Lorenzo: "Non sono né un eroe né un pazzo"

Lorenzo: "Non sono né un eroe né un pazzo"
Giovanni Zamagni
"Quello che ho fatto è incredibile anche per me - commenta Lorenzo -: solo grazie alla mia mentalità ho potuto disputare il GP"| G. Zamagni, Assen
29 giugno 2013

Punti chiave

 ASSEN – Sbalorditivo. Impressionante. Stupefacente. Si può continuare all’infinito, ma non si riuscirebbe comunque a definire nel modo giusto l’impresa realizzata da Jorge Lorenzo, una di quelle che se non l’hai vista non puoi capire quanto sia stata grande. Ma non dite a Jorge che è un eroe… “Eroi sono le persone che arrivano a fine mese senza poter mangiare” afferma a caldo il campione della Yamaha: un altro motivo per alzarsi in piedi e battergli le mani.

“Ho fatto il meglio nelle mie condizioni fisiche. Ho commesso un errore giovedì che ho pagato carissimo, più di quanto mi aspettassi. Venerdì sono stato operato, sembrava impossibile che io potessi tornare: ce l’ho fatta solo grazie alla mia mentalità. Posso essere orgoglioso della mia gara: ho fatto qualcosa di incredibile anche per me. Quando giovedì sono caduto ho sperato di non rompermi niente, ma ho capito subito che la clavicola era rotta: nonostante questo ho perso solo due punti da Pedrosa”.


Cosa ti ha detto il dottore quando hai deciso di provare a correre?
“Che ero un pazzo, così come molte altre persone. Ma io non sono matto, conosco me e il mio corpo, ho visto che ce la potevo fare, altrimenti non sarei mai tornato in sella”.


E’ la gara più bella della mia vita?
“Non lo so, sicuramente la più difficile, su una pista con tanti cambi di direzione veloci. Il merito di questo risultato è essere riuscito a superare tanti piloti nei primi due giri. Ho perfino passato Crutchlow… Questa mattina, nel warm up, nei primi due giri ero troppo rigido, poi mi sono un po’ sciolto, ho preso maggiore confidenza. Ero emozionato di poter essere quinto, poi quarto, ma non sapevo come avrebbe risposto il mio corpo alla distanza”


Cal ha detto che quando lo hai passato ha pensato che non poteva finire dietro a un pilota con la clavicola rotta…
“Sì, credo di avergli dato uno stimolo per finire sul podio. Sono contento che sia arrivato davanti a Pedrosa, speravo battesse anche Marquez…”.


Quasi non ce la fa più a parlare. Si alza e, giustamente, tutti lo applaudono a lungo. Lorenzo sorride felice, quasi emozionato: fantastico.

 

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