GP del Giappone. Dammi un cinque!

GP del Giappone. Dammi un cinque!
Giovanni Zamagni
Cinque episodi che rendono indimenticabile il GP del Giappone: eccoli in ordine crescente | G. Zamagni, Motegi
16 ottobre 2012

Punti chiave

 

CINQUE: L’ATTACCO DI DENNY KENT

Non ci ha pensato un attimo, anche se in testa alla gara c’era il compagno di squadra Sandro Cortese che, vincendo la corsa, avrebbe anche conquistato matematicamente il titolo: a tre curve dal traguardo, Danny Kent ha affondato la staccata ed è passato con estrema correttezza. Alla faccia dei giochi di squadra della F.1 (ma anche delle moto in generale): Kent ha visto la possibilità di salire per la prima volta sul gradino più alto del podio e non ha chiuso il gas. Cortese l’ha presa male, era avvelenato come un cobra, ma lui stesso non aveva avuto timore a prendere a sportellate Kent in Francia: bravo Denny, che si è pure preso i complimenti di Casey Stoner via twitter.


QUATTRO: ALESSANDRO TONUCCI

Alla fine era stordito, incredulo di fronte al primo podio iridato, ma in gara Alessandro Tonucci è stato lucido e aggressivo, ha attaccato e si è difeso nei momenti giusti per tutta la gara, come se fosse la centesima e non la prima volta che lottava per il podio (e la vittoria). Bravo Alessandro: dopo un 2011 difficilissimo, dopo essersi ritrovato al suo fianco un pilota velocissimo come Romano Fenati, non si è dato per vinto e ha continuato a lavorare, a crederci in silenzio, fino a cogliere un risultato davvero prestigioso.


TRE: DOVIZIOSO SU BRADL

Partito con il freno a mano tirato per i problemi ai… freni, Andrea Dovizioso ha impiegato troppo tempo a prendere un buon ritmo. Poi, però, quando è riuscito a cambiare passo ha cominciato a ricucire lo strappo con quelli davanti e al decimo giro ha passato Stefan Bradl, conquistando la decima posizione: da osservare attentamente la preparazione in rettilineo, come Andrea affianca Stefan per poi infilarlo nel cambio di direzione. Facile da scrivere, farlo è un’altra cosa.


DUE: IL PRIMO GIRO DI MARC MARQUEZ


Al via ha commesso un errore da principiante, non assicurandosi che la prima marcia fosse inserita: così, quando si è spento il semaforo rossi, è rimasto al “palo”, facendo temere il peggio, perché, in questi casi, è un attimo essere centrati in pieno da chi parte dalle ultime file. Fortunatamente non è accaduto, Marquez è riuscito a ripartire, ma alla prima curva era terz’ultimo. Alla fine del primo giro era già nono (21 posizioni recuperate!) a 1”913 dal primo: pazzesco. La sua moto è nettamente la più veloce, ma Marc è nettamente il più bravo.


UNO: 22ESIMO GIRO MOTOGP


Staccando una ventina di metri in ritardo, Cal Crutchlow infila Alvaro Bautista e conquista momentaneamente il terzo posto, ma arrivati al tornantino lo spagnolo torna sul podio, con una manovra spettacolare e difficile. I due terminano il giro affiancati, ma quando ci si prepara per un ultimo passaggio (il 24esimo) tiratissimo, Crutchlow è costretto ad arrendersi per aver finito la benzina. Fine dei sogni.

 

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