Le pagelle del GP di Aragon

Le pagelle del GP di Aragon
Giovanni Zamagni
Nove a lorenzo, finalmente sul gradino più alto del podio; 8,5 a Crutchlow ed Espargaro, bravo a cogliere l'occasione. Quattro a Marquez, Dovizioso, Rossi, Iannone e Pedrosa | G. Zamagni, Aragon
29 settembre 2014

Punti chiave

JORGE LORENZO VOTO 9

Un fine settimana altalenante: in grande difficoltà in prova, torna protagonista in gara, determinato e veloce come non lo era mai stato nelle libere e in qualifica. La vittoria è alla sua portata, ma quando inizia a piovere più forte perde il contatto con Marquez e Pedrosa, e viene quasi raggiunto da Dovizioso. Ha però l’intuizione di non seguire i piloti Honda e di rientrare ai box per il cambio moto: da lì in poi, la strada verso il primo successo stagionale è tutta in discesa. Per dirla con le sue parole: «Finalmente!».

 

ALEIX ESPARGARO 8,5

Bravo a cogliere al volo l’occasione: è stato il primo a effettuare il cambio moto. Una scelta decisamente azzeccata, che gli regala il primo podio in MotoGP. Coraggioso sul traguardo a resistere all’ultimo attacco di Crutchlow: tenace.

 

CAL CRUTCHLOW 8,5

D’accordo, tutto gli è girato per il verso giusto, ma Cal si è messo in mostra in tutto il fine settimana, dimostrando di continuare a provarci nonostante le infinite difficoltà e il passaggio alla Honda nel 2015. In molti si sarebbero limitati a finire la stagione, lui sta provando a fare il meglio che può: professionista.

 

STEFAN BRADL 5,5

Ha cambiato la gomma al momento giusto, ma non gli è bastato per salire sul podio. Purtroppo mostra grandi limiti in tutte le condizioni: asciutto, bagnato, nel “flag to flag”. Irriconoscibile.

 

BRADLEY SMITH 5

Ha il merito di non cadere: difficile trovare altri aspetti positivi della sua prestazione.

 

POL ESPARGARO 5

Sull’asciutto stava facendo bene, ma con il bagnato non è stato altrettanto efficace. E’ anche rientrato con un giro di ritardo.

 

ALVARO BAUTISTA 4

Dice che le Showa non fanno lavorare la gomma, che rimane sempre fredda, sia sull’asciutto sia sul bagnato. Purtroppo non si può avere la controprova: il risultato è avvilente in ogni condizione.

 

MARC MARQUEZ 4

Un altro errore, dopo quello di Misano: là era stato tradito dalla voglia di tenere a tutti i costi il passo di Rossi, qui dall’eccessiva confidenza nel proprio talento, convinto di poter controllare la moto in ogni situazione. Gli è andata male, ma ci può stare. E se avesse finito la gara in quelle condizioni, sarebbe entrato nella leggenda. A Motegi avrà a disposizione il primo “match ball”: il mondiale è a un passo.

 

 

DANI PEDROSA 4

Partito con grande determinazione e convinzione, stava andando fortissimo in ogni condizione. Sentiva di poter battere Marquez e per questo ne ha “copiato” la scelta di rimanere in pista. Ma, come si diceva a scuola, copiare fa male.

 

ANDREA DOVIZIOSO 4

Due cadute in momenti cruciali: una sabato in qualifica, mentre si stava giocando la pole, una in gara al 19esimo giro, quando ormai si preparava al cambio moto. Due errori che ci possono stare, ma inusuali per lui. C’è da mangiarsi le mani: un’occasione persa.

 

VALENTINO ROSSI 4

Dopo due giorni da incubo, in gara era a posto, convinto di aver trovato la soluzione di tutti i guai. Ma gli è andata male, finendo rovinosamente a terra al quarto giro, “tradito” da una frenata anticipata di Pedrosa. La botta sull’asfalto è stata violentissima, con forse anche un colpo finale ricevuto sul casco dalla ruota posteriore della sua Yamaha. E’ andata bene.

 

ANDREA IANNONE 4

Ancora una volta è stato tradito dalla sua generosità: è bello vederlo sempre ribattere colpo sul colpo, però non si può sprecare un’occasione favorevole dopo poco più di un giro. Velocità e coraggio, comunque, non gli mancano.