Kokubu (HRC): “Márquez più forte che mai”

Kokubu (HRC): “Márquez più forte che mai”
Giovanni Zamagni
Il direttore tecnico HRC fa il punto della situazione alla vigilia del mondiale: “Siamo cresciuti rispetto al 2016: c’è grande equilibrio, tutte le moto molto vicine. Marc potrebbe vincere con qualsiasi moto, Pedrosa mai così tranquillo”
23 marzo 2017

LOSAIL – Shinichi Kokubu è il direttore tecnico della HRC, responsabile dello sviluppo di tutte le moto del reparto corse della Honda, quindi MotoGP, Moto3… Da sempre, ogni volta che inizia una nuova stagione, gli avversari temono che l’HRC possa tirare fuori dal cassetto chissà quale diavoleria, anche se le moto sono praticamente le stesse di 10 giorni di fa, quelle degli ultimi test pre campionato. Kokubu fa il punto della situazione per Moto.it..

«Sicuramente siamo messi meglio rispetto al 2016, siamo più competitivi, ma ancora non siamo completamente soddisfatti: nei test, la Ducati aveva una velocità massima elevatissima, mentre noi ancora fatichiamo: questo rimane il nostro punto debole, così come l’accelerazione, anche se abbiamo fatto un passo in avanti rispetto al 2016. Diciamo, però, che in generale siamo soddisfatti delle novità introdotte (è cambiata la fasatura del quattro cilindri, ora simile a un “big bang”, NDA): ora il motore ha più potenza».


Per quanto riguarda l’elettronica, punto debole del 2016, a che livello siete?

«Anche sotto questo aspetto siamo messi meglio rispetto all’anno scorso: si può dire che siamo a livello dei principali rivali. In generale, si può dire che nel 2017 c’è più competitività e la differenza fra le varie moto è molto ridotta, sicuramente anche per via del software unico e delle le gomme Michelin per tutti».


A proposito di Michelin, quest’anno le moto sono state riviste anche per adattarle meglio alle gomme?

«No, le moto non sono state progettate appositamente per questo. Diciamo che adesso conosciamo meglio le gomme, abbiamo una messa a punto più centrata per le Michelin. Ma non è stato necessario costruire una moto per le Michelin, è sufficiente lavorare sul “set up”».


Come vedi Márquez, è in forma come l’anno scorso?

«Anche se può sembrare impossibile, lo vedo ancora più forte delle stagioni passate: adesso crede di più in se stesso».
 


Si può dire che nel 2016 il mondiale l’ha vinto più il pilota che la moto?

«Sicuramente Marc ha un grandissimo potenziale, può essere veloce con qualsiasi moto, ma si vince sempre per una serie di combinazioni».


E Pedrosa?

«Dani è molto più rilassato sotto tutti gli aspetti, la moto gli piace molto di più dell’anno scorso. Pedrosa è un ottimo pilota ed è importantissimo per lo sviluppo della RC213V».


L’ingegnere Giulio Bernardelle sostiene che è Pedrosa il pilota più importante per lo sviluppo della Honda: è d’accordo?

«Sicuramente Dani dà indicazioni importanti, ma noi raccogliamo dati da tutti i nostri piloti, sia da Márquez sia da Crutchlow. Gli ingegneri ascoltano tutti: sicuramente Pedrosa è molto preciso nelle sue valutazioni».


Che moto ha Crutchlow?

«Molto simile alle ufficiali, diciamo che ha il potenziale per vincere. Teniamo molto in considerazione Cal, anche perché lui è l’unico nostro pilota che ha guidato altre moto (Yamaha e Ducati, NDA)».


Lorenzo può vincere con la Ducati?

«Ducati ha un grande potenziale e Lorenzo è un ottimo pilota: vedremo…».


Parliamo di appendici aerodinamiche: durante i test si sono viste varie soluzioni...

«E’ una delle parti ancora in sviluppo, stiamo valutando il potenziale».


Ma servono, non servono? I piloti sono discordanti, e in Ducati dicono di aver perso molto con la proibizione delle alette.

«Credo che molto dipenda dallo stile di guida del pilota, oltre che da tanti altri fattori. Per quanto riguarda la Ducati, non sono così convinto che abbia perso così tanto: ci sono lati positivi e negativi».


Stefan Pierer, numero uno della KTM, attacca in continuazione la Honda, accusandola di essere anti sportiva e altro; cosa rispondi?

«Io sono un ingegnere, penso solo al mio lavoro».

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