Nico Cereghini: “Aprilia, Vinales, Acosta: c’è da godere”

Nico Cereghini: “Aprilia, Vinales, Acosta: c’è da godere”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Questa volta nel GP delle Americhe tanta Aprilia, il talento puro sulla KTM e, a sorpresa, poca Ducati con la 2024 in difficoltà. Ne sono uscite delle gran belle gare, spettacolo assoluto. E siamo soltanto all’inizio...
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
15 aprile 2024

Ciao a tutti! La bellezza della gara MotoGP di domenica negli USA, l’impresa dell’Aprilia con Maverick Vinales che da nono alla prima curva arriva ad agguantare la vittoria solitaria sorpasso dopo sorpasso, il talento speciale di Pedro Acosta, le difficoltà delle Ducati 2024, Marc Marquez che lotta ma non finisce la gara…Voglio dire la mia, ma è difficile dire cosa mi ha colpito di più.

Su Acosta avevamo delle perplessità, di solito prendiamo tempo prima di parlare di fenomeni perché è un materiale pericoloso, tanta pressione può far guai. Ma tre GP sono bastati per chiarire: questo è un pilota come ne nascono pochi, va fortissimo, ma soprattutto ha una tecnica di guida che stupisce. Il controllo oltre il limite ci ricorda i migliori Valentino, Marc Marquez o Stoner, insomma i grandi della nostra epoca. Prima o poi vincerà, ammette Marc Marquez: io dico che presto vincerà.

Ecco, già che siamo in tema: Marc Marquez. La mia impressione è che il suo recupero sia completato e che lui sia quasi quello che era prima dell’incidente del 2020. All’ottantacinque, al novanta per cento c’è arrivato e può ancora crescere, perché adesso sta prendendo le misure alla sua nuova moto e già può battersi per le gare e per il titolo. Ma già sapevamo che il suo limite è la bramosia: ha fretta e vuole stravincere, questo lo spinge a sbagliare troppo.

Ecco, Ducati. L’ho visto soltanto io un po’ di imbarazzo, sui volti nei box quando la 2023 numero 93 era in testa alla gara…? La realtà è che tutti sono rimasti sorpresi dalle difficoltà che la 2024 ha incontrato sul circuito americano, anche i piloti sono sembrati spiazzati. Dai test invernali e poi dalle prime due gare dell’anno si era percepito che la nuova versione della Desmosedici era nata molto bene, pronta per vincere senza la necessità di tutti quei complessi affinamenti che le due precedenti edizioni avevano preteso. Ora la doccia fredda: i problemi in frenata, il chattering e chissà cos’altro nella ricerca del setting ideale hanno penalizzato tutti e quattro i piloti e soprattutto Pecco Bagnaia, che giustamente mugugna.

E vengo finalmente all’Aprilia. Una bellezza vedere finalmente un Vinales in palla e sicuro di se. Sul talento di Maverick non si discute, mentre si è sempre dubitato della sua capacità di farlo fruttare con costanza. Massimo Rivola ci ha creduto fortemente, ora è il momento chiave e molti ci contano incrociando le dita. Ammetto che davanti alla televisione ho goduto e l’espressione rapita di Romano Albesiano al podio mi ha emozionato proprio. Aprilia si merita tutto questo e anche di più.

Sono le difficoltà della Ducati a mettere le ali ad Aprilia e KTM? Sarà probabilmente già a Jerez, a fine mese, che ne capiremo di più. Intanto spuntano fuori i talenti, le gare sono belle, i sorpassi sono tornati: insomma, c’è da leccarsi i baffi.