Euforia Ducati: "E' la moto giusta!"

Euforia Ducati: "E' la moto giusta!"
Giovanni Zamagni
Dall’Igna, Dovizioso, Iannone, tutti d’accordo: la nuova GP15 sembra essere partita nel modo migliore. Anzi, il riscontro è addirittura superiore alle aspettative. “Obiettivo: più competitivi della 14.3 a fine test” | G. Zamagni, Sepang
23 febbraio 2015

SEPANG – Euforia. Andrea Dovizioso: «Sono molto, molto contento: nel giro di uscita ho avuto subito le sensazioni che mi aspettavo». Andrea Iannone: «Sono molto contento, ho avuto immediatamente un buon feeling». Gigi Dall’Igna: «Sono soddisfatto anch’io». Conoscendo la serietà – e l’esperienza - dei personaggi, le premesse sono davvero superiori alle aspettative: il debutto della nuova GP15 non poteva andare meglio di così. Per una volta, più del cronometro contano le sensazioni e fa davvero specie vedere Dovizioso, solitamente molto pacato, esprimersi così.


«Il nostro obiettivo primario – si esalta il Dovi – era far girare la moto: ce l’abbiamo fatta! E’ chiaro che siamo solo all’inizio, anche perché oggi, per diversi motivi, abbiamo provato poco, rispetto alla 14.3 non eravamo a posto in frenata, ma adesso possiamo lavorare in un modo che io giudico più “normale”, più vicino a quello che fanno gli altri piloti. Subito, nel giro di uscita, ho sentito la differenza, la si nota anche andando piano». Viene da dire: calma. E da ribattere: cosa succederà quando si andrà più forte? Andrea, sotto questo aspetto, non ha dubbi. «La prima volta che sono salito sulla Ducati a fine 2012, ho capito subito che la moto non girava: era un limite talmente grande che emergeva anche andando piano. Oggi è successo esattamente l’opposto: addirittura, mi sono ritrovato sul cordolo interno, come è normale che sia. Sono ancora più convinto che era quello l’inconveniente più grande, anche se adesso dovremo affrontare altre problematiche: nell’ultima parte di frenata non eravamo efficaci. Bisogna trovare un bilanciamento differente, cercando di non perdere i vantaggi che avevamo con la GP14.3: con la GP15, comunque, si faticherà di meno, perché, finalmente, abbiamo trovato la strada che inseguivamo da due anni. E’ chiaro che non possiamo sapere adesso dove si potrà arrivare, ma abbiamo una buona base di partenza, che ci permetterà di lavorare nel modo più adeguato: sinceramente, non potevo sperare niente di meglio».

 

LA CONFERMA DI DALL’IGNA

Adesso, nei prossimi giorni, i piloti si concentreranno soprattutto sulla GP15, con forse qualche piccola comparativa con la 14.3, ma la strada sembra segnata.

«Abbiamo percorso 90 km con Dovizioso e 150 km con Iannone – sottolinea il direttore generale di Ducati Corse -: siamo solo all’inizio. Sono però abbastanza fiducioso di arrivare all’ultimo giorno di test con un compromesso ciclistico migliore rispetto a quello della GP14.3: se ci riuscissimo, sarebbe davvero molto positivo. Non so se faremo un tempo migliore (Iannone aveva chiuso al terzo posto con un ottimo 1’59”338, NDA), perché l’obiettivo del test è sviluppare la ciclistica e, di conseguenza, ci teniamo un po’ di margine di motore per non avere problemi meccanici, ma l’obiettivo è raggiungere una messa a punto ciclistica migliore di quella precedente». Dall’Igna, però, non esclude un possibile utilizzo della 14.3. «Non do niente per scontato – spiega -, dipenderà dai problemi che emergeranno da qui al Qatar: spetterà ai piloti la decisione se utilizzare o no la GP15, sono liberi di scartare le soluzioni tecniche che non ritengono competitive. Io ho sempre fatto così, dai tempi della 125 in avanti: prima di introdurre una novità, voglio essere certo che sia migliorativa rispetto alla vecchia, anche se l’obiettivo, ovviamente, è debuttare con due GP15». Come Dovizioso, Dall’Igna evidenzia i problemi emersi in staccata. «Sapevamo che avremmo potuto peggiorare rispetto alla 14.3, ma mi aspettavo qualcosa di meglio sotto questo aspetto: c’è molto da lavorare sull’assetto. E’ comunque ragionevole pensare che finiremo Sepang2 con un compromesso migliore della GP14.3: è una previsione, non è detto che ci riusciremo».
 


IANNONE: «TANTA MANEGGEVOLEZZA»

Per raggiungere questo traguardo, i due piloti porteranno avanti programmi leggermente differenti («c’è tanto da provare»), per poi arrivare a una soluzione comune a fine test. Per il momento, anche Iannone si gode un inizio davvero incoraggiante. «Rispetto alla 14.3, la GP15 – sono le sensazioni di Andrea – è molto più rapida nei cambi di direzione. Complessivamente, sembra più facile da guidare, meno faticosa: è piuttosto differente dall’altra, va trovato l’assetto giusto, va migliorata in frenata. Le mie aspettative erano alte: posso dire che sono state rispettate». Se il buon giorno si vede dal mattino…