Marc Marquez lascia Cervera: “Vivrò a Madrid per curarmi meglio, perché voglio il Mondiale”

Marc Marquez lascia Cervera: “Vivrò a Madrid per curarmi meglio, perché voglio il Mondiale”
  • di Emanuele Pieroni
L’otto volte campione del mondo ha spiegato le ragioni della sua scelta, ma ha parlato anche del nuovo Marc, della Honda che è da adattare e di Valentino Rossi…
  • di Emanuele Pieroni
17 febbraio 2022

E’ un Marc Marquez nuovo, più maturo, con l’eterno sorriso che è rimasto stampato sul volto, ma anche con una consapevolezza che adesso è diversa rispetto al passato. Perché, come ha detto lui stesso, “due anni di sofferenze, senza sapere se poter tornare a fare quello per cui hai vissuto e vivi sarebbe stato possibile o meno, segnano e fanno crescere”. Lo ha spiegato in una intervista rilasciata in occasione della prima del docuserie di Amazon, MotoGP Unlimited, raccontando tanto del pilota che è diventato. E dell’uomo che vuole essere.

Con tanto di importanti cambiamenti in vista, come l’impensabile trasferimento da Cervera. In verità ci aveva già pensato in passato, quando stava per trasferire la residenza in Andorra come hanno fatto tutti i suoi colleghi piloti, salvo poi ripensarci e restare fedele, non dopo essere finito al centro di fedeli critiche, alla cittadine che gli aveva dato i natali. Questa volta è diverso, questa volta Marc Marquez lascerà Cervera per inseguire un sogno: vincere un altro mondiale. O, meglio: vincere ancora. Ad annunciare il trasferimento a Madrid e le ragioni della scelta è stato lui stesso: “La spalla sarà il mio tallone di Achille durante l'anno e so che devo prendermene cura. Personalmente ho fatto un grande sacrificio, ovvero mi trasferirò a Madrid per tutto il 2022, per essere vicino allo staff medico che si occupa della mia spalla. Mi fido di loro. Manterranno la mia spalla fresca per tutta la stagione. Amo moltissimo la mia Cervera e ci ho vissuto tutta la vita, ma è bene che io stia a Madrid. Mia madre verrà spesso. Ho preso la casa in periferia, in modo che il centro sia lontano, poiché mi è stato detto che c'è molta brutta vita qui intorno. Voglio stare tranquillo e ho già imparato le strade per andare nei circuiti”.

Almeno fino a quando i problemi non saranno definitivamente superati, quindi, il quartier generale del 93 sarà Madrid, con Marc Marquez che oltre al suo corpo sente l’esigenza di mettere definitivamente a posto anche ciò che non va sulla sua nuova moto: “Ho bisogno di altre cose. Ho bisogno di sentire molto l'avantreno, nelle prime prove non ho toccato nulla e ho cercato di capire la moto. Già nel secondo ho cominciato a portarla nel mio campo, a quello che mi serve per andare veloce. Non esiste una moto perfetta, ma devi adattarti e il team deve aiutarti a sfruttarla al meglio”.

Ci sta provando e l’impressione è che ci stia anche riuscendo, visto che Marc Marquez è tornato da Mandalika con la consapevolezza di avere il passo dei migliori, nonostante tutte le criticità con cui ha dovuto fare i conti in questi test invernali. Test che per la prima volta lo hanno messa davanti anche ad una nuova evidenza: l’avversario di sempre, il nemico giurato, non c’è più. “Non vado d'accordo con Valentino, è noto, ma non ho problemi ad ammettere che la MotoGP perde un'icona importante e un pilota che ha attirato molto pubblico, ma la MotoGP continua – ha concluso Marquez - Ci sono nuove generazioni e io sono il primo a dovermi reinventare, in modo che non mi portino fuori dalla griglia. La vita va a vanti. Grandissimi piloti si sono ritirati, ma è vero che l'impatto di Valentino è stato molto grande. Il campionato continuerà sicuramente con lo stesso interesse e lo stesso spettacolo in pista. Quello che il tifoso vuole vedere è il sorpasso e lo spettacolo, che è assicurato: quando le luci si spegneranno in Qatar, la gente aspetterà di vedere chi vincerà. E chi può vincere non manca: ci sono Quartararo, Bagnaia e tanti altri giovani piloti”.