Le pagelle del GP di Brno

Le pagelle del GP di Brno
Giovanni Zamagni
Una gara spettacolare che ha visto come assoluti protagonisti Pedrosa e Lorenzo. Deludono gli italiani Rossi e Dovizioso | G. Zamagni, Brno
26 agosto 2012

Punti chiave

DANI PEDROSA 10


Il miglior Dani Pedrosa di sempre, perché oltre che veloce e costante a Brno è stato anche aggressivo come non lo era mai stato nella sua carriera. Quando Lorenzo l’ha superato all’ultimo giro, in molti hanno pensato che si sarebbe arreso, invece ha replicato con un sorpasso da brividi contro un mastino come Jorge. Qui ha dimostrato di meritare il ruolo di numero uno della HRC che dovrà ricoprire nella prossima stagione.
 

JORGE LORENZO 9


Ha preso paga, ma cosa gli vuoi dire? Come fai a criticarlo? Ci ha provato in tutti i modi, ma sulla sua strada ha trovato un Pedrosa in stato di grazia. Alla fine era scuro in volto come lo si è visto poche volte nella sua carriera, ma, personalmente, preferisco esaltarlo per averci regalato emozioni a non finire, piuttosto che biasimarlo per il microscopico errore nell’ultima salita.


CAL CRUTCHLOW 8


In altre occasioni non è riuscito a ripetere in gara il buono fatto in prova, ma questa volta ha guidato forte e senza sbavature. E’ il suo primo podio in MotoGP e un pilota britannico non finiva nei primi tre della massima categoria dal 2000, quando Jeremy McWilliams arrivò terzo a Donington. E’ un “pazzo” simpatico e veloce.
 

ANDREA DOVIZIOSO 6

Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso

Fuori Stoner, con un gran passo nelle prove, sembrava che nessuno potesse togliergli il terzo posto. Invece, questa volta, deve accontentarsi della medaglia di legno, a 18”5 dai primi e a 6” dal compagno di squadra: la sua non è stata decisamente una bella gara.


STEFAN BRADL 6


D’accordo, è al debutto e quindi non si può pretendere molto di più. A vederlo da bordo pista, conquista per il suo stile di guida, ma poi in gara non va oltre a un compitino appena sufficiente: 25”5 dai primi, 13” da Crutchlow sono troppi anche per un novizio.


ALVARO BAUTISTA 5


Con la sua esperienza, dovrebbe quanto meno stare sempre davanti a Bradl che ha una moto identica alla sua (sospensioni a parte), invece finisce (quasi) sempre alle sue spalle.


VALENTINO ROSSI 4,5


Dopo le prove aveva illuso di poter finire non troppo lontano dalle Yamaha e davanti alle Honda satellite, ma dopo un buon inizio ha fatto il gambero e ha chiuso a un’eternità, 34”5. Mezzo punto in più per l’olio perso dalla sua GP12.
Valentino Rossi
Valentino Rossi


RANDY DE PUNIET 7


Questa volta ha disputato una gara discreta, senza errori: è lui il primo delle CRT, davanti anche alle Ducati di Abraham ed Elias.


KAREL ABRAHAM 4


Nemmeno il suo circuito – suo in senso letterale, essendo di proprietà del padre – gli ha dato un po’ di velocità.


TONI ELIAS 4


Dopo che a Indy aveva fatto vedere qualche sprazzo di luce, è sprofondato nel buio più assoluto.


BEN SPIES 5


La Yamaha assicura che la sua brutta partenza è stata causata dall’anomalo surriscaldamento della frizione. La sua gara, di fatto, è finita dopo poche centinaia di metri e la caduta al nono giro, mentre era ottavo, è solo una conseguenza. Ma era scivolato anche in prova, per un totale di 11 cadute dall’inizio della stagione: peggio hanno fatto solo Bautista e Pasini (12).


HONDA 9


Per accelerazione e potenza è tornata a far paura, mentre è più in difficoltà in percorrenza di curva. E’ comunque una gran moto.


YAMAHA 7


Un voto in meno per l’ennesimo inconveniente tecnico alla moto di Spies. La M1 di Lorenzo, al contrario, viaggia bene: la competitività è molto simile a quella della Honda. Ma l’affidabilità lascia un po’ perplessi.


DUCATI 6


E’ sembrata decisamente migliore che in altre occasioni, ma sulla distanza patisce troppo l’usura delle gomme. Non è competitiva per vincere, ma a Brno si poteva fare meglio di un settimo posto a 34”514.