MotoGP 2020. GP di Aragon. Ducati. Tardozzi: “Ognuno fa il suo mestiere”. Ciabatti: “Cosa avremmo dovuto fare?”

MotoGP 2020. GP di Aragon. Ducati. Tardozzi: “Ognuno fa il suo mestiere”. Ciabatti: “Cosa avremmo dovuto fare?”
Giovanni Zamagni
A Sky parlano il team manager e il direttore sportivo di Ducati Corse, difendendo, naturalmente, l’operato del box. Paolo: “Andrea non si aspettava che Danilo lo seguisse anche con la seconda gomma, ma non voleva essere tirato da nessuno. Dovi ha tutto il supporto di Ducati per vincere il mondiale”
17 ottobre 2020

Cosa hanno detto i responsabili della Ducati? Il team manager Davide Tardozzi e il direttore sportivo Paolo Ciabatti hanno parlato a Sky.


Ecco cosa hanno detto, iniziando da Tardozzi, che parla a caldo, appena è successo l’episodio, senza quindi aver sentito la versione dei due piloti.
“Non c’era nessuna strategia tra Dovizioso e Petrucci. Con la seconda gomma, Danilo si è trovato casualmente dietro ad Andrea ed è stato più veloce: ognuno fa il suo mestiere. Dovi è arrabbiato perché non è entrato in Q2, non credo fosse arrabbiato con Danilo. Miller è sempre molto veloce nel giro secco, ha fatto il suo, superando Dovizioso per pochi centesimi. E andrea non vuole essere aiutato”.

 

Poi, qualche ora dopo, parla Ciabatti.

“In questi casi non esistono ordini di scuderia e mi sorprende anche aver sentito dire che avremmo dovuto dare non so quale ordine a Miller. Lui stava girando da solo: cosa avremmo dovuto dirgli, di andare più piano o di rimanere nel box? E’ chiaro che Andrea ci è rimasto male e lo ha espresso: non si aspettava che Danilo, che era più lento, si mettesse dietro, sapendo che quando sei in scia puoi fare meglio di chi sta davanti. Infatti Danilo ha fatto il primo tempo e Andrea il secondo, poi è arrivato Miller ha rubato, naturalmente tra virgolette, il posto ad Andrea. Non è vero che Andrea non ha il nostro supporto: lui non voleva essere tirato da nessuno, semplicemente non si aspettava che nel secondo tentativo, Danilo gli stesse dietro, prendendo un piccolo vantaggio. Petrucci non era più veloce, cosa lo mandavano davanti a fare? Dovi non è arrabbiato con la Ducati e noi gli stiamo dando tutto il supporto possibile, perché il mondiale lo vogliamo vincere anche noi e ci possiamo riuscire solo con Andrea. Per quanto riguarda le gare, abbiamo sempre detto che i nostri piloti non si devono ostacolare, non deve succedere quanto accaduto tra Dovizioso e Iannone in Argentina nel 2016 (Iannone abbatté Dovizioso nel tentativo di superarlo all’ultima curva, NDA). E’ chiaro che nelle ultime gare bisognerà fare un ragionamento in base alla classifica, ma adesso è difficile. Quello che chiediamo ai piloti è questo. Andrea e Danilo si frequentano, si allenano insieme, vengono ai GP in aero insieme, si frequentano molto. E’ venuta fuori una delle caratteristiche dei piloti: l’egoismo. Non è così semplice fare strategia: mi dispiace moltissimo quello che è successo. Speriamo che Andrea faccia una buona partenza, ha le possibilità di fare una grande gara. Danilo avrebbe forse dovuto avere un pochino più di attenzione verso Andrea che si sta giocando il mondiale, ma quando sei in moto e cerchi di andare forte, non puoi fare certi ragionamenti. Andrea non voleva essere tirato da nessuno, ma solo girare da solo”.