Le pagelle del GP di Aragon

Le pagelle del GP di Aragon
Giovanni Zamagni
9 per Marquez, la manovra del sesto giro non può essere punita; 9 per Lorenzo, ha provato la stessa tattica di Misano; 7 per Rossi, in difficoltà nel momento decisivo; 6,5 per Dovizioso, è sempre il primo dei “ducatisti” | G. Zamagni, Aragon
30 settembre 2013

Punti chiave

MARC MARQUEZ VOTO 9
Ha fatto una manovra dissennata? A me non sembra. Ha rischiato come un pazzo? Non più che in un normale sorpasso. Guida sempre oltre il limite? In apparenza sì, in realtà dimostra continuamente di avere un gran controllo della moto. E’ un pilota pericoloso? Non direi proprio. E’ vero, il bambino prodigio viaggia sempre sul filo della regolarità, ma la manovra del sesto giro non può essere punita, se non con la “scusa” della recidività. Ma questo è opinabile, mentre è certo che ha disputato un’altra gran gara.


JORGE LORENZO 9

Ha provato la stessa tattica di Misano, rifilando al primo giro un bel secondino agli inseguitori: solo per questo meriterebbe dieci in pagella. Poi ha continuato a spingere, ma nulla ha potuto contro il ritorno di Marquez e della Honda: impossibile chiedergli di più.


VALENTINO ROSSI 7

Efficace fino al warm up, più in difficoltà nel momento decisivo: esattamente il contrario di quando vinceva gare e mondiali a ripetizione. Questa volta ha finito a 12”927 da Marquez e a poco più di 11” dal compagno di squadra, mostrando buoni progressi rispetto ai GP precedenti. Ha ragione quando dice che gli manca la costanza: dopo aver realizzato il suo miglior crono al secondo giro (1’48”976), in quello successivo ha rallentato vistosamente (1’49”619). Ma ha dato la sensazione di essere complessivamente in crescita.


ALVARO BAUTISTA 7

Ancora una volta ha perso la sfida con Rossi, ma ci ha provato in tutti i modi fino all’ultimo giro, quando la lotta con Bradl gli ha tolto la possibilità dell’ultimo tentativo per salire sul podio. Misano a parte, ultimamente è sempre stato lì.


STEFAN BRADL 6,5

Si è svegliato solo nel finale: forse, se avesse attaccato prima, avrebbe anche potuto salire sul podio.


CAL CRUTCHLOW 6

Non è più il pilota della prima parte di stagione e per giustificare i suoi risultati butta lì dei sospetti sul suo motore poco competitivo: mah! La realtà è che alcuni rivali sono cresciuti – Valentino, per esempio – e lui fatica a tenere il passo.


BRADLEY SMITH 5

Prende più di un secondo al giro con la Yamaha: troppo.

 

Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso

ANDREA DOVIZIOSO 6,5
E’ sempre – e di gran lunga – il primo dei “ducatisti”: non ha nulla da rimproverarsi.


NICKY HAYDEN 5

Sicuramente è demotivato: come dargli torto?


ANDREA IANNONE 5

Non malissimo, ma ha il talento per fare meglio.


YONNY HERNANDEZ 6

Considerando che era al debutto con la difficile Ducati, non ha fatto malissimo.


DANI PEDROSA 8

Ha dato la sensazione di essere in palla e di poter vincere la corsa: purtroppo, non sapremo mai come sarebbe andata a finire. Nelle corse la sfortuna non esiste, ma Dani è veramente sfigato.


HONDA VOTO 9

Avrebbe quasi certamente fatto doppietta: si conferma la miglior moto, il punto di riferimento.


YAMAHA 8

Non è lontanissima, ma la differenza c’è: solo Lorenzo riesce a metterci una pezza.


DUCATI 4

Finché non cambia la moto, il giudizio non può cambiare. Ma nel fine settimana potrebbero arrivare novità importanti.