DopoGP con Nico e Zam. Speciale test di Thailandia 2018

La nostra analisi sui test fondamentali di Buriram. Honda già pronta e Márquez impressionante sul passo, Ducati vicina, anche se Lorenzo va in confusione. Bene anche Suzuki (con Rins), ancora molti dubbi su Yamaha, in ritardo Aprilia e KTM
19 febbraio 2018

Per cominciare, l’ingegner Bernardelle ci illustra dove sta andando l’aerodinamica della MotoGP: un tema molto vivace in questa serie di test, con tutti i box frenetici nel testare tante nuove soluzioni. E vi anticipiamo che il 6 marzo, dopo le tre giornate di prove in Qatar, il nostro DopoGP sarà dedicato soprattutto alle novità tecniche di ogni moto: aerodinamica e anche telai, motori, dettagli per affrontare la nuova stagione MotoGP 2018. Un quadro completo come non si è mai visto.


Perché Marc e Dani hanno provato un forcellone in carbonio? Cosa cercavano? E dove cambia il nuovo telaio Ducati visto in Thailandia? Zam ci porta nel box rosso: l’ottimismo di Dovizioso, che ha lavorato con metodo e velocità, contro i dubbi di Jorge Lorenzo che era stato il più veloce a Sepang e qui ha faticato, mentre Miller, Petrucci e persino Rabat filavano veloci. In Casa Yamaha i punti interrogativi aumentano invece di risolversi: Rossi non è così pessimista, ma il ritardo nell’elettronica della M1 emerge tutte le volte che i pneumatici (come qui a Buriram dove Michelin non aveva mai girato) non sono l’ideale. E se Zarco va fortissimo, Viñales va in crisi.


Infine un’occhiata in Suzuki, dove Alex Rins si sta dimostrando un talento mentre il nostro Iannone continua a stentare; la moto progredisce e Andrea no. Difficile da giudicare la tre giorni di KTM senza il suo pilota di punta, e appare purtroppo in ritardo l’Aprilia: Bernardelle ce ne spiega le ragioni.


Prossimi test ufficiali: Qatar 1-3 marzo, poi la prima gara domenica 18 marzo. Cosa dobbiamo aspettarci.
La nostra puntata speciale sulla tecnica: cosa vogliamo scoprire.

 

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