Le Mans, i commenti dei piloti

Le Mans, i commenti dei piloti
Giovanni Zamagni
Dopo le prove del venerdì, in generale tutti soddisfatti del lavoro svolto. Rossi velocissimo, ma preoccupato per la spalla infortunata che gli fa ancora male | G. Zamagni, Le Mans
21 maggio 2010

Punti chiave


Primo e con un buon passo
: è soddisfatto Valentino Rossi, convinto di poter essere competitivo su questa pista che l’ha visto salire sul podio sei volte nella classe regina, comprese tre vittorie nel 2002, nel 2005 e nel 2008. Purtroppo, però, la spalla destra infortunata il 15 aprile in allenamento con la moto da cross, non fa stare tranquillo il nove volte iridato.

«E’ andata molto bene: essere primo da sempre gusto e fare il miglior tempo all’ultimo giro da ancora più gusto, anche se è solo venerdì. Siamo partiti dall’assetto provato nei test di lunedì a Jerez (sono state fatte delle modifiche sulla sospensione posteriore, ndr) e la moto ha funzionato subito bene, abbiamo più grip sul posteriore. Purtroppo, però, mi fa molto male la spalla, specie in un paio di frenate in discesa, quando devo spingere con decisione in avanti e non ho abbastanza forza. Sarà dura fare tutti i 28 giri della gara in queste condizioni: dovrò stringere i denti, sono un po’ preoccupato. Speriamo che accada come a Jerez, dove la situazione era migliorata tra venerdì e sabato, e che l’adrenalina della gara faccia il resto. In ogni caso, sto sicuramente meglio che in Spagna, dove la spalla mi faceva male anche quando stavo in

Rossi: essere primo da sempre gusto e fare il miglior tempo all’ultimo giro da ancora più gusto

carena: siamo senza dubbio più competitivi. La M1 è efficace su questo tracciato e nell’ultimo giro sono stato particolarmente veloce nell’ultimo settore, che si adatta molto bene alla nostra moto. Ma anche la Ducati sembra andare meglio sui circuiti dove l’anno scorso faticava: Stoner è stato velocissimo, il più competitivo assieme a me e Lorenzo. Ma anche Dovizioso non è lontano».

E’ andato fortissimo, realizzando ben 31 giri, dei quali addirittura 19 consecutivi (la gara è di 28) , con un passo davvero impressionante: logico che Jorge Lorenzo sia piuttosto soddisfatto.
«Questa pista mi piace – commenta sereno -, sono veloce più  o meno in tutti i settori della pista e la moto va forte: non posso che essere contento di questa prima giornata di libere. Per il momento siamo in tanti molto vicini, ma poi, in gara, le differenze si acuiscono. Io, come sempre, cerco di fare più giri possibili per adattarmi alla M1 e alla pista: la Yamaha è un’ottima moto, ti permette di essere più  o meno sempre efficace su tutte le piste. Honda e Ducati sono più competitive in accelerazione e potenza massima, la Yamaha è meglio in frenata, ma si può dire che siamo più o meno tutti sullo stesso livello. Io sono

Lorenzo: sono in un ottimo momento di forma, forse il migliore della mia carriera

in un ottimo momento di forma, forse il migliore della mia carriera».

Piuttosto sereno anche Casey Stoner, rallentato all’inizio da un problema ai semi-manubri, dovuti a una nuova piastra della forcella sviluppata dalla Ducati per utilizzare semi-manubri rettilinei e più robusti in caso di caduta. A differenza del solito, Casey è partito al rallentatore, migliorando giro dopo giro, facendo segnare il suo miglior tempo al 19esimo dei 23 passaggi.
«Mi sento meglio del solito su questa pista – è la sua analisi -: abbiamo lavorato passo dopo passo e alla fine abbiamo trovato un assetto soddisfacente. Abbiamo cambiato un po’ la posizione in sella e, in generale, la moto si guida meglio, anche a centro curva. Ma rispetto all’anno scorso, il grande passo in avanti è stato fatto nel motore: ora l’erogazione è meno scorbutica e su questa pista si apprezza il miglioramento in modo particolare».

Più sorridente del solito Dani Pedrosa, quinto a oltre mezzo secondo dalla vetta.
«Abbiamo una buona base sulla quale lavorare – afferma -: rispetto all’inizio abbiamo fatto un bel passo in avanti. Questo ci permette di lavorare con più tranquillità durante le prove e stiamo migliorando anche la stabilità in rettilineo».

Dovizioso ha fatto pochi giri ma un gran lavoro sulla moto. Partito male, con un settaggio sbagliato ha concluso soddisfatto dei risultati ottenuti. Un'ottima base di partenza per affilare i dettagli in vista di domenica.
«All’inizio era difficile controllare la moto per com'era il setting. Poi abbiamo fatto cambiamenti grossi e alla fine ho fatto tre giri con le gomme dure e sono andato immediatamente forte. È importante partire subito bene per migliorare poi i dettagli per la gara...».