L'analisi tecnica del GP di Catalunya

L'analisi tecnica del GP di Catalunya
  • di Max Temporali
Marquez, il nuovo Valentino Rossi; Iannone, in Moto2, dovrebbe imparare a gestire con più professionalità il rapporto coi box. Lorenzo vince senza “impiccarsi” col passo e la Ducati perde velocità dal 17° giro | M. Temporali, Montmelò
  • di Max Temporali
5 luglio 2010

Punti chiave


ANALISI 125


Tenete d’occhio Marc Marquez, il nuovo Valentino Rossi. E’ circondato da persone “sane”, come la sua famiglia ed Emilio Alzamora, suo manager. Rispetto all’anno scorso guida una moto competitiva come la Derbi. Quest’anno non gli sfuggirà il titolo mondiale. Professionale, freddo, talentuoso, la sua strategia di gara è quella di tirare fin dal via e mettere in difficoltà chi vuole tenere il suo passo e rende così la 125 esasperata come la MotoGP, cioè fin dalla partenza. Chi perde mezzo secondo allo spegnersi del semaforo, non lo recupera più.

Con Marc davanti, anche Smith, Terol ed Espargarò sono scesi col passo del 50”, un ritmo che, in prova, da soli, non avevano. Marquez ha siglato 14 volte quel tempo nella fase calda della gara (su 22 giri), con 3 decimi di tolleranza tra il migliore e il peggiore tempo. Terol si sta definendo un pilota “succhiascie”, l’unico modo che gli può permettere di vincere contro Marquez; Espargarò sta dimostrando un certo nervosismo, e lo dimostrano gli sbagli in prova e la l’altalenanza del ritmo in gara. Smith sembra tornato fiducioso nei propri mezzi, ma non parrebbe ancora pronto per combattere con Marquez. Al quarto posto, Cortese, con la stessa Derbi che ha vinto la gara, ha preso oltre 45 secondi di distacco, che significano più di 2 secondi al giro… Vergognoso.


ANALISI MOTO2


Iannone è il protagonista buono e cattivo di Barcellona. Ha impostato un ritmo fra il 47” alto e il 48” basso, che gli ha consentito di guadagnare fino a 2 secondi e mezzo su Takahashi. E fino a qui, grandioso. Il sorpasso effettuato nei primi giri ai danni dello stesso giapponese, in prossimità di bandiere gialle, ha rovinato tutto. Dai box, la segnalazione di perdere una posizione, come vuole il regolamento. Non l’ha fatto, quindi penalità più severa: ride through. Al di là del fatto che le bandiere, soprattutto in Moto2, dove i piloti sono 42 e il ritmo è uguale per tutti, sono più difficilmente visibili, c’è da considerare l’aspetto chiarificatore del mancato rispetto delle segnalazioni dei box dichiarato dallo stesso Andrea al quale “non sembrava corretta la penalità inflittagli” e non ha rispettato le istruzioni dei suoi uomini.

Qui vengo al dunque: un pilota in gara non può sapere, e quindi decidere, su quegli aspetti che non sono sotto al suo controllo; deve fidarsi e affidarsi alle segnalazioni della squadra. Sarebbe da spedire a fare scuola nell’Endurance per un corso di convivenza e fiducia, poiché la gara vive costantemente di rapporti col muretto dei box. Vero quindi che la penalità è discutibile, ma, prima di stravolgere il sistema della segnalazione delle bandiere gialle, i piloti dovrebbero: 1) imparare a conoscere le regole e le penalità di questo sport (soprattutto i giovani); 2) fidarsi dei suggerimenti dei propri uomini al muretto. Questo episodio da la misura della presunzione di Andrea, ma, per vincere i mondiali, ahi lui, non basta la manetta, occorre anche intelligenza e umiltà.

Per quanto riguarda i numerosi incidenti, due penso siano le responsabilità: 1) lo scarso gap tecnico fra una moto e l’altra, che costringe i piloti a lottare sul filo del millesimo di secondo (la 250 era una moto più difficile e faceva più selezione); 2) il numero elevato dei piloti in gara. Mi ricorda la Supersport fine anni ’90, dove l’agonismo era così esasperato che più di uno ci ha lasciato le penne.


ANALISI MOTOGP


Lorenzo ha dato l’idea di giocare con Dovizioso: l’ha tirato fino a un ritmo che non era il suo fino a che si è buttato per terra. Sembra un po’ di vedere il caro vecchio Rossi, che sa leggere gara e avversari alla perfezione e si prende la libertà di fare ciò che gli pare. 16 giri martellati in 43”, con uno scarto di 5-6 decimi, che non sono pochi. Dimostra che Lorenzo non era così sotto pressione come si potesse immaginare, lui che, quando occorre, spara dei tempi uguali al centesimo.

Pedrosa è stato sfortunato in partenza: sullo scollinamento in fondo al lungo rettilineo gli si sono aperte le pastiglie dopo una violenta sbacchettata e non trovando la presa del freno è stato costretto a un lungo. Un conto è passare su quel dosso in sesta piena, con l’avantreno che si alleggerisce appena, altra cosa è infilarlo con una marcia bassa, in piena accelerazione. Per di più con un pilota peso piuma tipo Dani. De Puniet, per quella sua guida così aggressiva e la messa a punto mai precisa, è stato costretto a partire con una gomma extra dura (unico insieme a Kallio e Yoshikawa), onde evitare di distruggere anzi tempo il gommone; tendenzialmente è meglio montare ciò che usano i tuoi avversari, ma questo è il prezzo da pagare di uno stile di guida “originale”.

Punto di domanda per la Ducati: dal 17° giro ha perso velocità di punta, dopo aver comunque dimostrato di non tenere la scia della Honda di Pedrosa. Da quel passaggio, è sfilato sul rettilineo tra i 312, 314, 317 km/h, sempre in scia. La Honda dello spagnolo è sempre stata in media fra i 323 e 325 all’ora. Persino la Yamaha di Lorenzo, senza l’ausilio di alcuna scia, era più veloce della Ducati: 318-320 km/h, per tutta la gara. Che la Ducati abbia incontrato la necessità di contenere i consumi e la centralina sia intervenuta di conseguenza ??

MotoGP


1 25 99 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha 163,5 43'22.805
2 20 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 163,2 +4.754
3 16 27 Casey STONER AUS Ducati Team Ducati 163,1 +4.956
4 13 14 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda 162,3 +18.057
5 11 19 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 162,1 +21.361
6 10 11 Ben SPIES USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 162,1 +21.503
7 9 65 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 161,9 +24.181
8 8 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 161,7 +27.941
9 7 33 Marco MELANDRI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 161,7 +28.046
10 6 40 Hector BARBERA SPA Paginas Amarillas Aspar Ducati 161,4 +32.439
11 5 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 161,1 +38.406
12 4 36 Mika KALLIO FIN Pramac Racing Team Ducati 159,9 +58.257
13 3 64 Kousuke AKIYOSHI JPN Interwetten Honda MotoGP Honda 159,2 +1'09.348
14 2 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 157,8 +1'32.402
15 1 8 Wataru YOSHIKAWA JPN Fiat Yamaha Team Yamaha 157,7 +1'35.237
Not Classified
58 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 162,6 12 Giri
41 Aleix ESPARGARO SPA Pramac Racing Team Ducati 160,7 20 Giri


Moto2

1 25 72 Yuki TAKAHASHI JPN Tech 3 Racing Tech 3 156,4 41'42.451
2 20 12 Thomas LUTHI SWI Interwetten Moriwaki Moto2 Moriwaki 156,1 +5.037
3 16 60 Julian SIMON SPA Mapfre Aspar Team Suter 156,1 +5.200
4 13 17 Karel ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing FTR 156,0 +6.706
5 11 24 Toni ELIAS SPA Gresini Racing Moto2 Moriwaki 155,9 +7.369
6 10 3 Simone CORSI ITA JIR Moto2 Motobi 155,9 +7.414
7 9 9 Kenny NOYES USA Jack & Jones by A.Banderas Promoharris 155,3 +17.010
8 8 10 Fonsi NIETO SPA Holiday Gym G22 Moriwaki 155,1 +20.555
9 7 8 Anthony WEST AUS MZ Racing Team MZ-RE Honda 155,1 +21.001
10 6 15 Alex DE ANGELIS RSM RSM Team Scot Force GP210 155,1 +21.369
11 5 2 Gabor TALMACSI HUN Fimmco Speed Up Speed Up 155,0 +22.213
12 4 68 Yonny HERNANDEZ COL Blusens-STX BQR-Moto2 155,0 +23.024
13 3 29 Andrea IANNONE ITA Fimmco Speed Up Speed Up 154,8 +25.297
14 2 16 Jules CLUZEL FRA Forward Racing Suter 154,8 +26.674
15 1 11 Yusuke TESHIMA JPN JIR Moto2 Motobi 154,7 +26.796
16 35 Raffaele DE ROSA ITA Tech 3 Racing Tech 3 154,7 +27.441
17 41 Arne TODE GER Racing Team Germany Suter 154,7 +27.674
18 61 Vladimir IVANOV UKR Gresini Racing Moto2 Moriwaki 154,2 +35.193
19 18 Jordi TORRES SPA MR Griful Promoharris 154,1 +37.424
20 53 Valentin DEBISE FRA WTR San Marino Team ADV 153,9 +41.504


125


1 25 93 Marc MARQUEZ SPA Red Bull Ajo Motorsport Derbi 153,0 40'46.315
2 20 38 Bradley SMITH GBR Bancaja Aspar Team Aprilia 152,7 +4.638
3 16 44 Pol ESPARGARO SPA Tuenti Racing Derbi 152,7 +4.996
4 13 11 Sandro CORTESE GER Avant Mitsubishi Ajo Derbi 150,3 +45.366
5 11 7 Efren VAZQUEZ SPA Tuenti Racing Derbi 150,2 +45.433
6 10 71 Tomoyoshi KOYAMA JPN Racing Team Germany Aprilia 150,0 +49.685
7 9 35 Randy KRUMMENACHER SWI Stipa-Molenaar Racing GP Aprilia 150,0 +49.735
8 8 14 Johann ZARCO FRA WTR San Marino Team Aprilia 150,0 +49.743
9 7 94 Jonas FOLGER GER Ongetta Team Aprilia 150,0 +49.775
10 6 99 Danny WEBB GBR Andalucia Cajasol Aprilia 149,8 +53.115
11 5 26 Adrian MARTIN SPA Aeroport de Castello - Ajo Aprilia 149,5 +58.669
12 4 15 Simone GROTZKYJ ITA Fontana Racing Aprilia 149,4 +58.800
13 3 23 Alberto MONCAYO SPA Andalucia Cajasol Aprilia 149,3 +1'02.050
14 2 78 Marcel SCHROTTER GER Interwetten Honda 125 Honda 148,5 +1'15.497
15 1 63 Zulfahmi KHAIRUDDIN MAL AirAsia - Sepang Int. Circuit Aprilia 148,4 +1'16.029
16 84 Jakub KORNFEIL CZE Racing Team Germany Aprilia 147,8 +1'26.441
17 69 Louis ROSSI FRA CBC Corse Aprilia 147,4 +1'33.613
18 87 Luca MARCONI ITA Ongetta Team Aprilia 147,2 +1'36.186
19 58 Joan PERELLO SPA SAG Castrol Honda 147,2 +1'36.223
20 60 Michael VAN DER MARK NED Lambretta Reparto Corse Lambretta 147,2 +1'36.340