riuscito a passarlo. E pure a Jerez gli è stato molto vicino».

 

 

Strategia psicologica per innervosire Andrea? Parrebbe proprio di sì, ma, almeno sotto questo aspetto, Marquez non si dimostra un grande innovatore: gli “stuzzicatori” sono tanti, nella storia del motociclismo, e uno dei più famosi è stato proprio il pilota a cui il giovane Marc ha ammesso di ispirarsi fin da bambino: Valentino Rossi, che fece di Max Biaggi il suo bersaglio preferito prima ancora di incrociarlo in pista.

Famosa la sua prima dichiarazione quando ancora correva in 125: al giornalista che gli chiedeva se si sentisse il Biaggi della 125 lui aveva risposto che semmai era Biaggi che avrebbe dovuto sentirsi il Rossi della duemmezzo. Una provocazione gratuita, in quel caso, che avrebbe avuto in seguito sviluppi clamorosi.

Restando tra piloti italiani, un noto provocatore era Renzo Pasolini nei confronti di Giacomo Agostini: fin sulla linea di partenza lo stuzzicava volentieri e gli fumava davanti al naso (Ago era già allora un salutista e il Paso un gran fumatore), però era uno sfottò bonario e simpatico, che non lasciava tracce.
Per il bergamasco fu ben più difficile resistere alle provocazioni maligne dell’allora compagno in MV, Phil Read; l’inglese le studiava tutte, cercava i punti deboli di Mino e ci lavorava sopra, arrivò al punto di presentarsi con un pacco di banconote in mano dicendo “guarda cosa mi ha regalato ieri il conte Agusta!”. E Ago schiumava di rabbia prima di capire che si trattava di carta straccia col bigliettone in superficie.

Valentino Rossi e Max Biaggi ai tempi della 500
Valentino Rossi e Max Biaggi ai tempi della 500

 

Marc è furbo e bisogna riconoscere che è stato abbastanza creativo. Una banale e incontestabile sottolineatura (Petrucci è molto veloce) è diventata magicamente una tesi: Petrucci è più veloce di Dovizioso. Una tesi che persino il beneficiario, Danilo, di certo non si sogna nemmeno di immaginare.

Se l’obiettivo di Marquez è destabilizzare Andrea - e magari questa volta non ci è riuscito - potremmo suggerirgli una serie di uscite di sicuro effetto. Aiutateci anche voi lettori.
Forse potrebbe funzionare meglio “Petrucci è più composto a tavola e le sue unghie sono più pulite”, oppure “Petrucci sa fischiare più forte“, o “Petrucci ricorda tre poesie di Pascoli a memoria contro due”, o anche “Terni ha le cascate delle Marmore alte 165 metri e Forlì invece è piatta”.
La parola ai lettori.