Le prime parole di Marc Marquez alla presentazione di Gresini ma (sorpresa!) la livrea della sua Ducati ha poche novità [VIDEO e GALLERY]

Il pilota spagnolo ha espresso le sue emozioni e ha parlato dei suoi obiettivi ma avrà il lato sinistro del box, anche se voleva il destro!
20 gennaio 2024

Coreografie, luci basse, musica, atmosfera. La presentazione del team Gresini è stata molto spettacolare. Tutte le attenzioni, ovviamente, erano su Marc Marquez che è arrivato sul palco alle 18,58. Prima delle parole dell'otto volte campione del mondo alcune osservazioni sulla livrea della Ducati GP23 di Gresini: è pressoché uguale a quella dell'anno scorso, stessi colori e a prima occhiata anche stessi sponsor. Red Bull, sponsor personale di Marc, non è sulle carene ma solo sul casco del pilota.

Le prime parole di Marc...

"Ciao a tutti! Bella serata. Sto bene, sono molto contento di essere qui con tutti voi. Il feeling è molto strano, dopo tanti anni con un altro team"

Tuo fratello ha detto che non ti lascia il lato destro del box, è suo, e tu vai a sinistra...

"Sì, ho sentito, ma è tutta una strategia. Comunque lui ha finito bene l'anno, la bestia è calma!"

Sulla nuova moto...

"Fino a ora ho fatto solo un giorno, 50 giri, ma mi è piaciuta e sono molto felice, ho molta speranza e voglia di arrivare ai test in Malesia, un circuito in cui faccio più fatica. Sono come un bambino con le scarpe nuove, come si dice in Spagna, voglio imparare nuove cose"

Sul 2024...

"L'obiettivo di questo cambiamento, di questa sfida è tornare a divertirmi, dopo 3-4 anni difficilissimi, e quindi stavo cercando una cosa diversa. Il team Gresini è stato l'unico che mi ha aspettato, mi ha dato il mio tempo, e quando sono stato pronto ho scelto. È una sfida rischiosa per me e molto bella per il team Gresini, che ha tanta storia"

Sui primi due giorni in Romagna e la parte emotiva, i rapporti umani... che giri hai fatto? Chi hai visto?

"È una cosa completamente diversa da ciò che ero abituato, sono stato alla fabbrica Ducati, al capannone Gresini, abbiamo cenato insieme, poi abbiamo giocato a padel, che non ho mai giocato.Sono una persona a cui piace fare famiglia con il team, ho tanti amici al Repsol team, qui però sono gente meravigliosa e proviamo a fare un anno in crescendo, se si mangia troppo veloce non si digerisce"

Avversari? 

"Il più duro sono io, mi devo gestire, l'aspettativa è alta, devo lavorare con il mio team, nel nostro box, io arrivo in Ducati e devo puntare Bagnaia e Martin come qualcuno puntava me se arrivava in Honda"

Come stai mentalmente e fisicamente da 0 a 10?

"Mentalmente 10, fisicamente vuoi sempre di più, ma rispetto agli ultimi quattro anni sempre meglio"

Aspettative per questa nuova avventura?

“Una cosa è l’aspettativa, l’altra è l’approccio. Il mio approccio è provare a essere veloce in pista. L'aspettativa è molto alta da parte delle persone. Ma il mio lavoro è provare a non farci caso, lavorare nel mio box, stare calmo, soprattutto all’inizio. Essere calmi non significa non essere veloci. Non posso pretendere di lottare per la vittoria sin da subito. Gli ultimi quattro anni sono stati un incubo per me, non vinco una gara da due anni"

Altre riflessioni...

"Arrivo su una moto con cui due piloti, Pecco Bagnaia e Jorge Martin, stanno correndo da molti anni e vincendo gare e campionati. Sono velocissimi e avranno la moto del 2024. Non si può pretendere di arrivare ed essere subito al loro stesso livello”

In Honda avevi creato un rapporto speciale con la squadra. Quanto ci vorrà a costruirla con Gresini?

“Creare la stessa atmosfera che avevo in Honda è impossibile, perché l’ho costruita in oltre dieci anni. Ma dobbiamo creare un’atmosfera professionale con delle belle persone con cui sin dal primo giorno mi sono sentito a mio agio. Alla fine, non è l’obiettivo, non si possono confrontare le due realtà. Con il tempo, con i test, con le gare, avremo un rapporto sempre migliore”

Chi vincerà per primo un GP con Ducati, tu o tuo fratello?

"Il primo in GP, in Qatar, ha più chance Alex di me. Lì ho vinto solo due volte. Non devo avere fretta, arriverà"

Cosa manca a tuo fratello per essere un campione?

"Non deve pensare a essere un pilota vincente, non puoi finire un campionato decimo e iniziare il prossimo pensando di vincerlo, questo non succede nello sport. Devi pensare al top 7, top 5 e poi top 3. Nessuno sportivo del mondo fa progressi così grandi"

Vivrai la Romagna, andrai a trovare Dovizioso?

"Stamattina ho pensato, visto che ero libero, di andare a trovare Dovizioso e provare nella sua pista ma il tempo era troppo poco. Mi piacerebbe, con Dovi ho un bel rapporto, andare un giorno nel suo circuito"

Sullo stile di guida con la Ducati...

“È un modo diverso di approcciare il tempo sul giro, soprattutto. La maniera di fare le curve è completamente diversa, ho dovuto capire molte cose. Anche Honda ha dei punti molto forti in alcune parti della curva, ma non potevo usare quello stile per guidare la Ducati. L’uscita di curva, in particolare, era molto fluida, ma devo ancora imparare il modo di usare quella potenza e quel grip extra che ha la Ducati. A Valencia siamo andati bene, ma ancora non so se questo sarà il mio stile di guida con la Ducati, era il primo test, avevo guidato con un setup di altri che non sapevo e dovevo solo adattarmi”

Tu dici di non avere aspettative, ma Nadia Padovani ha detto che quest’anno si punta al mondiale...

“Quando prendono un pilota, è perché credono che possa andare forte. Hanno preso un rischio, hanno atteso la mia decisione fino a ottobre. Anche io voglio far bene, ma dobbiamo andare con calma"

Saresti potuto rimanere in Honda, visto i cambiamenti che hanno fatto?

"Honda? Hanno cambiato il project leader, quindi Honda arriverà. Il dubbio è che non si sa quando, fra un mese, un anno o due? Questo era rischioso per la mia carriera sportiva. Non per Honda, ma per me. Ho pensato che questa fosse la cosa più giusta da fare, sono convinto della mia decisione”

Hai visitato la fabbrica Ducati, cosa hai visto? Hai parlato con Dall’Igna?

"Era una visita di cortesia. La mia moto è la 2023, la stessa con cui Pecco e Jorge Martin hanno terminato. Da lì si parte. E poi, se necessario, si può accogliere tutto quello che viene durante l'anno. Il mio compito è quello di ottenere il massimo. L'ho già detto e lo ripeto, mi sono sempre sentito amato dalla Ducati, altrimenti non avrei fatto questo passo, perché sono del team Gresini ma guidiamo una Ducati, Dall'Igna mi ha sempre trattato molto bene"