Aleix Espargaro: "La moto va, ma bisogna guidarla"

Aleix Espargaro: "La moto va, ma bisogna guidarla"
Giovanni Zamagni
Il pilota spagnolo sempre più protagonista: "Sembra un sogno, ma è la realtà. E stiamo migliorando anche sulla distanza" | G. Zamagni, Sepang
27 febbraio 2014

Punti chiave

SEPANG – Quasi sempre davanti a tutti, con la sua Yamaha “Open”: praticamente un trionfo, anche se nel finale Daniel Pedrosa gli ha tolto la soddisfazione della prima posizione. Non cambia il giudizio: Aleix è stato straordinario, come conferma l’1”6 rifilato a Colin Edwards a parità di moto.


Aleix, tutti dicono che la Yamaha “Open” va fortissimo; io dico che è Aleix Espargaro ad andare fortissimo…
«E’ facile dire che la Yamaha va forte ed è ovvio che è una buona moto: se non lo fosse, nemmeno “Superman” starebbe lì davanti! Ma l’altro giorno Hayden mi ha detto una cosa: “la tua M1 va molto bene, ma non si guida da sola!” E’ vero, sono in un buon momento e anche la squadra sta facendo un ottimo lavoro: ogni giorno proviamo cose nuove e ogni giorno miglioriamo».


Sul giro singolo abbiamo capito che il pacchetto Espargaro-Yamaha va fortissimo; com’è la situazione sulla distanza?
«Rispetto all’altro test abbiamo fatto un passo in avanti anche sotto questo aspetto e oggi, nell’ultima uscita, ho provato un software completamente nuovo della Marelli: la M1 è migliorata decisamente, tanto che ho abbassato il mio tempo nonostante la pista fosse più scivolosa in alcuni punti. Con il software precedente, quando la moto scivolava era difficile da gestire, si muoveva tanto dopo un po’ di giri, mentre adesso è molto più facile, si controlla bene, non dà più il “colpo” che dava prima: per questo sono fiducioso e non vedo l’ora domani di fare una simulazione per verificare il comportamento sulla distanza».


Inizi a sognare?
«Sì dai: è dall’altro test che vivo come un sogno, perché per me è qualcosa di spettacolare stare davanti in MotoGP. Ma non è un sogno, perché siamo sempre lì: nel primo test davanti, ieri secondo, oggi primo dalle 10.30 fino all’ultima mezz’ora… E’ sicuro che in gara sarà più difficile, ma abbiamo fatto un bel passo in avanti».

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