Le prime impressioni dal GP di Germania

Le prime impressioni dal GP di Germania
Giovanni Zamagni
Il ritorno di Valentino muove gli equilibri della MotoGP, Lorenzo non trova differenze, ma la presenza del compagno di squadra è certamente una pressione in più | G. Zamagni, Sachsenring
15 luglio 2010

Punti chiave

 
E’ tornato Valentino Rossi ed è cambiato tutto. Così, Jorge Lorenzo, imbattibile in pista, non è più il protagonista assoluto come lo è stato fino allo scorso GP e la sua espressione, al di là della maschera indossata, la dice lunga sul suo stato d’animo: Jorge sta facendo di tutto per diventare il numero uno assoluto di questo sport, ma oggi, più che mai, ha capito che non sono sufficienti i risultati di una stagione per riuscirci. I nove mondiali, le 104 vittorie, il carisma di Rossi hanno un peso enorme e Lorenzo patisce questa superiorità del rivale. Per lui non sarà un GP semplice e la presenza di Valentino sarà particolarmente ingombrante. Anche se, naturalmente, lo spagnolo cerca di rimanere tranquillo.

«E’ positivo per tutto il motociclismo che Rossi sia tornato – afferma inevitabilmente -: lui è un pilota di altissimo livello, uno di quelli che fa lo spettacolo. Per quanto mi riguarda, però, conta solo il mondiale: è quello il mio obiettivo, più delle vittorie e dei primati. E’ chiaro che sono in un buon momento di forma, ma avere conquistato cinque successi su sette gare non è così fondamentale e tutto può cambiare in un attimo. Il mio lavoro non cambia, affronto questo fine settimana esattamente come gli altri».
E’ chiaro, però, che il ritorno di Rossi lo mette in una posizione delicata, perché se Lorenzo arriva davanti è normale che sia così, visto le condizioni di Valentino, ma se arriva dietro (quasi impossibile) tutto quanto fatto fino adesso verrebbe messo in discussione.

Un problema, invece, che non preoccupa Daniel Pedrosa, apparentemente non troppo infastidito dall’ufficializzazione del passaggio di Casey Stoner alla Honda nella prossima stagione.
«Buon per lui – ironizza Dani – che ha già deciso per l’anno prossimo, io ancora non l’ho fatto…».
Anche Andrea Dovizioso non sembra troppo preoccupato: Andrea è sicuro che nel 2011 la HRC schiererà tre piloti.

«Molti parlano del mio contratto senza conoscerlo. Se l’anno prossimo, come sembra, ci saranno tre Honda ufficiali, anzi quattro con quella di Simoncelli, per me non ci saranno problemi. Stoner con la Ducati è sempre andato fortissimo, guidando in modo particolare: non credo che possa mantenere lo stesso stile sulla RC212V, ma sarà comunque velocissimo. Sono curioso di confrontarmi con lui».
Insomma, diventa difficile concentrarsi sul presente. Anche e soprattutto per Stoner, l’unico tra i piloti di vertice ad avere già un contratto firmato e ufficializzato per il 2011.

«Ho deciso molto tempo fa – spiega l’australiano – di accettare una nuova sfida per la prossima stagione, ma voglio finire al meglio con la Ducati. Quindi, per me, esiste solo questo GP, tutto il resto non conta».
Intanto godiamoci il ritorno in MotoGP di un pilota di lingua italiana, il sanmarinese Alex De Angelis, che sostituisce temporaneamente l’infortunato Hiroshi Aoyama.

«Ho avuto questa grande possibilità – racconta felice – e voglio ringraziare il mio team (Scot, ndr) della Moto2 che mi ha dato il permesso di correre qualche GP con la Honda, oltre che, naturalmente, chi mi ha scelto. Ho corso due anni con la RC212V, ma quest’anno la moto è completamente diversa, a partire dalle sospensioni (Ohlins invece che Showa, ndr): quindi so già che sarà difficilissimo. Se non altro, sono avvantaggiato dalla pista: il Sachsenring è uno delle mie preferite».
E anche quelle dove Alex è andato più forte in passato: sei podi consecutivi in 125 e 250, questo e quinto nel 2008 e nel 2009 in MotoGP.

 

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