Ducati, inizio incoraggiante

Ducati, inizio incoraggiante
Giovanni Zamagni
Sia Danilo Petrucci (3°) sia Andrea Dovizioso (4°) hanno messo in mostra velocità e costanza. Danilo, caduto senza conseguenze, è ottimista: “Credo che ci possiamo giocare il podio anche qui”. Più prudente Andrea: “lo so che sono ripetitivo, ma è solo venerdì…”.
28 giugno 2019

ASSEN - L’inizio è incoraggiante, anche se, come dice Andrea Dovizioso, è solo venerdì ed è quindi inutile esaltarsi più di tanto. Ma la velocità c’è e sia Danilo Petrucci (3°) sia Dovi (4°) hanno mostrato una buona costanza, entrambi sfruttando qualche novità: per Petrucci una nuova messa a punto; per Dovizioso un telaio inedito, provato nei test di Barcellona. L’aspetto negativo è stata una caduta piuttosto violenta di Petrucci, fortunatamente senza conseguenze.

“Sì, sono caduto forte in una delle curve che mi piacciono di più di tutto il mondiale. Avevo avuto un problema tecnico ed ero rientrato ai box e quando sono rientrato in pista forse la gomma non era bene in temperatura, o forse eravamo troppo aggressivi nel freno motore. Fatto sta che sono scivolato in 4 marcia a 220 km/h: la moto mi ha lanciato in aria e sono caduto violentemente sull’asfalto, fortunatamente senza conseguenze. L’aspetto positivo è che sono riuscito a tornare velocemente in pista con la seconda moto e sono stato subito veloce”.

Merito anche di qualche novità tecnica?

“Nei test di Barcellona abbiamo trovato qualcosa nel bilanciamento della moto che sembra funzionare bene anche qui. Adesso sembra che riusciamo a far girare meglio la moto, abbiamo fatto un passo in avanti nel nostro punto debole. E’ vero che qui non ci sono curve particolarmente ostiche sotto questo aspetto, ma credo sia stato fatto un passo in avanti. Abbiamo perso qualcosa in frenata e in stabilità, ma nel complesso, i punti positivi sono superiori a quelli negativi. Credo che ci si possa giocare il podio anche qui”.

Sono anni che la Ducati ha questo problema a far girare la moto; come siete arrivati a questo nuovo assetto?

“Per certi versi, si può dire che stiamo andando nella direzione utilizzata da Lorenzo nel 2018, anche se le moto sono differenti: abbiamo visto che anche perdendo qualcosa in frenata, si può guadagnare tenendo una migliore percorrenza. Credo che possa funzionare anche in altre piste. Stiamo provando anche a lavorare sull’ergonomia, proviamo in tutti i settori”.

Sei sorpreso in positivo della vostra velocità?

“Non più di tanto. E’ vero che qui la Ducati ha vinto una sola volta (nel 2008 con Stoner, NDA), ma nelle ultime due stagioni è sempre stata competitiva: io credo che questa pista non sia così svantaggiosa per noi. Forse ci sono altre moto più veloci, ma siamo lì”.

Andrea Dovizioso, invece, ha promosso definitivamente il nuovo telaio, quello con il rinforzo in carbonio nella parte vicina all’attacco del forcellone: oggi nel box aveva una moto con questa configurazione e una con il telaio “standard”; domani ne avrà due con quello evoluzione.

“La moto è migliorata in entrata di curva, diciamo nell’ultima parte della frenata e nella prima quando lasci i freni”.

E’ la risposta che ti aspettavi?

“No, non è la soluzione definitiva, ma avere comunque materiale nuovo a stagione in corso è comunque un bel risultato, si può provare a migliorare. E’ chiaro che non si possono avere delle grandi differenze, si parla di rifiniture, ma è questo che dobbiamo fare. Diciamo, però, che è stato fatto un passo in avanti in una direzione differente rispetto al passato e questa soluzione ti fa capire meglio alcuni aspetti”.

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