Ducati Multistrada 1200 S vs Yamaha XT1200Z Super Ténéré

Ducati Multistrada 1200 S vs Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Il diavolo e l'acqua santa. Abbiamo messo a confronto due maxi enduro assai diverse tra loro. Una superbike da viaggio la prima, una avventurosa tourer la seconda. Ecco come vanno due grandi protagoniste del 2010
2 dicembre 2010


Il diavolo e l'acqua santa


Ducati Multistrada 1200 S e Yamaha XT1200Z Super Ténéré, Italia contro Giappone nello stesso segmento di mercato (quello delle maxi enduro) interpretato però in maniera decisamente differente. Se non diametralmente opposta.
Sport e adrenalina pura da una parte versus comfort e massima docilità dall'altra, al punto che compararle rischia di diventare un'impresa ardua. Perché farlo allora?
Per due semplici ragioni. Prima di tutto perché sono state le novità più importanti di questo 2010 che volge al termine.
E in secondo luogo perché molti di voi, dopo avere letto i viaggi di Giovanni Zamagni in sella alla due endurone (vedi il box in alto a sinistra), ci hanno chiesto quale fosse la migliore.
Vi diciamo subito che non esiste un verdetto univoco, e non per il timore di schierarci per l'una o per l'altra Marca. Ma, più semplicemente, per il fatto che sono due prodotti troppo diversi tra loro, che puntano a clientele agli antipodi.
Il diavolo e l'acqua santa, appunto. Il primo - la Ducati - strizza l'occhio allo sportivo che si è stufato di fare strada con la solita superbike spezza polsi; la seconda -  la Yamaha - coccola il turista grazie a una dotazione completa e a un comfort a 5 stelle.

Estetica


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
Sgraziata. E' questa la prima sensazione che provoca la Multi nell'osservatore. Le sue forme si accompagnano però a una grinta che non si era mai vista tra le maxi enduro (classificazione che in vero sta alquanto stretta alla nuova 1200 bolognese). Colpiscono subito il becco anteriore, meglio se in carbonio, che fa respirare il bicilindrico desmodromico da 150 cavalli, e la compattezza generale, davvero unica per una moto di 1.200 centimetri cubi.
☻☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Opulenta. Ha tutto quello che serve per viaggiare (ma, già che ci siamo, avremmo preferito trovare le manopole riscaldate nella dotazione di serie). Le forme sono abbondanti, ma dal vivo e in particolare nella colorazione blu della nostra prova, la Super Ténéré è bella e aggressiva. Una dakariana dei nostri tempi, progettata per coprire grandi distanze su strada.

Finiture complessive


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
La Ducati ha fatto un grande sforzo sulla Multistrada per migliorare la qualità e renderla consona a un prodotto elitario. L'unica pecca riscontrata, ma non su tutti i modelli provati, è data dall'imperfetta tenuta delle borse laterali, soggette a infiltrazioni d'acqua. Il problema, ci dicono in Ducati, è stato risolto.
☻☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Le finture sono molto buone, al pari della verniciatura e della componentistica. Sottotono appare soltanto la finitura superficiale del forcellone che ospita la trasmissione finale ad albero.


Ergonomia e comfort


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
La Multi è davvero piccola, stretta tra le gambe come una monocilindrica e leggera come una 600 sportiva. L’abitabilità è comunque buona, la triangolatura sella/manubrio/pedane è corretta e anche il passeggero trova un’ottima sistemazione. Solo la leva del cavalletto centrale disturba i piloti dalle zampe lunghe, quando si guida sportivamente in “punta di piede”.
☻☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
La XT1200Z Super Ténéré coccola pilota e passeggero con mille attenzioni, a partire dall’ergonomia.
La sella è regolabile in altezza su due posizioni (845 o 870 mm), al pari del parabrezza (che per essere alzato o abbassato richiede però l’uso degli attrezzi), e permette di poggiare agevolmente i piedi a terra anche a chi non supera il metro e settantacinque in virtù del contenuto ingombro trasversale. Il manubrio ha una posizione rialzata che consente di guidare col busto eretto e, cosa quanto mai gradita in fuoristrada, rende agevole la guida in piedi sulle pedane (rivestite di una gomma che si può togliere in presenza di fango e fondi sdrucciolevoli).

Strumentazione


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
Sotto gli occhi abbiamo la strumentazione LCD, ricca di ogni informazione immaginabile (velocità, giri, marcia inserita, 2 trip, temperatura del motore, livello del carburante, orologio, autonomia residua, consumo istantaneo, consumo medio, velocità media, temperatura dell’aria, tempo di viaggio e allarme basse temperature esterne; oltre ai vari sotto menù di settaggio). C'è da perdersi!
☻☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
La strumentazione ha un design squadrato e propone qualcosa di inedito, pur restando fedele alla soluzione mista analogico/digitale. È ben leggibile e ricca di informazioni ( i due trip, i dati del consumo medio e istantaneo e la temperatura esterna). L'italiana è però decisamente più completa.

Prezzo (dotazione di serie ed accessori)


☻☻☻☻☻ Ducati Multistrada 1200
La nuova Multi è offerta infatti in due versioni, non proprio a buon mercato: la base (bianca e rossa) a 14.900 euro e la S (rossa, bianca e nera) a 18.900 euro, a sua volta disponibile col pacchetto Sport (con cartelle motore, prese d’aria anteriori, parafango posteriore e deflettori in carbonio) o Touring (con cavalletto centrale, borse laterali e manopole riscaldate). La base ha di serie il DTC (Ducati Traction Control) regolabile su 8 livelli di intervento e le 3 mappature del motore.
La S costa cara, ma ha una dotazione ricca, che comprende anche l'ABS e il DES (Ducati Electronic Suspension).
☻☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Abbiamo provato la Yamaha XT1200Z Super Ténéré nella versione First edition, equipaggiata con ABS-UBS, controllo di trazione TCS, doppia mappatura (Sport e Touring), protezione del motore, paramani, borse laterali in alluminio, protezione del faro, adesivi dedicati. Il tutto a 15.290 euro franco concessionario; una cifra importante, ma in linea con i contenuti offerti dalla nuova Yamaha e addirittura interessante se confrontata, a parità di equipaggiamento, con la concorrenza.

Motore


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
La Multistrada 1200 adotta un signor motore, il bicilindrico a L di 90° e 1.198 cc che spopola nel Mondiale Superbike.
Un propulsore impegnativo (in origine ha 170 cavalli) e poco incline ad esser utilizzato in veste turistica, a causa di qualche strappo di troppo ai bassi regimi e di un’erogazione sin troppo virile.
I tecnici guidati da Andrea Forni hanno compiuto un gran lavoro sul Testastretta e sono riusciti a piegarlo alle esigenze del turismo e della guida cittadina. Per farlo hanno lavorato sull’angolo di incrocio, vale a dire sull’intervallo di rotazione dell’albero motore, misurato in gradi, durante il quale le valvole di aspirazione e di scarico restano aperte simultaneamente. Sulla Multistrada 1200 tale angolo è stato ridotto da 41° a 11° gradi; così facendo si sono persi 20 cavalli (ne restano 150…), ma ne hanno beneficiato enormemente la dolcezza di erogazione, i consumi e le emissioni allo scarico.
La potenza massima di 150 cavalli è raggiunta a 9.250 giri/min, mentre la coppia massima è di 12,1 kgm a 7.500 giri/min.
Il cambio è a 6 rapporti: la sesta marcia è di tipo overdrive per contenere i consumi autostradali, tanto che la velocità massima (di circa 255 km/h effettivi) è raggiunta in quinta. La frizione ha i dischi in bagno d’olio, ha la funzione antisaltellamento ed è dotata di un sistema di asservimento che riduce il carico sulla leva. Il nuovo motore ha superato i severi test in fase di collaudo, tanto da permettere di allungare notevolmente gli intervalli di manutenzione; la registrazione delle valvole passa così da 12.000 a 24.000 km.
☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
La Super Ténéré del 2010 ripropone lo schema del motore bicilindrico, parallelo fronte marcia, proprio della sua progenitrice. La cubatura sale a 1.199 cc, la fasatura è di 270°, con intervalli di scoppio di 270° e 450°, ci sono le 4 valvole e le due candele per cilindro.
Particolare è la disposizione del radiatore del liquido di raffreddamento, che è singolo e posto sul lato sinistro, in modo da contenere la lunghezza complessiva della moto.
I dati dichiarati parlano di 110 cavalli a 7.250 giri/min e di una coppia massima di 114,1 Nm a 6.000 giri/min (guarda i dati effettivi rilevati al banco), mostrando tra l’altro come il 90% della coppia sia disponibile già a soli 2.900 giri.
La trasmissione primaria aziona un cambio a sei marce, mentre quella finale è ad albero cardanico. Si tratta di una grossa novità rispetto alla classica catena di venti anni fa e, secondo noi, rappresenta un bel passo avanti rispetto al passato: zero manutenzione e, grazie ai progressi fatti negli ultimi anni, una piacevolezza che non fa rimpiangere affatto il precedente schema.
Oltre all’hardware, anche il software è stato sottoposto a una profonda rivisitazione. L’endurona giapponese è infatti la prima Yamaha dotata di serie del controllo di trazione (regolabile su due livelli di intervento o escludibile). La Super Ténéré impiega il sistema YCC-T, Yamaha Chip Controlled Throttle, che gestisce elettronicamente l’apertura della farfalla e regola in modo preciso la miscela di aria/benzina dell’iniezione elettronica. Il controllo di trazione TCS misura invece le velocità della ruota anteriore e di quella posteriore e, se c’è uno slittamento, agisce sulla fasatura d’accensione, sull’iniezione elettronica e sul sistema YCC-T.


Prestazioni


☻☻☻☻☻ Ducati Multistrada 1200
Straordinarie. Dai 3 ai 5.000 giri la Multi viaggia forte e consente riprese rapide, che le permettono di tenere con facilità la scia delle altre maxi enduro.
A 6.000 giri il pilota ha un bel sorriso stampato sotto la visiera del casco: sa che da ora in poi vedrà le altre moto (comprese molte supersportive) soltanto negli specchietti.
Da questo regime emerge infatti l’anima superbike della Multistrada, che raggiunge velocità disarmanti con una disinvoltura incredibile. Anche con le borse, si raggiungono rapidamente i 250 km/h; ma lei andrebbe anche oltre. Esagerata.
La risposta al richiamo del gas è immediata, anche troppo se si guida col passeggero e il Riding Mode Sport selezionato.
☻☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
La prima sorpresa giunge dal tipo di erogazione che ricorda, amplificandone le sfumature, quella della prima XTZ 750. La progressione è infatti regolare a partire dal minimo e sino ai 3.000 giri/min, range in cui il motore si dimostra però piuttosto ruvido nel funzionamento e non privo di una certa rumorosità meccanica.
A 3.000 giri si avverte una prima spinta che prepara alla crescita, assai lineare e dolce, che conduce al secondo cambio di carattere, posto a circa 5.500 giri/min. Come dimostrano le curve rilevate al banco (per vederle, vai alla prova nel box in alto a sinistra), a questo regime il due cilindri cambia timbro e svela la sua indole più dinamica. La qualità migliore del bicilindrico di Iwata è l'estrema regolarità di funzionamento. Un po' di brio in più avrebbe fatto comodo.

Consumi


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
Il Testastretta ha messo in luce ottimi consumi di carburante. A 80 km/h si sfiorano i 28 km/l, mentre a 120 km/h le percorrenze sono di circa 20 km/l. In questo modo, se non si sfruttano troppo i cavalli, è possibile coprire oltre 400 km con un pieno (20 litri) di benzina.
☻☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Il consumo autostradale è di 19 km/l a 130 km/h e scende sino ai 14,7 km/l a 160, garantendo quindi una buona autonomia in virtù dei 23 litri di capienza del serbatoio. Nemmeno in città i consumi si fanno preoccupanti, garantendo medie di 14,6 km/l che salgono fino ai 17/18 km/l sui percorsi misti.

Comportamento in città


☻☻☻☻ Ducati Multistrada 1200
Nel traffico si apprezzano la sella, posta a soli 850 mm da terra (ma c’è anche quella ribassata optional), e l’ampio raggio di sterzo (78° da parte a parte) che permette alla Multi di fare inversione anche in spazi angusti. Tra l’altro il basso peso la rende assai più manovrabile e meno impacciata delle concorrenti nelle manovre da fermo.
☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Il peso nelle manovre a bassa velocità è ben avvertibile. Prese le misure alla sporgenza delle due borse laterali, è comunque agevole sgusciare tra le auto in coda grazie al contenuto raggio di sterzo.


Comportamento in autostrada


☻☻☻☻Ducati Multistrada 1200
La protezione aerodinamica è valida per il capo del pilota fino ai 170/180 km/h, mentre restano più esposte le spalle, solo parzialmente riparate nel cono d’aria creato dagli ampi paramani. Le vibrazioni sono di bassa frequenza e non disturbano pilota e passeggero. Merito anche della sesta marcia overdrive, che fa girare il motore a bassi giri (a 90 km/h siamo a circa 3.000 giri/min, a 110 a 4.000 giri, a 130 a 4.500 giri).
☻☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Il comfort, la protezione aerodinamica e le prestazioni complessive fanno della nuova 1200 un valida alternativa alle tourer più gettonate.
Le pedane, posizionate in basso, non affaticano le ginocchia anche dopo diverse centinaia di chilometri in sella e il parabrezza, nonostante le dimensioni ridotte, assicura un notevole riparo dall’aria sino alla massima velocità. Il cambio è correttamente spaziato, ha una corsa un po’ lunga della leva e presenta una sesta marcia che permette di mantenere alte velocità di crociera senza alcuno sforzo per il motore; a 130 km/h indicati corrispondo poco più di 4.000 giri/min, a 140 siamo a quota 4.500 giri mentre a 160 si sfiorano i 5.000.
Il tutto senza vibrazioni (che compaiono in verità sul manubrio solo intorno ai 3.000 giri) e con un rumore di scarico mai invadente.


Comportamento sulle statali


☻☻☻☻☻ Ducati Multistrada 1200
L’assetto, impostato il Riding Mode Sport,  è assai rigido; le sospensioni limitano i trasferimenti di carico anche quando si stacca forte, mentre il DTC dà sempre la giusta trazione alla gomma posteriore.
In questo modo, protetti dall’elettronica amica, è possibile gestire senza difficoltà la grande riserva di potenza della Multistrada.
Sul misto si apprezzano sia la maneggevolezza che la grande stabilità della moto, che cambia direzione al solo pensiero del pilota e si appoggia con sicurezza sulle Pirelli Scorpion Trail. Il pneumatico posteriore extralarge non influisce negativamente sull’agilità della moto e sopporta le scariche di cavalli del pompone bolognese.
☻☻☻☻Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Al di là delle dimensioni e del peso, emerge l’ottima maneggevolezza della moto, mai impegnativa anche sui tornanti più stretti o nei rapidi cambi di direzione. Il feeling trasmesso dal telaio è apprezzabile e bastano tre curve per entrare in sintonia con la Super Ténéré.


Comportamento in fuoristrada


☻☻☻☻☻ Ducati Multistrada 1200
Se sognate le fangaie e le pietraie, o le dune del deserto, siete fuoristrada. In tutti i sensi. E non basta il Riding Mode Enduro a riportarvi sulla retta via.
Impostata su Enduro, la Multistrada passa alla mappatura da 100 cavalli, aumenta il sostegno delle sospensioni e vi permette di affrontare le strade bianche senza temere l’impatto con qualche buca di troppo o con qualche sasso “imprevisto”. A suo favore gioca il basso peso, mentre rema contro - almeno sullo sterrato - il basso feeling trasmesso dalla ruota anteriore da 17 pollici.
☻☻☻☻☻ Yamaha XT1200Z Super Ténéré
Non pensiate di fare chissà quale numero. Ma se il vostro obiettivo – al pari di quello dei progettisti – è affrontare sterrati anche impegnativi, la Super Ténéré sarà una degna compagna d’avventura. E' un peccato non poter disinserire l’ABS in fuoristrada, ma fortunatamente la sua azione non è mai troppo invasiva. L’abbiamo messo alla prova anche sul fango e sull’erba bagnata e, senza esagerare con la velocità, non ci ha mai fatto arrestare… il battito del cuore. Sui fondi viscidi bisogna prestare attenzione anche all'importante peso della XTZ, che rende assai difficili i recuperi in zona Cesarini.

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