Metzeler Racetec RR

Metzeler Racetec RR
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Nata nelle corse su strada, il successore dell’apprezzato Interact offre una risposta unica alle esigenze di stradisti, pistaioli e piloti. Abbiamo provato le versioni K2 e K3 nel corso della nostra maxicomparativa delle supersportive
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
18 maggio 2015

Le gomme sportive stradali – quelle che, per intenderci, vengono montate sulle supersportive di serie per godersele in pista e sui passi di montagna – hanno un compito a dire poco ingrato. Se le loro cugine racing offrono prestazioni incredibili, ma possono godere del lusso di una specializzazione estrema in termini di condizioni d’impiego, loro devono saper fare di tutto in ogni condizione.

Devono saper offrire il meglio delle loro prestazioni in un ampio spettro di temperature, condizioni atmosferiche e tipo di asfalto. Già solo questo equivale ad un gioco d’abilità pari a quello di un giocoliere di alta levatura, ma non basta. Perché devono anche scaldarsi in fretta, tenere bene la temperatura per non essere “cotte” dopo un turno di pista e magari continuare ad offrire buone prestazioni anche nell’uso successivo su strada. E poi, naturalmente, durare qualche migliaio di chilometri. Qualcuno, citando una celebre canzone italiana di tanto tempo fa, inizierebbe anche a pensare alla scopa per ramazzare la stanza.

E’ facile intuire come la serie di requisiti qui sopra sia sufficiente a far venire un gran mal di testa agli ingegneri che devono definire il prodotto in termini di mescola e carcassa. Ma provate a fare un attimo mente locale: come si fa a testare, verificare, sviluppare un prodotto del genere? Servirebbe un ambiente probante per tutti questi aspetti – un ambiente che non può limitarsi ad essere una pista o un circuito di test. Signore e signori, ecco a voi le corse stradali.

Banco prova estremo

A lungo ostracizzate per la loro pericolosità ed una certa insofferenza per i compromessi imposti dallo show business ormai tanto importante per mantenere i costosi “baracconi” degli sport motoristici, le corse su strada hanno recentemente ripreso consensi fra un pubblico un po’ annoiato dall’ambiente asettico dei Mondiali tradizionali.

Alistair Seeley, recentissimo vincitore della Supersport alla North West 200
Alistair Seeley, recentissimo vincitore della Supersport alla North West 200

Ma non è (soltanto) per pubblicizzare i propri prodotti che i tecnici Metzeler hanno intensificato il loro impegno nelle gare stradali. Il fatto è che per le loro caratteristiche (elevato chilometraggio di gara, alte velocità medie, variazione altimetrica e di temperatura nonché varietà del manto stradale) le corse stradali come North West, Ulster Grand Prix, Southern 100 ma soprattutto il Tourist Trophy rappresentano un banco di prova incredibile.

per le loro caratteristiche di varietà, le corse stradali come il Tourist Trophy rappresentano un banco di prova incredibile

In questo senso, più che in quello comunque certo non disprezzabile del ritorno d’immagine, bisogna valutare l’impegno di Metzeler nelle gare stradali; un impegno che dura già da diversi anni e che ha precedentemente dato vita alle Sportec M7RR (la sigla RR sta infatti per Road Racing, per indicare il contesto di nascita della linea di prodotto), oltre a fruttare 39 podi e ben 16 vittorie fra cui quella, storica, in Supersport della Triumph Daytona con Gary Johnson.

Le nuove Racetec RR – che raccolgono il testimone dalle apprezzatissime Interact – hanno quindi sfruttato il banco prova più estremo che esista per ottenere caratteristiche di carcassa e mescole, nonché disegno del battistrada, che sappiano coniugare un grip eccellente in un ampio spettro di condizioni con precisione di guida e stabilità alle alte e basse velocità.

Come sono fatte

Le Racetec RR offrono un anteriore monomescola ed un posteriore bimescola nelle consuete tre declinazioni Metzeler – K1, K2 e K3 – qui rese più versatili ed ampie in termini di range di utilizzo creando di fatto aree di sovrapposizione (nelle condizioni di asfalto e temperatura intermedie) fra le K1 e K2 grazie a nuove mescole contraddistinte da un diverso bilanciamento fra polimeri, resine e cariche rinforzanti. Per fare un esempio, se con gli Interact la versione K2 era destinata a temperature basse e asfalti difficili, ora è utilizzabile con soddisfazione anche alle alte temperature e con asfalto più liscio. Al contrario, la mescola K1 di ora può essere utilizzata anche con il freddo e/o con un asfalto più abrasivo.

Rimangono comunque caratteristiche di base che permettono di identificare la K1 con una mescola morbida (etichetta e striscia blu), la K2 con una media (etichetta e striscia verdi) e la K3 dura (etichetta e striscia gialle). Come in passato, la K3 è dedicata all'utilizzo meno estremo, ed offre una maggior versatilità in termini di temperatura e caratteristiche dell’asfalto, oltre a restituire percorrenze nettamente migliori.

Per quanto riguarda K1 e K2, il criterio di scelta si basa sulla temperatura. Pur con un range di utilizzo più ampio, e senza voler entrare nei criteri di scelta in gara (dove la durata è assolutamente relativa) possiamo dare come indicazione un criterio per cui con il caldo (condizioni in cui l’asfalto tende a diventare più liscio e scivoloso) Metzeler raccomanda la più morbida K1, mentre con il freddo (quando l’asfalto diventa più aggressivo e ruvido, e tende quindi a strappare la gomma) la mescola ideale è la K2.

Trasmissione di calore

Non è finita qui. Le corse stradali, come ben sa chiunque abbia mai visto un video onboard, sono caratterizzate anche da lunghi rettilinei. Una situazione particolarmente probante per gli pneumatici, tanto per la necessità di non accumulare troppo calore nella zona centrale, quanto per l’esigenza di non far raffreddare troppo le spalle.

Il posteriore risolve questo problema attraverso una struttura bimescola in cui la fascia centrale, la cui mescola è più resistente e genera quindi meno calore, cede una parte di questa energia termica accumulata in rettilineo alle spalle attraverso il substrato del battistrada, distribuendolo dove… servirà a breve, quando il rettilineo terminerà e il pilota entrerà in piega.

Per quanto riguarda il disegno del battistrada, il disegno degli intagli centrali è studiata per ottimizzare la stabilità in rettilineo, mentre quelli trasversali offrono allo stesso tempo una miglior aderenza in curva e una minor usura.

Si, ma come vanno?

Il nostro test si sarebbe dovuto svolgere sul tracciato di Almeria già lo scorso febbraio. Condizioni meteo del tutto inaffrontabili (pioggia, freddo e vento teso) ci hanno rovinato la festa, ma assieme ai ragazzi di Metzeler abbiamo pensato di rendere ancora più probante la prova sfruttando gli pneumatici K3 e K2 per la nostra comparativa delle Supersportive 2015 sul circuito di Monza.

Il nostro test si è svolto contestualmente alla comparativa delle Supersportive 2015
Il nostro test si è svolto contestualmente alla comparativa delle Supersportive 2015

Dopo un rapido consulto con Alessandro Abate, Testing Manager della casa italotedesca, abbiamo deciso di utilizzare le Racetec RR K3 per la prima presa di contatto con le quattro moto – Aprilia RSV4 RF, BMW S1000RR, Ducati Panigale 1299S e Yamaha YZF-R1M per saggiarne le doti di rapidità di riscaldamento e feedback, e poi montare le K2 per la prova approfondita e il rilevamento dei tempi.

Le K3 si sono rivelate rapide a scaldarsi, ricche di feedback e progressive nel “mollare” quando gli si è iniziato a chiedere prestazioni un po’ al di fuori del loro range di utilizzo. Attenzione: si tratta di pneumatici le cui prestazioni non sono affatto distanti da gomme “in mescola” di qualche stagione fa, capaci di assecondare qualunque prurito sportivo su strada e di far divertire in pista nell’uso saltuario. Dove iniziano a mostrare la corda, soprattutto sollecitate dalle micidiali cavallerie delle maxi attuali, è nell’uso prolungato in circuito, dove la mescola stradale non tiene la temperatura con la stessa efficacia delle sorelle più professionali.

Le K2, preventivamente scaldate per circa un’ora attraverso l’uso delle termocoperte, hanno dimostrato immediatamente la loro validità grazie ad una notevole neutralità che le hanno viste adattarsi senza problemi a quattro moto che più diverse non potrebbero essere.

Le Racetec RR K2 si sono adeguate alla perfezione alla rapidità d’ingresso della Ducati Panigale così come alla stabilità della BMW S1000RR. Da notare come pur mostrando livelli di usura naturalmente marcati, come naturale per pneumatici di questo livello e segmento, hanno denotato una notevole regolarità nel consumo, senza gli “strappi” o gli scalinamenti che a suo tempo affliggevano le prime versioni delle Metzeler Racetec pur consentendo al nostro tester di girare sul piede dell’1’55 nel velocissimo tracciato monzese.

Per entrambe ci preme sottolineare la natura plug-and-play: non abbiamo avuto necessità di variare gli assetti da quelli di serie – o comunque pensati dai tecnici della Casa per il nostro tester – rivelando la grande versatilità degli pneumatici italo-tedeschi.

Disponibilità

Metzeler Racetec RR è già disponibile presso i rivenditori nelle misure riportate nella tabella a seguire. Da notare l’indice di velocità W riportato fra parentesi, che consente l’uso degli pneumatici anche su strada su moto supersportive.

Per chi sono?

Torniamo sul concetto iniziale: come per le precedenti Racetec le nuove Metzeler riescono a rispondere ad un ampio spettro di esigenze. Di fatto ci sentiamo di consigliare le proposte in mescola K3 (più versatili, rapide nel riscaldamento e durevoli) a chiunque pensi di usare la moto più su strada che in pista.

Le soluzioni K1/K2 sono più specialistiche e, pur consentendo l’uso su strada – a differenza di proposte di analogo segmento – hanno un range di utilizzo ottimale decisamente più ristretto e ci sentiamo di consigliarle a chi va in pista con maggior frequenza, dall’amatore veloce fino a chi è impegnato nelle competizioni. Non si tratta comunque di pneumatici da usarsi in condizioni men che ideali, e a meno che non… facciate dormire la vostra moto con le termocoperte accese, non ci sentiremmo di consigliarvene il reale utilizzo su strada, dove le K3 vi daranno sicuramente maggiori soddisfazioni.

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